Iran: lotte di classe e repressione governativa

Riceviamo e pubblichiamo un report sulle lotte operaie in Iran e un appello per la liberazione di attivisti operai iraniani.

Iran: Un nuovo capitolo di proteste operaie

Iran - manifestazioni

Informazioni del Comitato Internazionale dei Lavoratori Solidarietà – Iran, 1 GENNAIO 2016:

Le proteste operaie delle ultime due settimane sono un segno della forza e dello sviluppo delle proteste operaie e anche un nuovo capitolo delle lotte operaie. Infatti nelle ultime due settimane migliaia di lavoratori hanno partecipato a delle lotte, e queste lotte si stanno estendendo. Ciò che caratterizza queste lotte sono l’attivismo, la continuità, la durata e la presentazione di ultimatum per organizzare grandi manifestazioni, e tutto questo in un contesto sociale dinamico. Così, la piazza davanti al Parlamento (Teheran) è diventato un luogo di incontro quotidiano dei lavoratori e della popolazione. Un punto importante è che queste lotte si stanno sviluppando in settori chiave dell’economia e in complessi con grandi concentrazioni di lavoratori, come l’industria del petrolio e le industrie dei servizi con molti clienti. Il che conferisce loro un ampio peso sociale e politico. Oltre a rappresentare la resistenza contro gli attacchi del regime alle condizioni di vita e ai mezzi di sussistenza dei lavoratori, queste lotte esprimono un forte “no” al governo Rouhani, alle sue promesse e alle sue misure di austerità come il “pacchetto economico di sei mesi per uscire dalla recessione”, il sesto piano di sviluppo economico, e sono quindi volte contro l’intero apparato statale.

L’estensione di queste lotte e proteste ha dato al movimento operaio un peso significativo nelle attuali condizioni politiche della società. E le proteste operaie, in quanto arena permanente di lotta nella società, giocano oggi più che mai un ruolo cruciale nello scontro tra la popolazione e il potere, con rivendicazioni sia immediate che generali. Basta dare uno sguardo alle principali manifestazioni di queste proteste per avere un quadro chiaro di ciò che sta accadendo e per meglio comprenderne la forza.

Alcuni esempi importanti:
– La protesta di centinaia di operatori delle linee ad alta tensione, in rappresentanza di 5.000 lavoratori, davanti al parlamento, per due giorni consecutivi di questa settimana. Durante queste manifestazioni, i lavoratori hanno lanciato un ultimatum minacciando di tagliare l’elettricità in tutto il paese se il ministro dell’energia elettrica non manterrà le sue promesse. E questo preannuncia le condizioni favorevoli per scioperi generali. Il raduno di centinaia di lavoratori di questa settimana ha dato una nuova prospettiva a questo tema.
– I lavoratori dell’azienda di autobus Vahed sono scesi in sciopero e protestano contro i ritardi nel pagamento dei salari in diverse aree di Teheran. In preda al panico, le autorità sono state costrette a pagare gli stipendi, soprattutto ricordando l’esperienza del grande sciopero di questi lavoratori nel 2006.
– I vigili del fuoco, come pure altri settori di dipendenti pubblici a diretto contatto con la popolazione, hanno ripreso le proteste per denunciare le loro pericolose condizioni di lavoro, la mancanza di diritti e la mancanza di sicurezza. Hanno dimostrato al di fuori del parlamento.
– Migliaia di lavoratori delle zone speciali di South Pars ed altrove – una zona che, a causa della sua posizione sensibile riguardo al petrolifero, è denominata “zona speciale” con leggi e regole ancora più dure e dove il governo ha vietato qualsiasi protesta e minacciato i lavoratori – hanno interrotto il lavoro e resistito alle intimidazioni delle agenzie di lavoro interinale e rivendicato i loro diritti.
– Le proteste e manifestazioni dei giovani in cerca di lavoro nel villaggio di Shahrooyee, vicino alla città di Behbehan nella provincia di Khuzestan, hanno affrontato un attacco da parte delle forze della repressione. Questa aggressione criminale ha provocato la morte di un uomo, Morteza Farajnia. Un giovane, Ebrahim Shahrooyee è stato ferito e ricoverato in ospedale e altri tre, Afshin Hamid e Daryoosh, sono stati arrestati. Ma in risposta a questo barbaro crimine, 700 persone della regione si sono riunite in memoria di Morteza Farajnia, hanno annunciato che non cederanno e hanno chiesto un processo contro gli assassini di Morteza, cure mediche per Ebrahim Sharooee e il rilascio dei giovani arrestati.
– Il Libero Sindacato dei Lavoratori dell’Iran ha lanciato una campagna con lettere di protesta contro il nuovo attacco del governo chiamato “Sesto Piano di Sviluppo”, chiedendo l’abolizione degli articoli 33 e 24 del programma che rappresentano letteralmente un piano di riduzione in schiavitù per i giovani sotto i 29 anni e un attacco contro le condizioni di vita e di sussistenza dei pensionati. Gli operai della fabbrica Sanye Fulad (acciaio) hanno annunciato una campagna su questo tema, una campagna che si sta sviluppando anche al di fuori della fabbrica.

Mentre questo avviene, siamo testimoni di proteste quotidiane dei lavoratori in diversi luoghi di lavoro questa settimana, come i lavoratori comunali in Borujerd, i lavoratori interinali di Reja e le assemblee degli operai di Ardel, che mostrano quanto sia esplosiva la situazione delle proteste dei lavoratori e di tutta la società in Iran.

Comitato Internazionale di Solidarietà Operaia – Iran (International Workers Solidarity Committee – Iran), 1 gennaio 2016
Shahla Daneshfar: Shahla_daneshfar@yahoo.com

Appello in sostegno di due attivisti operai in Iran: Jafar Azeemzadeh e Mahmoud Salehi

Attivisti operai e persone amanti della libertà in tutto il mondo,

Cari amici e compagni,

I lavoratori in Iran si considerano parte della classe operaia internazionale e noi stiamo cercando di rafforzare la solidarietà della classe operaia. Siamo anche riconoscenti per il sostegno internazionale che abbiamo finora ricevuto. Al momento della stesura di questa lettera, diversi attivisti operai sono incarcerati. Questi lavoratori hanno bisogno di sostegno in tutto il mondo. Tra questi, i più urgenti sono i casi di due leader dei lavoratori : Jafar Azeemzadeh e Mahmoud Salehi.

1-Jafar Azeemzadeh
Jafar è un operaio saldatore. Egli è il presidente del Sindacato Libero dei Lavoratori Iraniani. È stato condannato a sei anni di reclusione a causa dei suoi sforzi per la costruzione di organizzazioni dei lavoratori e per la promozione dei diritti dei lavoratori. Attualmente sta scontando la sua condanna nel famigerato carcere di Evin, a Teheran.

Il cosiddetto “tribunale” ha specificato come segue le accuse contro Jafar: “azione contro la sicurezza nazionale; disturbo dell’ordine pubblico; propaganda contro il sistema della Repubblica Islamica; fondazione del Sindacato Libero dei Lavoratori Iraniani e dell’Unione Nazionale dei Lavoratori Licenziati e Disoccupati; appartenenza al Comitato per la Formazione di Organizzazioni di Lavoratori; lancio di una campagna per la raccolta di quarantamila firme; organizzazione di una manifestazione di protesta davanti al Ministero del Lavoro e richiesta di aumenti salariali per i lavoratori; protesta contro i funzionari del Ministero dei Servizi Sociali; interazione con le organizzazioni dei lavoratori; organizzazione e partecipazione a manifestazioni del Primo Maggio; partecipazione alle proteste davanti al Ministero del Lavoro e del Parlamento.

Jafar Azeemzadeh è ben noto come attivista sindacale in Iran, dove è stato arrestato e imprigionato più volte.

2-Mahmoud Salehi
Mahmoud Salehi è un lavoratore panettiere. E’ membro del Sindacato dei Lavoratori Panettieri nella città di Saqez e membro del Comitato per la Collaborazione con le Organizzazioni dei Lavoratori Edili. La polizia iraniana ha fatto irruzione in casa sua il 28 aprile 2015, ha sequestrato i suoi effetti personali come computer e telefono e lo hanno portato all’ufficio del Ministero per le Informazioni a Sanandj. Dopo diverse ore di interrogatorio, con gli occhi bendati, le orecchie tappate e ammanettato, è stato trasportato in una prigione gestita dallo stesso Ministero a Sanandaj.

A seguiro di proteste pubbliche, dopo 28 giorni di Mahmoud Salehi è stato trasportato in coma all’ospedale Towhid per cure al rene. Dopo aver perso entrambi i reni, è stato rilasciato su cauzione. L’8 e il 20 agosto 2015, è stato accusato dei seguenti reati:
“Appartenenza all’Organizzazione Komalah; propaganda contro il sistema politico iraniano; azione contro la sicurezza nazionale; disturbo dell’ordine pubblico; appartenenza al Comitato per la Formazione di Organizzazioni di Lavoratori; istigazione allo sciopero di lavoratori; partecipazione a incontri del Primo Maggio; partecipazione a manifestazione di fronte istituzioni governative; organizzazione di dimostrazioni, nel tentativo di aiutare alla costruzione di organizzazioni dei lavoratori, e partecipazione a seminari all’estero.”

Il 16 settembre 2015 è stato nuovamente convocato dal tribunale ed è stato condannato a 9 anni di carcere. Non è stato nemmeno possibile ottenere una copia del verdetto della corte. Nonostante avesse perso entrambi i reni e dovesse ricevere un trattamento di dialisi due volte a settimana, Mahmoud Salehi è in attesa di scontare nove anni di carcere. Occorre sottolineare che Mahmoud Salehi è stato incarcerato più di quattro volte. Ora più che mai ha bisogno di un sostegno internazionale.

Noi, membri del Comitato di Supporto a Sharoukh Zamani, apprezzeremmo il vostro sostegno e ribadiamo che, oltre ai due attivisti operai appena citati, un buon numero di lavoratori e insegnanti sono attualmente incarcerati da parte della Repubblica islamica dell’Iran. Tra questi vi sono: Mohammad Jarahi, Saeed Sheerzad, Behnam Ebrahimzadeh, Mehdi Shandiz, Esmaeil Abdi, Rasoul Bodaghi, Aliakbar Baghbani, Abdoulreza Qanbari e … e tutti quanti hanno bisogno di sostegno.

Viva la solidarietà internazionale della classe operaia!
I lavoratori e gli insegnanti incarcerati devono essere liberi!
La forze della classe operaia è unità e organizzazione!

Il comitato di sostegno Shahroukh Zamani
1 gennaio 2016

tratto da http://www.combat-coc.org/

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