A fianco dei lavoratori greci in sciopero

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Il volantino del Cpa in solidarietà ai lavoratori greci in sciopero:

Oggi eravamo in piazza per manifestare il nostro sostegno al proletariato greco.
Eravamo in piazza con le bandiere rosse simbolo di libertà, internazionalismo e solidarietà di classe. Pubblichiamo di seguito il volantino che abbiamo distribuito.

A fianco dei lavoratori greci in sciopero

Oggi, 15 luglio, i lavoratori greci sono nuovamente in sciopero generale, questa volta contro il Memorandum Unione Europea – Grecia. Un accordo assai peggiore di quello bocciato sonoramente con il referendum, che fa di fatto della Grecia una colonia, annullando anche le parvenze di democrazia formale e consegnando il paese mani e piedi alle istituzioni europee. Dall’autorizzazione preventiva per nuove leggi, aumento IVA dei beni prima necessità dal 13 al 23%, aumento età pensionabile e diminuzione pensioni, privatizzazioni obbligate, flessibilità e meno diritti nel mondo del lavoro, un Fondo di 50 miliardi dove sono ipotecati i beni greci a garanzia degli ulteriori prestiti (di fatto una spoliazione dei beni greci)….Queste sono solo alcune delle misure che l’Unione Europea e il governo greco, forte della nuova “unità nazionale” con i partiti filo Euro, hanno stabilito per la permanenza della Grecia nell’euro (fino a quando lo vedremo…).

Crediamo che questo accordo certifichi ulteriormente non certo il tradimento di Tsipras, di cui interessa poco, bensì il fallimento dell’idea di riformabilità della UE, di un suo cambiamento sociale, della possibilità che i rapporti di forza tra le classi si possano cambiare all’interno. Oggi più che mai diventa chiaro come la UE sia un recinto dove comanda il capitale, dove il proletariato non può trovare agibilità politica. Nel momento in cui l’orizzonte del governo greco è stato solo la permanenza nella UE, il capitale europeo ha rovesciato il risultato referendario, facendo pagare ai greci anche il prezzo politico di aver sfidato le regole della UE, e ribadendo quali sono le gerarchie interne all’Unione, con il blocco tedesco appoggiato da quasi tutti i paesi, cui si sono nuovamente dovuti accodare anche Francia ed Italia. Di fatto questa fase ha rafforzato, almeno al momento, le posizioni più oltranziste europee, impersonate dalla Germania ma sostenute dalla stragrande maggioranza dei paesi e delle borghesie europee, chiarendo e mostrando ancora il ruolo che i singoli stati esercitano. L’Unione Europea è sfruttamento e repressione, questo dicono gli ultimi fatti, e se ne può uscire solo rompendo la gabbia. Questo appare certamente sempre più chiaro, dopo anni di austerity e lotte, ai lavoratori ed al proletariato greco ma sicuramente non è maturato all’interno delle classi popolari europee. Un assenza quasi completa ed assordante dei sindacati e delle sinistre europee ha contribuito a questo epilogo, mostrando come da una parte ancora si creda nell’illusione europeista e dall’altra quanto le classi dirigenti della sinistra democratica europea siano legati mani e piedi a questo sistema. I lavoratori europei non sono scesi in piazza, non sono stati coinvolti appositamente in nessuna mobilitazione, e questo nonostante il risentimento popolare di ostilità alla UE, superficialmente spesso indirizzato verso la sola Germania, sia sempre più evidente e chiaro.

In Grecia il governo Tsipras è stato il frutto di anni di lotte, scioperi, scontri, mobilitazioni, occupazioni, autogestioni, della crescita di coscienza generale. La rottura avvenuta, anzi le rotture, vedremo dove porteranno, in una società alle corde, dove le organizzazioni di classe possono trovare nuovi spazi di agibilità e di pratica politica.

Ma questo deve valere anche per tutti noi. Se in parte il capitale europeo ha segnato un punto, è anche vero che nuove ipotesi si sono finalmente affacciate, che sempre più si fa strada l’idea della rottura della UE, che la coscienza della necessità dell’autonomia della classe si sta affermando. Dentro questi spazi possiamo e dobbiamo agire.

Oggi siamo in piazza, anche a Firenze, non per sostenere genericamente il popolo greco, o la sua sovranità, di cui fanno parte tanti e diversificati strati sociali, siamo in piazza per sostenere i lavoratori greci in sciopero, il proletariato greco sfruttato ed in lotta, quella parte di popolo greco che sta trovando ancora il coraggio e la dignità di opporsi alle imposizioni del capitale.

No al Memorandum UE-Grecia

A fianco dei lavoratori greci in sciopero

Per la rottura della Unione europea

Centro Popolare Autogestito Firenze

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