“Storia di Firenze” di John M. Najemy

Consigliamo la lettura di questo libro, “Storia di Firenze” di John M. Najemy, che suggerisce una diversa interpretazione della storia fiorentina medioevo-rinascimentale (Najemy sceglie infatti di coprire l’arco temporale 1200-1575), mettendo a fuoco i rapporti tra popolo ed élite all’interno della società fiorentina attraverso una serie di dati e documentazioni storiche molto accurati.

“Piú inquietante (e piú difficile da sradicare) per la comprensione storica è la persistente idealizzazione dei detentori della ricchezza e del potere nella Firenze di quei secoli, visti quali mecenati illuminati, promotori di cultura, modelli di civiltà.”
Per leggere un estratto più lungo cliccare qui
Firenze è universalmente nota come la culla del Rinascimento, centro della rifioritura negli studi, nella letteratura e nelle arti. Ma la patria di Machiavelli fu anche una repubblica autonoma, dove si sperimentarono forme di governo che a molti sono sembrate annunciare le moderne democrazie, come pure il teatro di conflitti sociali che sono apparsi anticipare le lotte di classe che l’Europa ha conosciuto su vasta scala molti secoli dopo. La straordinaria ricchezza dei suoi cittadini maggiori, la vitalità delle attività economiche e l’eccezionale tradizione culturale della città sull’Arno infatti hanno costituito una miscela unica nella storia dell’Occidente che ha lasciato splendide tracce in monumenti e opere d’arte che ancora oggi guardiamo come capolavori. In questa Storia di Firenze l’illustre storico John Najemy discute tutte le fasi principali della storia fiorentina tra il 1200 e il 1575. Il suo racconto intreccia gli sviluppi intellettuali, culturali, sociali, economici, religiosi e politici, seguendo la trasformazione di Firenze da comune medievale a repubblica aristocratica fino alla trasformazione in un principato territoriale che è durato fino all’Unità d’Italia.

Firenze potrebbe sembrare l’ultima città ad aver bisogno di una presentazione, data la sua fama leggendaria: patria natale del Rinascimento e culla della moderna civiltà occidentale. Questo libro offre tuttavia un’interpretazione di circa quattro secoli di storia fiorentina da una prospettiva diversa da quella della leggenda che presenta Firenze come un miracolo inspiegabile, sostanzialmente senza storia e contesto. Da tempo gli storici dell’arte e della letteratura hanno inquadrato le opere della Firenze rinascimentale nel loro contesto storico. Ma altrettanto va fatto per sradicare l’idealizzazione dei detentori della ricchezza e del potere nella Firenze di quei secoli. La sua storia fu piena di conflitti, sia all’interno dell’élite sia fra questa e le altre classi sociali. La sua storia e cultura si svilupparono attraverso controversie e antagonismi di classe. Durante il XIII secolo nelle città italiane il «popolo» organizzato nelle arti di mestiere e nelle compagnie militari di quartiere, imbevuto dei concetti di cittadinanza e di bene comune assorbiti dalla Roma antica, lanciò la prima sfida politicamente efficace e ideologicamente fondata a una élite di detentori del potere; una sfida, nel caso di Firenze, che riuscí, non a rimpiazzare l’élite, ma a trasformarla. Lo straordinario libro di Najemy unisce analisi tematiche della società, dell’economia, della cultura e delle strutture familiari, affrontate in precisi contesti storici, con il filo conduttore di una narrazione dell’evoluzione politica delle istituzioni e delle contese per il potere.

tratto da: http://www.einaudi.it/

Leggi anche:

Ponte Vecchio merce comune: alcune considerazioni dopo la cena della Ferrari

Come è nato il Pd di Renzi: un terremoto all’interno dei poteri forti di Firenze

“Chi comanda Firenze”: intervista all’autore Duccio Tronci

Matteo Renzi e le politiche della cultura

Le mani sulla città: la gestione (speculativa) dello spazio a Firenze

Firenze, Ponte a Santa Trinita: la sala da pranzo privata dei padroni

Facebook

YouTube