Proteste e scontri in Brasile a poche ore dall’inizio delle Olimpiadi

L’arrivo della torcia a Rio de Janeiro è stata l’occasione per una contestazione contro il ritardo nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti pubblici e più in generale contro lo spreco di risorse pubbliche per i Giochi olimpici. La polizia ha disperso con gas lacrimogeni e proiettili di gomma i dimostranti che ostacolavano il passaggio del tedoforo nella periferia nord della città. Questi hanno detto che “fino ad ora sono stati spesi 40 miliardi di real brasiliani per i Giochi, soldi portati via agli ospedali, dove la gente muore nei corridoi. I professori sono senza stipendio, solo 4 mesi fa hanno scioperato per questo [...] Il sistema dei trasporti è immobile. Ci vogliono tre ore per muoversi dentro Rio, molte linee di bus sono state tagliate. Le persone delle periferie non possono andare nella zona sud, dove ci sono tutte le attrazioni culturali e le spiagge.”

Per i lavoratori #Rio2016 è già un fallimento: gli ispettori del Ministero del Lavoro brasiliano in più di un’occasione hanno riscontrato nei cantieri del villaggio olimpico varie irregolarità, tra cui la mancanza di attrezzature e protezioni individuali, lavoratori esposti a condizioni di estremo pericolo e senza contratto, turni massacranti fino a 20 ore al giorno. E per chi vive nelle favelas i Giochi rappresentano solo maggiore repressione statale: gli omicidi ad opera della polizia sono aumentati negli ultimi mesi e interi quartieri sono stati militarizzati.

Come il Mondiale di calcio del 2014, anche le Olimpiadi del 2016 sono un evento dell’1% contro il 99%. Occupy Rio!

da http://www.chicago86.org/index.php

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