Venerdì 10 Ottobre: corteo studentesco contro la “buona” scuola di Renzi

Il governo Renzi ci ha proposto una nuova favola per raccontare le nuove disposizioni che riguarderanno il mondo della scuola. Si parla di “svolta epocale”, di una scuola che guarderà finalmente agli interessi dei giovani studenti e dei docenti, che darà protagonismo all’iniziativa individuale e collettiva, che permetterà, finalmente, di raggiungere l’obiettivo di avere un mondo della formazione “bello”, “vivace” e “innovativo”.
Ma, al di là dei colori, dei fumetti e delle supercazzole in inglese, c’è qualche miglioramento?
Andando a leggere il documento presentato dalla ministra Giannini , ciò che salta all’occhio è un vero e proprio ricettario di misure che non portano novità rispetto ai governi precedenti ma, anzi, accelerano un percorso di distruzione, privatizzazione e gerarchizzazione dell’istruzione pubblica.
Nessuna voce per le necessità degli studenti, nessuno spazio per la partecipazione.
Invece di inserire maggiori spazi di protagonismo per gli studenti, vera anima del mondo della scuola, si procede verso un percorso di gerarchizzazione e esclusione secondo logiche aziendalistiche per nulla estranee ai precedenti piani di governo che ormai subiamo da decine di anni a questa parte, ecco che spunta anche la possibilità di modificare il Testo Unico 297/94 che garantisce la possibilità di organizzare assemblee d’istituto, comitati studenteschi etc.

QUALI RISORSE PER LA SCUOLA? MERITATEVELE O SENNO’ ARRANGIATEVI!
Si promette lo stanziamento di circa un miliardo di euro per la riqualificazione delle strutture scolastiche. Questo miliardo può essere la soluzione al problema?
Facendo una media delle spese necessarie ai lavori per l’edilizia scopriamo che per ogni scuola italiana ci vorrebbe un milione di euro, e se dividessimo il miliardo ne ricaveremmo poco più di quarantamila euro a singolo istituto. Se questi soldi verranno distribuiti in base ai risultati del test INVALSI le scuole che avranno un risultato più alto al test riceveranno quei fondi, mentre quelle scuole non meritevoli continueranno ad avere sempre i soliti problemi. Così facendo si aumenta volontariamente il divario tra ricchi e poveri, scuole di serie A e scuole di serie B.

FINANZIAMENTI PRIVATI
Le aziende avranno la possibilità di investire capitali della scuola pubblica (pubblica solo a metà). Ora, un imprenditore investirà soltanto se sarà certo di avere qualcosa in cambio. Quel qualcosa può essere costituito da manodopera gratuita grazie ai tirocini o la possibilità di cambiare il programma scolastico per poter portare nella propria azienda lavoratori educati secondo le volontà del padrone. Negli ultimi giorni si è verificato un fatto surreale permesso proprio da questa riforma: in una scuola, all’interno del libretto delle giustifiche, gli studenti hanno trovato una pubblicità del pub “Speedy Pollo”. Molto semplicemente il proprietario del locale aveva investito dei soldi in quell’istituto che in cambio ha fatto pubblicità all’impresa.

E ALLORA, A COSA SERVONO GLI STUDENTI? A LAVORARE!
Entrando nel vivo della posizione dello studente, la riforma stabilisce che: “la possibilità di fare percorsi di didattica in realtà lavorative aziendali, così come pubbliche e del no profit, sarà resa sistemica per gli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado..”
E allora ecco che a questo proposito vengono imposte quattro linee guida, ossia:
- “alternanza scuola – lavoro” rendere i tirocini obbligatori al triennio negli istituti tecnici ed estenderli di un anno negli istituti professionali.
- “l’impresa didattica” beni e servizi, prodotti dagli istituti, potranno essere commercializzati, utilizzandone il ricavato per investire sull’attività didattica. Per cui la scuola diventa una vera e propria azienda che, in parte, si autofinanzia tramite il lavoro, non pagato, degli studenti.
- “la bottega scuola” Sarà promosso l’artigianato con l’inserimento degli studenti in questi contesti imprenditoriali, così chiaramente se ti ritrovi a vivere in regioni con un basso tessuto industriale potrai sempre ripiegare lavorando per i piccoli artigiani
- “apprendistato sperimentale” Verrà diffuso, in via sperimentale, anche ai licei, l’ apprendistato negli ultimi due anni della scuola superiore.

Dobbiamo opporci con tutte le nostre forze a questo vergognoso attacco al sistema scolastico promuovendo un modello opposto a quello della riforma Giannini: una scuola basata sulla solidarietà e non sulla competizione, che formi e che non conformi e che non assoggetti la crescita di ognuno di noi alle logiche di mercato!

RETE DEI COLLETTIVI FIORENTINI

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