#FastFoodGlobal: i lavoratori si incontrano a Londra

Una delegazione di lavoratori americani di McDonald’s è arrivata in Europa insieme ad altri sostenitori della campagna #FightFor15 per estendere la lotta iniziata negli States.

Mercoledì 13 gennaio una protesta rumorosa è stata organizzata davanti ad un McDonald’s nel centro di Londra, a cui si sono uniti dipendenti della catena di ristorazione provenienti da Glasgow e Cambridge: tutti chiedono un salario minimo di 10 sterline l’ora e la possibilità di organizzarsi in sindacato.

Un lavoratore proveniente da Kansas City ha affermato: “E’ tutta una questione di solidarietà con i miei fratelli e sorelle. Abbiamo bisogno di un salario per sopravvivere. Dobbiamo far pagare a McDonald 10 sterline in Gran Bretagna e 15 dollari negli Usa. Noi tutti valiamo di più.”

Dopo aver bloccato il punto vendita i manifestanti hanno marciato verso il parlamento, bloccando il traffico. Una volta giunti alla camera dei Comuni c’è stata un’assemblea in cui diversi lavoratori hanno preso la parola raccontando delle loro condizioni di vita: la difficoltà a pagare il cibo, le bollette di acqua, luce e gas.

Un lavoratore di Memphis ha raccontato come nel giro di pochi mesi sia partito un movimento globale di lavoratori stanchi di farsi rubare la vita. Ha concluso l’intervento così: “Se non ci difendiamo l’uno con l’altro, se non ci mobilitiamo per noi stessi, chi altri potrebbe aiutarci?”

Nessuno: solo un movimento globale, autonomo e indipendente, può fare la differenza e mettere al centro gli interessi di classe del 99%. #FastFoodGlobal è un esperimento promettente.

tratto da http://www.chicago86.org/index.php

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