GLS Piacenza. Un lavoratore ucciso mentre lottava
da http://pungolorosso.wordpress.com/
Un lavoratore egiziano e’ morto schiacciato da un tir questa notte (14 settembre), mentre partecipava ad un picchetto organizzato dal sindacato Usb alla GLS di Piacenza. Secondo la testimonianza di un sindacalista, “il conducente del camion è stato incitato a forzare il picchetto da un addetto vicino all’azienda. Gli urlavano parti, vai!, e quello è partito investendo il nostro aderente”. La logistica diventa per l’ennesima volta teatro di un fatto di violenza gravissima ai danni dei lavoratori. Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia del nostro compagno. La sua morte ci da’ nuova forza per lottare a difesa dei nostri compagni e fratelli.
Comunicato Usb – Piacenza 14 settembre ore 23.45
Si muore per lottare si muore per i diritti
“Ammazzateci tutti” è il grido dei lavoratori della logistica di Piacenza.
Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della SEAM, ditta in appalto della GLS questa notte davanti ai magazzini dell’azienda.
Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la USB aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato.
Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato. Proprio durante l’azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di polizia da un camion in corsa che ha forzato il blocco.
Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’USB si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore.
Oggi 15 settembre alle ore 11.00 conferenza stampa davanti al magazzino di Piacenza. Prosegue comunque il presidio dei lavoratori che si è formato dopo la tragedia e si sta arricchendo sempre più con l’arrivo di altri lavoratori degli stabilimenti vicini.