Lo Spazio Autogestito di Novoli deve rimanere!

Comunicato dello spazio Autogestito di Novoli sul polverone mediatico sollevato con l’intento di farlo chiudere.

Libertà d’espressione? “Sbattiamoli fuori dall’università!”

“Se non state attenti i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.”
Malcolm X

In risposta all’attacco mediatico da parte di varie testate giornalistiche, riguardo all’espressione del dissenso alla presenza dell’ex magistrato Caselli all’Università di Firenze, lo Spazio Autogestito ritiene di dover confutare le innumerevoli e ingiuste accuse di cui siamo stati oggetto. Per questo ci preme chiarire alcuni concetti basilari:

1- SPAZIO AUTOGESTITO e COLLETTIVO POLITICO SONO ENTITÀ DIFFERENTI. Lo Spazio Autogestito non è un’aula occupata, bensì concessa.. Lo Spazio Autogestito ha uno Statuto steso dalla sua assemblea e successivamente approvato dall’ Università. Lo Spazio Autogestito basa la sua azione sulle decisioni prese in seno alla sua assemblea, aperta a tutti gli studenti che vogliano farne parte, purché antifascisti, antisessisti e antirazzisti. La partecipazione è individuale, motivo per cui lo studente che partecipa non rappresenta altro che se stesso. Questo è il valore aggiunto dello Spazio: non è un contenitore vuoto di liste, associazioni o rappresentanze, ma, piuttosto una realtà che porta avanti iniziative culturali di stretta attualità, dal teatro alla cultura politica, dalla musica alla socialità, rispondendo alla mancanza di un luogo di libera aggregazione e discussione nel grigio Polo di Novoli. Lo Spazio Autogestito è, quindi, un attore indipendente e separato dal Collettivo Politico di Scienze Politiche.

2-STRUMENTALIZZAZIONE E DIFFAMAZIONE Sui giornali sono state utilizzate foto dell’aula dello Spazio per identificare l’aula del Collettivo Politico. Sono stati rivolti appellativi pesanti (“imbecilli, “idioti”, “teppaglia”, “terroristi”), indegni e di basso livello che rispediamo al mittente, ribadendo il fatto che l’iniziativa di contestazione era figlia di un’assemblea a cui lo Spazio Autogestito non aveva preso parte,ma che riteniamo più che legittima, a differenza di tali insulti. Questo, a nostro avviso, dimostra la volontà di creare un calderone mediatico indefinito per poter colpire a piacimento obiettivi predeterminati, anche se non direttamente coinvolti nel merito della “questione Caselli”. Di conseguenza ci sembra che il concetto di libertà d’espressione venga distorto a seconda dei propri obiettivi quale, in questo caso, quello di negare ed eliminare ogni forma di dissenso o di alternativa al rigido schema istituzionale, arrivando, perfino, a dichiarare il proprio intento di “sbattere fuori dall’università” studenti colpevoli di esprimere le proprie idee e il proprio dissenso.

3-SOLIDARIETÀ Proprio per questo riteniamo doveroso esprimere solidarietà agli studenti e alle studentesse che hanno preso parte alla contestazione a Caselli e a tutti i collettivi che hanno subito un tale bombardamento mediatico. Ci opponiamo apertamente alla criminalizzazione del dissenso quale mezzo di repressione, purtroppo sempre più in uso al giorno d’oggi contro chi non si allinea la pensiero dominante. Evidentemente il potere traccia un confine interno al pensiero. All’interno di quei limiti l’uomo è libero, ma guai a lui se osa oltrerpassarli!

Spazio Autogestito

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