Collettivo Ska Galileo: “riprendiamoci ciò che ci spetta!”

Riceviamo e pubblichiamo dal Collettivo Ska del Liceo Classico Galileo di Firenze, che stanco della repressione attuata dalla presidenza dell’istituto e di cercare invano il dialogo, ieri mattina ha deciso di non restare più fermo a guardare e di non scendere più a compressi.


Oggi (3 ottobre), durante la ricreazione, le pareti interne della nostra scuola erano tappezzate di fogli di carta appesi ovunque riportanti quest’immagine.
L’esposizione del dito medio è riconosciuta a livello mondiale come gentile invito ad andare a fare in culo. Non è, però, questo un gesto finito: è infatti necessario indirizzarlo verso qualcuno o qualcosa. Noi lo indirizziamo verso la Presidenza del nostro Liceo e la repressione alla quale ci costringe da due anni ormai.
Siamo stati privati del nostro cortile, essenziale luogo di ritrovo e socializzazione per gli studenti: ce lo siamo visti levare impotenti e senza diritto ad una motivazione chiara, con promesse di lavori che dovevano essere già finiti e ancora non sono neanche iniziati.
E’ stato negato a tutti gli studenti di riunirci nella nostra scuola di pomeriggio, nonostante fosse (e ancora sia) un diritto sacrosanto di ogni studente poter vivere i locali del proprio istituto non solo per ricevere nozioni e valutazioni, ma anche per crescere e per sviluppare un pensiero critico condividendo saperi e sfruttando per i nostri bisogni gli spazi dove ogni giorno, volenti o nolenti, ci rechiamo.
Neppure possiamo esercitare la nostra libertà di pensiero e creatività appendendo volantini nelle bacheche comuni, infatti dall’anno scorso ogni volantino/manifesto/foglioconscritta che viene attaccato sui muri interni della scuola deve prima essere approvato dalla presidenza: ciò che non piace alla dirigente viene immediatamente staccato dalle pareti.
Ma non dimentichiamoci che quando gli studenti hanno provato a far buon viso a cattivo gioco, adottando il mezzo del Forum per veicolare messaggi e contaminarsi di esperienze, saperi, spazi e tempi nuovi. In quell’occasione ci è stato negato, con quella che non può non essere definita altro che censura, il diritto a chiamare durante la nostra iniziativa il 90% dei relatori scelti dalle assemblee degli studenti. Per non parlare dell’argomento della transessualità, perchè quel tema “non si può trattare” nella nostra scuola.
Per non parlare di quell’aula autogestita: attualmente un miraggio, in realtà diritto sancito dallo statuto degli studenti e anche dal regolamento della scuola.
E’ evidente che anche avendo tutte le ragioni, avendo cercato il dialogo per due lunghi anni senza ottenere altro che bastonate, abbiamo provato anche qualche altro metodo. Purtroppo, però, ogni volta che abbiamo provato ad alzare la testa (con le merende autogestite, entrata in cortile, entrate pomeridiane a scuola), minacce di sospensioni e di provvedimenti disciplinari non sono tardate ad arrivare. In questo abbiamo fallito e riconosciamo la nostra insufficienza. Ma non abbiamo intenzione di arrenderci quest’anno. Non ci fermeremo perchè è evidente che quello che ha provocato tutto ciò è il rancoroso dispotismo di una dirigente scolastica convinta di essere la sovrana assoluta di un istituto pubblico, come se fosse il direttore generale di un’azienda in cui i dipendenti contano meno di nulla. Non che la cosa dispiaccia al Governo che sta preparando un’aberrante riforma, la “buona scuola” made in Renzi, tesa a trasformare le nostre scuole in proto-aziende, nelle quali gli studenti vengono preparati a obbedire senza pensare e ad abituarsi al tipo di situazioni che, una volta usciti dalle superiori, dovranno vivere. Le linee guida della nuova riforma prevedono:
- L’istituzione di presidi-sceriffo con molti più poteri (tale “autonomia degli organi collegiali”).
- Tirocini non retribuiti di 200 ore all’anno (dal terzo anno in poi negli istituti tecnici e professionali), ovvero manodopera gratuita per le aziende che “offrono” gli stage.
- La definitiva introduzione dei soggetti privati nelle scuole e la loro conseguente entrata nei consigli d’amministrazione (non più consigli d’istituto) nei quali avranno la facoltà di prendere decisioni riguardo ad un’istituzione pubblica quale è la scuola.
Ed è per questo che il 10 ottobre alle ore 8:30 saremo tutti davanti alle porte della nostra scuola, ma non entreremo. Quel giorno, partiremo da scuola tutti insieme e ci dirigeremo verso la vicina Piazza San Marco, insieme a tutti gli altri studenti di Firenze per prendere parte alla prima manifestazione studentesca contro tutto questo. E così faranno tutti gli studenti in tutte le piazze delle altre città d’Italia.
Non c’è più tempo da perdere, riprendiamoci ciò che ci spetta!

Collettivo Ska Galileo

Leggi anche:

Assemblee pubbliche studentesche verso il corteo del 10 Ottobre

Nasce lo spazio comune La Polveriera, in Via S.Reparata

Al Capponi, dopo le Invalsi, tattiche di intimidazione e repressione del dissenso

“Riprendiamoci il cortile !”: il Collettivo del Galileo su divieti, controllo e socialità

I due volti della scuola: tra disciplina e vita in comune

Lettera aperta degli studenti del Galileo riguardo alla censura verso i relatori del Forum

Facebook

YouTube