Il sindaco Renzi e il Comune di Firenze all’attacco del salario dei lavoratori comunali

Riceviamo il comunicato dei Cobas del Comune di Firenze che conferma per l’ennesima volta l’arroganza con la quale il sindaco Renzi e il Comune di Firenze trattano i lavoratori dell’amministrazione. I lavoratori vengono da un anno di intensa mobilitazione contro gli attacchi al loro salario. Di seguito il comunicato e una video intervista (a cura dei Clashcityworkers) ad un lavoratore durante un presidio di qualche mese fa.

Alla fine ci siamo arrivati…
COMUNICATO COBAS SULL’INCONTRO DEL 2 LUGLIO RSU-AMMINISTRAZIONE

Il 6 di maggio l’Amministrazione comunicò alla RSU la volontà di procedere alla cosiddetta “messa in mora” individuale che avrebbe interessato un gran numero di dipendenti. Tale atto avviava di fatto il percorso relativo al piano di recupero di una parte della cifra indicata dalla Corte dei Conti.
La delegazione trattante ci spiegò che si trattava di un atto dovuto, una sorta di autotutela formale che comunque dimostrava agli organismi inquirenti la disponibilità a quello che in termini tecnici viene definito come “ravvedimento operoso”, atto che comunque non sarebbe stato operativo.
I Cobas denunciarono che tale provvedimento, se pur forse, non operativo, come un atto gravissimo sul piano politico oltre che illegittimo dal momento che andava ad insistere su un CCDI vigente e mai disdettato, ma che soprattutto avrebbe consentito in qualsiasi momento un prelievo coattivo dalle nostre buste paga, attuando la “sentenza prima ancora della celebrazione del processo”.
Qualcuno ci accusò di irresponsabilità, di gettare benzina sul fuoco.
Purtroppo i nostri timori si sono dimostrati non solo fondati ma, sulla base di quanto ci hanno annunciato ieri, lo scenario appare persino peggiore.

Come consuetudine hanno aspettato luglio per comunicare che 3.233 dipendenti riceveranno la lettera di messa in mora, che i prelievi coattivi partiranno dal mese di dicembre 2013, che le cifre prelevate, previo accordo con il dipendente, potranno essere spalmate nell’arco di 72 mesi.

Per essere più precisi rendiamo noti i dati che ci sono stati trasmessi:
si tratta di 2.354 dipendenti di ruolo di cui 508 cessati, 688 a tempo determinato di cui 651 cessati, (i “cessati” saranno ugualmente chiamati a restituire il “maltolto” anche se si partirà dagli attivi per facilità di prelievo).

342 dipendenti dovranno restituire cifre al di sotto dei 100 Euro – 1.272 cifre fino a 1.000 Euro – 1.083 cifre comprese tra i 1.000 e i 5.000 Euro – 463 cifre tra 5.000 e i 10.000 euro – 217 oltre 10.000 fino ad arrivare ad un “fortunato” chiamato a restituire 18.379 Euro.

Le indennità sulla base delle quali si sono calcolate le cifre sono:
ex VIII q.f. – uoc oltre 2.500.000 euro – indennità di ufficiale di anagrafe – orario disagiato – attività disagiata cat. D – orario disagiato notturno/festivo (le fascette) – maggiorazione festiva diurna – maggiorazione festiva notturna – orario disagiato centri estivi.

Complessivamente si tratterebbe di un salasso di 9.030.309 Euro di cui 7.736.200 relativi ai dipendenti tuttora in servizio, sottratti dalle tasche dei lavoratori e dalle lavoratrici del comune di Firenze.

Ma non finisce qui, il premio incentivante 2012, seppur decurtato di due terzi, non verrà erogato, visto il parere negativo dei revisori dei conti, nella migliore delle ipotesi si aggiungerà alle somme del piano di recupero.

Per il 2013, smentendo gli impegni precedenti, si prevedono ulteriori decurtazioni al fondo destinato al salario accessorio. Decurtazione che sulla base di quanto indicato dalla delegazione trattante questa volta danneggerebbe in particolare i profili amministrativi che vedranno ridursi di un terzo il budget per le indennità di particolare responsabilità.

Aggiungiamo anche che, senza nessun preavviso, ai lavoratori e alle lavoratrici degli sili nido è stato tagliato lo stipendio del 10% a seguito della sospensione dell’indennità di turno. Provvedimento immediatamente operativo senza un minimo di confronto sindacale sulla base semplicemente di un parere di conformità richiesto all’Aran che è come chiedere ai vampiri se gradiscono il sangue in questo caso quello dei lavoratori.
Senza dimenticare i tagli già operativi su numerose indennità a partire da gennaio.

L’Amministrazione capeggiata da Renzi, il sindaco dei 200 euro in più ai salari sotto i 2.000 euro, dopo aver venduto le aziende pubbliche ai privati, dopo la concessione ala sollazzo di ricchi privati di pezzi di città, dopo aver riempito le cronache recenti con gesta non proprio edificanti per la sua amministrazione, ha deciso di affamare i propri dipendenti. E lo fa ben prima che ci riesca lo Stato attraverso il blocco dei rinnovi contrattuali e le sentenze della Corte dei Conti, organismo utilizzato per fare cassa ed intimidire i lavoratori dl pubblico impiego e le loro rappresentanza sindacali. Istituto molto meno efficiente e rigoroso quando si tratta di mettere il naso nei consolidati sistemi consociativi e clientelari che hanno davvero delapidato le finanze pubbliche, altro che i dipendenti pubblici da 1.200 euro al mese.

Una scelta politica di un sindaco che ha deciso di tutelare se stesso, la propria amministrazione, i dirigenti e non ultimi gli oltre 100 portaborse da lui assunti, scaricando sui dipendenti presunte responsabilità in nessun modo imputabili ai lavoratori. Lavoratori e lavoratrici del Comune di Firenze che hanno percepito stipendi, oltre che in linea con la media dei dipendenti pubblici degli enti locali, determinati nella parte accessoria da accordi sindacali siglati tra le parti del tutto legittimi e tuttora in vigore.

Naturalmente per noi e inaccettabile continuare a tenere aperto il confronto con L’AC su queste basi ed auspichiamo che lo sia per tutta la RSU, mantenendo quel profilo unitario che noi consideriamo imprescindibile davanti alla drammaticità del momento. Profilo unitario che naturalmente non può limitarsi, per quanto importante, all’azione legale comune, peraltro già avviata e con buone prospettive.
Il sindaco Renzi ha deciso di sferrare un colpo mortale a 4.700 lavoratori e lavoratrici e alle loro famiglie di questo ente senza preoccuparsi di sfasciare un comune che, nonostante i tagli governativi, la spending review ecc. continua ad erogare servizi fondamentali per la città.
La risposta non potrà che essere adeguata, nelle piazze ed utilizzando tutti gli strumenti che fanno parte de patrimonio di lotta del mondo del lavoro. Lotte che hanno consentito la sopravvivenza della democrazia sociale oltre che politica in questa città come nel resto del paese.

Firenze 3-07-2013
Cobas Comune di Firenze V. dei Pepi 47/r tel 055245145 fax 0552268120
E. mail cobas.comunefi@libero.it

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