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La città non si vende né si compra... si vive!

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  • Tag Archives alce spa
  • AMBIENTE E SALUTE NON SI COMPRANO!

    Proposte indecenti e sospette coincidenze

    COMUNICATO STAMPA

     I Comitati Ambiente e Salute e gran parte dei cittadini della Valle, fermamente contrari al progetto di combustione a biomasse dell’Alce, stanno da tempo raccogliendo fondi per presentare ricorso in appello davanti al Consiglio di Stato, unitamente a Legambiente Nazionale. Tutti sanno con quanta fatica la gente si stia autotassando per sostenere le notevoli spese relative al ricorso al TAR Toscana ed al giudizio di appello contro l’autorizzazione all’impianto. Centinaia di persone stanno contribuendo, chi con cinque euro, chi con cento, chi con mille, ognuno secondo le sue possibilità. Ed ecco che, con stupefacente arroganza, pochi giorni fa Alce Spa, tramite il suo studio legale, ha proposto a Legambiente di non costituirsi nel ricorso in appello, offrendo in cambio il pagamento delle spese a cui il TAR aveva condannato l’Associazione: 8500 euro totali, da consegnare in parti uguali ad Alce, Provincia di Lucca e Comune di Bagni di Lucca. Quasi contemporaneamente, in perfetta sintonia con l’Alce e con improvvisa fretta, la Provincia ha chiesto a Legambiente i soldi delle spese processuali. Non vorremmo che a giorni presentasse la stessa richiesta anche il Comune di Bagni di Lucca.

    Queste pressioni su Legambiente mirano evidentemente a indebolire la posizione dei Comitati e a tacitare i cittadini. Ebbene: chi sperava di intimidire gli avversari, si sbagliava di grosso! I signori dell’Alce e chi li appoggia devono capire che la grande maggioranza della popolazione della Valle questo impianto non lo vuole! I cittadini, unitamente a Legambiente che ne condivide totalmente le istanze, ricorreranno in appello davanti al Consiglio di Stato, sostenuti anche dal Comune di Borgo a Mozzano e da tutto il suo Consiglio Comunale.

    In vista delle prossime amministrative di Bagni di Lucca, i Comitati si appellano anche ai candidati ricordando che l’ immagine del comune termale sarà definitivamente rovinata dalla presenza del più grande impianto di combustione a biomasse solide dell’Italia Centrale. Tutta l’Italia saprà che a Bagni di Lucca si respirano abbondanti nanopolveri e la cittadina, già decadente, “morirà” definitivamente. A chi conviene?

     Comitati Ambiente e Salute

    1 febbraio 2012


  • Iniziativa su impianto Alce

    I  Comitati  Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca organizzano un incontro  informativo sulla vertenza  dell’impianto a  biomasse dell’Alce a Fornoli

    PERCHÉ FACCIAMO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

    A TUTELA DELLA NOSTRA SALUTE

    Borgo a Mozzano – Sala delle Feste

    Mercoledì 28 dicembre 2011 – ore 21.00

    L’AVV. NICOLA  MARCUCCETTI

    INCONTRA LA POPOLAZIONE

    E CHIARISCE I CONTENUTI DEL RICORSO

    Tutti i cittadini sono invitati

    a questo importantissimo appuntamento.

    Gli intervenuti potranno formulare domande e proposte.

    Sono stati invitati i Membri dei Consigli Comunali di Borgo a Mozzano e di Bagni di Lucca, nonché i Consiglieri Provinciali della zona


  • Contraddizioni che inceneriscono

    Nuovo comunicato del Comitato Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca: Alce Spa, sentenze Tar e responsabilità degli amministratori di destra e di sinistra.

    A Viareggio la popolazione insorge contro l’impianto a biomasse da 15.000 t/anno che Sea risorse ha in mente di costruire a Bicchio, e l’opposizione di centrosinistra, insieme ad API, FLI e UDC chiedono di bloccare l’iter del progetto di inceneritore già approvato dall’Amministrazione comunale. A questo punto il  consiglio comunale unito sospende il progetto di Sea.

    Di contro, nella Valle del Serchio il progetto di Alce, dieci volte più grande di quello di Bicchio, è stato avallato e sostenuto da Amministratori di destra e di sinistra, nonostante sia osteggiato dai cittadini della Valle, con eccezion fatta delle famiglie dei lavoratori dell’Azienda, mandati a casa.

    Il TAR Toscana, al quale i cittadini e Legambiente hanno fatto ricorso, ha stabilito che la gente non ha titolo per ricorrere, dato che su quel sito già c’era un grosso impianto di combustione e una cartiera, ora praticamente dismessi, e pertanto  è da apprezzare che ce ne venga “ricollocato” un altro che, a suo dire, produrrebbe minore quantità di inquinanti rispetto al precedente (peccato che le polveri fini e ultrafini aumenterebbero notevolmente!).

    E’ come dire che chi nei decenni passati è stato inquinato, nei decenni a venire deve continuare ad esserlo: è il suo destino.

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  • LUCCA LIBERA! n. 12

    Pubblicato il dodicesimo numero di Lucca Libera!

    Per leggerlo in formato pdf clicca qui.

    - Inceneritore a biomasse a Fornoli, Bagni di Lucca

    Materiali correlati (clicca per consultarli):

    - Cronistoria vicenda Alce

    - Rapporto stato di salute Valle del Serchio

    - Ricorso al Tar (avv. Marcuccetti)

    - Ricorso al Tar (avv. Ceruti)

    - Analisi documentazione Alce

     


  • Comunicato Comitato Ambiente e Salute

    Con grande soddisfazione apprendiamo che il Consiglio Provinciale di Lucca del I° settembre 2011 ha approvato all’unanimità la mozione sulla chiusura degli inceneritori in provincia di Lucca, dando in tal modo anche un forte segnale di contrasto alla politica inceneritorista della Regione Toscana.

    Nella mozione suddetta si fa riferimento all’”obbiettivo primario” di “superamento nel nostro territorio provinciale, per le sue caratteristiche, del sistema di incenerimento dei rifiuti”, alle “gravi criticità emerse nell’esercizio degli impianti di incenerimento”, alle “diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente”, alle “ampie opportunità di riuso e riciclo dei rifiuti”, all’“impianto di compostaggio nella piana a Capannori”.

    Orbene, coerentemente con queste affermazioni di principio e con questa chiara presa di posizione, la Provincia adesso deve sospendere l’autorizzazione, concessa indebitamente ad Alce S.p.A., all’attivazione del mega impianto di incenerimento a Fornoli di Bagni di Lucca.

    Se le “caratteristiche del nostro territorio provinciale” sono ostative per gli inceneritori di Belvedere e Falascaia lo sono a maggior ragione per l’inceneritore di Fornoli: più volte sono state evidenziate le caratteristiche orografiche e meteodiffusionali della Valle del Serchio, che non consentono la dispersione degli inquinanti. Se “gravi criticità” sono emerse a Falascaia e Belvedere, peraltro non scoperte dagli organi competenti, c’è da supporre che le stesse emergerebbero a Fornoli, considerate in particolare le scarse risorse strumentali e umane degli Enti delegati ai controlli. Per quanto riguarda le “diffuse preoccupazioni riguardo alla tutela della salute e dell’ambiente” basta ricordare che esiste in tal senso un elenco infinito di dichiarazioni e studi scientifici riferiti al progettato impianto Alce. Per non parlare delle “ampie opportunità di riuso e riciclo” dei residui della lavorazione del tannino: pannelli truciolari, pellet, stabilizzazione del compost presso il futuro impianto di compostaggio di Capannori.

    In particolare, per quanto riguarda il problema sanitario, vogliamo evidenziare un dato estremamente grave che purtroppo fino ad oggi non è stato considerato nella sua tragicità: nel Rapporto Annuale 2005 del “Registro Toscano Difetti Congeniti” e nel “Profilo di Salute Valle del Serchio” del luglio 2008, si evince che nel triennio 2002-2004 nella ASL 2 di Lucca il tasso di malformazioni congenite è stato del 374,7 per10.000 afronte di un valore medio regionale di 216,6. Si tratta del valore più alto in assoluto tra tutte le ASL della Toscana. Tutti gli studi del settore riconoscono l’importanza di cause ambientali tra i fattori che determinano i difetti congeniti e pertanto è da supporre che variazioni di esposizione ambientale abbiano un ruolo determinante nel giustificare le differenze macroscopiche trala ASL2 e il resto del territorio regionale.

    Per quanto poi riguarda le opportunità di riuso e riciclo del legno detannizzato, basta ricordare a tutti, sindacati in primis, che nel tannificio della Silvateam a San Michele Mondovì il legno detannizzato viene attualmente utilizzato per produrre il pellet “Bruciabene” e che i lavoratori attualmente operanti in quel settore sono oltre un centinaio, a dimostrazione che ci sono modalità di chiusura del ciclo tannino a intensità di lavoro assai più alta che nel suo incenerimento.

    3 settembre 2011

     Comitato Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca


  • INC Biomasse: il testo del ricorso al TAR

    Pubblichiamo il ricorso al TAR presentato da Legambiente e alcuni cittadini contro l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Bagni di Lucca, la Regione Toscana e l’ALCE Spa, al fine di far revocare l’autorizzazione della centrale elettrica a biomasse di Fornoli (Bagni di Lucca). Per rispetto della privacy sono stati omessi i nomi dei privati cittadini ricorrenti.

    La discussione presso il Tribunale Amministrativo è prevista per il 19 ottobre.

    Clicca qui per la versione integrale in pdf.

     

    Per chi non avesse voglia di leggersi il “legalese” del Ricorso, abbiamo cercato di sintetizzarne qui sotto le principali motivazioni.

     

    1. La modifica dell’impianto di Fornoli, che passerebbe dalla produzione di pasta per la carta, carta, tannino e combustione di black liquor (liscivia esausta usata come combustibile) a produzione di energia elettrica per mezzo dell’incenerimento di biomasse, avrebbe dovuto essere sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale. Ciò non è avvenuto a causa delle capziose motivazioni addotte dall’Alce Spa e fatte proprie dalle istituzioni pubbliche.
    2. L’Alce Spa ha tentato di presentare la centrale come del tutto autonoma, nuova, rispetto all’impianto preesistente. Solo in tal modo poteva evitare la V.I.A., obbligatoria invece in caso di modifica di precedente attività industriale. Detta manovra, manco a dirlo, è stata avallata in toto dalla Provincia. Per chiarire: nel caso di impianti costruiti ex novo la procedura di V.I.A. è necessaria, secondo la Legge Regionale, quando raggiungano la potenza di 50 MW e sia previsto un elettrodotto aereo di oltre 3 km. Guarda caso la potenza della centrale progettata dall’Alce è di 48,5 MW e la lunghezza dell’elettrodotto è di poco inferiore a quella prescritta.Una palese contraddizione è però in agguato: nella relazione tecnica la stessa Alce definisce il proprio progetto come una “riconversione” e prevede di continuare a produrre tannino; parla addirittura (è un lapsus?) di “mantenimento delle stesse voci produttive”. Come può sostenere, dunque, che non si tratti di modifica di un’attività industriale già esistente? Del resto nella medesima relazione tecnica appare del tutto evidente che produzione di tannino e centrale a biomasse sono strettamente legate, perché la seconda attività non potrebbe funzionare senza l’approvvigionamento di combustibile garantito dalla prima. In definitiva, ci si chiede, siamo di fronte a una cosa nuova, come sostiene l’azienda per evitare una verifica d’impatto ambientale, oppure a una modifica di una precedente attività, come documenta il progetto tecnico redatto dalla stessa azienda? Non si tratta di un dilemma che possa trovar soluzione, semplicemente perché “né pentere e volere insieme puossi/ per la contradizion che nol consente”. Forse non pensavano “ch’io loico fossi!”. Non c’è nulla da fare: tocca sorbirci ‘sti miserabili allo sbaraglio che pur di rimediare quel tanto di lucro… arrivano a sostenere l’impossibile. Continue reading  Post ID 3129