Per i parlamentari italiani rubare una mela è grave quanto torturare

la-legge-e-uguale-per-tuttiTutti e tutte sappiamo che alla Camera e al Senato è operante una Commissione Giustizia, con le presenza di rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, per discutere e accordarsi su disegni di legge che poi andranno in aula per l’approvazione.

In questi giorni la Commissione Giustizia del Senato sta peggiorando ancor di più la bozza di legge per introdurre il reato di tortura in Italia. Dopo le manifestazioni del 25 giugno di fascisti e leghisti, con Salvini che ne ha riassunto il senso con queste parole: “Se devo prendere per il collo un delinquente, lo prendo. Se cade e si sbuccia un ginocchio, sono cazzi suoi”, i senatori della Commissione si sono entusiasmati di queste parole, compresi i senatori del PD maggioritari nella Commissione, è hanno deciso di ridurre ulteriormente le eventuali pene per il reato di tortura: Il testo approvato ieri dalla Commissione di Palazzo Madama prevede per la tortura pene che vanno da 3 a 10 anni di carcere, più altri addolcimenti.

Pochi metri più avanti, la Commissione Giustizia della Camera, nelle stesse ore, era impegnata nell’aumentare le pene per scippi, furti in casa, rapine e furti con strappo, definiti dagli “esperti” i reati più avvertiti dagli italiani. Per i reati di “furto in abitazione e furto con strappo”, ovvero l’articolo 624-bis del codice penale, la pena minima passa da un anno a ben 3 anni e la massima resta 6 anni. Per la rapina (articolo 628 del codice penale), la pena minima viene aumentata a 4, la massima resta ferma a 10.

È d’obbligo trarre una prima conclusione: per i parlamentari, per i partiti, per le classi dirigenti italiane, equiparare la tortura al furto risponde al loro  squallido pensiero; sono convinti che tortura e furto provochino lo stesso danno per chi li subisce e vadano puniti con la stessa quantità di pena, la rapina è invece più grave della tortura: 3-10 anni per la tortura; 3-6 anni per il furto, 4-10 per la rapina.

Difficile trovare parole per commentare tale rozzo e feroce modo di ragionare.

Una unica considerazione:

Ma ancora li teniamo al potere questi squallidi figuri? Ancora non li spazziamo via? Ancora li votiamo? E basta!!!!

-*-*

Questo il testo sul reato di tortura licenziato dalla Commissione giustizia Senato:

“chiunque con reiterate (non basta una volta sola) violenze e minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico (prima era: “sofferenza psicologica grave” perché “non accertabile a distanza di tempo” hanno affermato con sussiego i boriosi senatori della Commissione) a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, vigilanza, controllo, cura o assistenza, ovvero si trovi in condizioni di minorata difesa“.

Alcuni hanno osservato che, con questa scrittura ambigua non si possono perseguire situazioni come il massacro delle forze dell’ordine alle e ai manifestanti all’interno della scuola Diaz durante il G8 di Genova, nella quale le vittime non erano sottoposte a stato di fermo né a custodia degli agenti autori del massacro. È questa la “tortura all’italiana”.

È dal 5 marzo 2014 che il testo sull’introduzione del reato di tortura presentato al Senato si è sempre più allontanato dalle prescrizioni dell’Onu nella Convenzione pure ratificati dall’Italia.

Siamo nella merda!!! Cerchiamo di tirarci fuori!!! e alla svelta che si soffoca!!!

Per approfondire vedi quiqui  e  qui

da http://contromaelstrom.com/

Facebook

YouTube