Livorno: “In 24 a giudizio immediato. Un’operazione di chirurgia politica da parte dei Pm”

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Da Senza Soste:

Ad un mese dalle perquisizioni e dalle misure di obbligo di firma nei confronti di alcuni nostri militanti, nel merito delle indagini sui fatti del 30 novembre, 1 e 2 dicembre, è stata notificata la decisione di procedere con il giudizio immediato e fissata per il 4 luglio 2013 la data della prima udienza.

Erano 36 le persone inserite nel registro delle indagini dal Pubblico Ministero Masini, per lo più militanti di varie strutture politiche della città, a cui sono stati imputati vari reati, dalla devastazione a manifestazione non autorizzata, a resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, il tutto “condito” da una chiara intenzione di far passare quei tre giorni ( soprattutto i fatti della Prefettura) come un “attacco” premeditato e studiato a tavolino da un gruppo di facinorosi dediti alla violenza.

Già da queste premesse era facile intuire come il fine fosse quello di reprimere chi da anni svolge attività politiche di contestazione nei confronti di quel Partito Democratico locale che da decenni governa questa città come se fosse un feudo e che risulta essere uno dei protagonisti principali della crisi economica e sociale che Livorno sta vivendo (fabbriche chiuse, municipalizzate al collasso, disoccupazione alle stelle, uno sfratto al giorno sono solo alcuni degli esempi più eclatanti).

Vorremmo infatti ricordare come, e non sembra proprio una coincidenza, quei tre giorni siano cominciati proprio a seguito della gestione repressiva messa in atto durante una contestazione al futuro vincitore delle primarie del sopracitato partito, Pierluigi Bersani (che la gestione dell’ordine pubblico sia stata inadeguata e colpevole non lo diciamo soltanto noi ma anche lo stesso giudice che ha rigettato le richieste di carcerazione proprio su su queste basi).

Dodici degli indagati sono stati esclusi dal processo con giudizio immediato, fra questi molte persone, principalmente singoli o appartenenti ad altre strutture politiche cittadine.

Questo passaggio ci permette di leggere ancor più chiaramente l’intenzione, da parte del PM Masini, di colpire chirurgicamente uno dei soggetti più attivi in città dal punto di vista sociale e politico, impegnato su vari fronti, da quello del  diritto alla casa e al reddito, a quello ambientale e promotore, nella quotidianità, di una socialità libera e slegata da forme di profitto o di associazionismo.

La nostra risposta rimane la stessa: quei giorni sono stati la risposta di una città che non si piega di fronte alle ingiustizie e ai soprusi di una classe dirigente così lontana da quelli che sono i reali problemi di un comune sull’orlo del baratro…

Continueremo a portare avanti le nostre compagne senza fermarci, arrivando al processo sicuri delle nostre ragioni e forti della solidarietà di chi ogni giorno lotta con noi perchè finalmente le persone possano diventare reali protagoniste delle proprie vite e non marionette nelle mani di un potere schiavo di banche, clientelismi e profitti.

Ex Caserma Occupata

21 marzo 2013

Di seguito il comunicato di solidarietà del Cpa Fi Sud

SULLA REPRESSIONE NON SI TACE!

Come compagni e compagne del CPA fi-sud vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni livornesi ed in particolare ai 24 imputati per i fatti del 2 dicembre scorso.

Quel giorno vi fu una legittima risposta da parte della città di Livorno che scese in piazza contro la violenza poliziesca dei giorni precedenti.

Il 4 luglio si aprirà il processo. Il gip ha infatti accolto le richieste dell’accusa secondo cui “le prove sarebbero così evidenti” da rendere inutile addirittura l’udienza preliminare.

Lo stato serra le fila e utilizza ancora una volta tutti gli strumenti in suo possesso affinché la punizione sia il più veloce e pesante possibile.

Pensiamo a Genova, al movimento No TAV, alle condanne per le manifestazione del 14 dicembre e del 15 ottobre a Roma, ai processi che vedono imputati centinaia di compagni in tutta Italia e non possiamo fare a meno di notare quanto sia sempre più evidente la repressione da parte dello stato nei confronti di chi lotta, di chi non è compatibile e complice con questo sistema.

Ma la giustizia, quella vera, per quanto ci riguarda non andremo certo a cercarla nelle aule di tribunale o nei palazzi del potere bensì nelle strade e nelle piazze dei nostri quartieri e delle nostre città.

Così come di fronte allo sfruttamento, al fascismo e alla guerra, anche di fronte alla repressione non ci troveranno mai in silenzio.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI LIVORNESI

SOLIDARIETÀ AI 24 IMPUTATI

Centro Popolare Autogestito fi-sud

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