Appello del Coordinamento iscritti USB per il Sindacato di Classe

Riceviamo e pubblichiamo:

CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO

CHI SIAMO

Il Coordinamento iscritti USB per il Sindacato di Classe nasce dalla volontà di affermare una linea sindacale autenticamente di classe, contrapponendosi alle logiche opportuniste di cui l’adesione al TUR è stato solo l’ultimo e più eclatante risultato.

Vogliamo condurre questa campagna nel rispetto del nostro sindacato e degli organi statutari, contrariamente ad una dirigenza che, violando Statuto e linea congressuale, ha imposto l’adesione al TUR senza l’imprescindibile confronto congressuale.

Il Coordinamento iscritti USB per il Sindacato di Classe è un’area all’interno di un sindacato di base che, nell’impossibilità di esprimersi, afferma e difende la naturale pluralità di posizioni all’interno del sindacato e il rifiuto della sua repressione – ad esempio in nome della “unità contro il nemico esterno” – che porta a distorsioni e danni ben peggiori.

Non a caso, il primo congresso di USB si svolse a mozione unica e non certo perché si fosse raggiunta una sintesi delle posizioni. Infatti, in conseguenza dell’applicazione di un regolamento congressuale appositamente costruito per impedire la presentazione di mozioni alternative, le parti maggioritarie delle federazioni di Varese, Legnano, Brescia e un gruppo di delegati e militanti di Milano uscirono da USB, mentre tre strutture del comparto Ministeri non parteciparono al congresso.

Il patologico frazionamento del sindacalismo di base è l’inevitabile prodotto del voler reprimere l’esistenza e la libera vita spontanea delle correnti di pensiero al suo interno.

Inoltre il sindacato è costantemente sottoposto alla pressione del padronato e del suo regime politico che cercano di corromperlo, di farlo diventare un sindacato di comodo, collaborazionista. Quello che è successo nel secondo dopoguerra alla CGIL, con un processo che è giunto a compimento nella seconda metà degli anni Settanta e che ha condotto alla nascita dei sindacati di base, accade a tutti i sindacati, perché il padronato da ormai un secolo ha imparato che è molto meglio “comprare” il sindacato che combatterlo. In questo quadro si situa anche la volontà padronale di sottoscrivere il Testo Unico sulla Rappresentanza. È inevitabile che nel sindacato si sviluppi una corrente opportunista che lo vuole condurre sulla strada di quella che oggi è chiamata concertazione. Questa corrente è attiva in USB già da tempo ed è rappresentata dalla dirigenza del nostro sindacato.

COSA VOGLIAMO

La linea sindacale per la quale ci battiamo e che vorremmo diventasse maggioritaria nel nostro sindacato, prende le mosse dai seguenti punti:

a) RITIRO DELLA FIRMA AL TESTO UNICO SULLA RAPPRESENTANZA.

b) PER L’UNITÀ DEL SINDACALISMO ANTICONCERTATIVO, da costruire non con azioni diplomatiche dei vertici delle differenti organizzazioni ma con l’unità delle lotte e il sostegno di tutte le iniziative unitarie, RILANCIANDO IL PATTO DI BASE, che fu il punto più avanzato raggiunto in questa direzione, CONTRO L’AUTOSUFFICIENZA DI USB.

c) Attenersi all’indirizzo pratico dell’UNITÀ D’AZIONE DEI LAVORATORI: no agli scioperi divisi per sigla sindacale ed in concorrenza fra loro.

d) LOTTA ALL’AZIENDALISMO, privilegiando la struttura territoriale del sindacato rispetto a quella aziendale, avendo massima cura di convocare periodiche riunioni intercategoriali cui invitare i delegati e gli iscritti più attivi, rifacendosi all’esperienza storica delle originarie Camere del Lavoro.

Invitiamo tutti gli iscritti al confronto ed a unirsi al nostro Coordinamento

Martedì 26 gennaio 2016

Per contatti scrivete a: perilsindacatodiclasse@gmail.com

Consultate la nostra pagine facebook:
NO ALL’ADESIONE DI USB AL TESTO UNICO SULLA RAPPRESENTANZA

Coordinamento Iscritti USB per il Sindacato di Classe

UNIRE LE LOTTE

Il COORDINAMENTO ISCRITTI USB PER IL SINDACATO DI CLASSE sostiene le manifestazioni organizzate dal SI Cobas e dall’ADL Cobas a Parma e Vicenza sabato 30 gennaio, in risposta alla repressione delle lotte operaie nella logistica.

Alla Bormioli di Fidenza (Parma) i facchini sono in sciopero dal 23 dicembre. Dall’8 gennaio fronteggiano quotidianamente un ingente schieramento militare a difesa dell’azienda.

Contro questa lotta esemplare il 22 gennaio CGIL, CISL e UIL hanno organizzato una vergognosa manifestazione anti-sciopero, facendo leva sulla divisione fra dipendenti diretti della Bormioli e facchini dipendenti della cooperativa operante dentro lo stabilimento.

In Veneto questi sindacati di regime hanno siglato un accordo con alcune importanti aziende del settore e le istituzioni per prevenire quelli che considerano scioperi “fuori dalle regole”, ossia quelli che danneggiano le aziende e difendono i lavoratori.

Il movimento di lotta operaia nella logistica è un segnale di riscossa della classe lavoratrice dopo anni di sconfitte, per questo il padronato ed il suo regime politico lo vogliono soffocare prima che contagi gli altri lavoratori.

Per questo i sindacati di base e le correnti del sindacalismo conflittuale devono saper riconoscere la sua importanza e dare il necessario sostegno, superando le divisioni fra sigle o andando fino in fondo nello scontro con le proprie dirigenze opportuniste.

Quali iscritti dell’Unione Sindacale di Base stigmatizziamo il comportamento della dirigenza del nostro sindacato che:

- da un lato ha pubblicato un comunicato di solidarietà con la lotta alla Bormioli e dall’altro, invece di unirsi alla manifestazione di sabato 30 a Parma, ne ha organizzata un’altra il giorno successivo a Piacenza, ponendo di fatto in competizione le due mobilitazioni e dividendo così la lotta dei lavoratori;

- ha organizzato questa manifestazione dopo aver accolto nel sindacato un gruppo di lavoratori espulsi dal SI Cobas per aver organizzato il crumiraggio e poi licenziati per aver violentemente aggredito alcuni operai del SI Cobas, sindacato che, anche a seguito di questo episodio, ora detiene il 90% degli iscritti nel magazzino;

- ha imposto questa decisione alla federazione piacentina di USB esautorandola d’ogni funzione, mostrando ancora una volta mancato rispetto per gli organi del sindacato, come già avvenuto in occasione dell’adesione al Testo Unico sulla Rappresentanza.

Questa condotta dimostra ancora una volta l’opportunismo della nostra dirigenza e come essa non sappia elevarsi dal misero piano della competizione fra le organizzazioni sindacali di base, privilegiando effimeri successi organizzativi a discapito del duraturo rafforzamento del movimento operaio.

È una nuova conferma della giustezza e della necessità della nostra battaglia per una linea sindacale fatta di principi e metodi autenticamente classisti, che vogliamo condurre nel rispetto dell’integrità nostro sindacato e dei suoi organi statutari.

Venerdì 29 gennaio 2016

Per contatti scrivete a: perilsindacatodiclasse@gmail.com

Coordinamento Iscritti USB per il Sindacato di Classe

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