Lucca Libera!

La città non si vende né si compra... si vive!

La città non si vende né si compra... si vive!

Expandmenu Shrunk


  • Tag Archives ricorso
  • Importante e urgente

    COMUNICATO STAMPA DEI COMITATI AMBIENTE E SALUTE

    Nell’incontro pubblico, che si è tenuto il 28 dicembre nella Sala delle Feste a Borgo a Mozzano, i numerosi cittadini presenti in Sala hanno condiviso la volontà dei Comitati Ambiente e Salute e di Legambiente Onlus di ricorrere al Consiglio di Stato contro l’Autorizzazione concessa dalla Provincia di Lucca all’impianto a biomasse che Alce Spa vorrebbe costruire a Fornoli. Il ricorso è più che mai necessario alla luce della decisione del TAR Toscana che non ha voluto neppure considerare i due ricorsi dei cittadini, dichiarati incredibilmente illegittimati a difendere il proprio diritto alla salute e quello alla proprietà privata. (Cliccando qui puoi leggere un breve commento alla sentenza).

    I Comitati si appellano a tutti i cittadini consapevoli affinché supportino economicamente l’impegno di spesa che il ricorso comporterà: circa 20000 euro, comprensivi di cifra cautelativa per un’eventuale, malaugurata, soccombenza. Naturalmente, in caso di vittoria, i contributi saranno restituiti.

    I contributi possono essere versati sul conto corrente che è stato messo a disposizione da Legambiente Onlus in maniera specifica per raccogliere i fondi per il ricorso al Consiglio di Stato. Queste le coordinate bancarie:

    Bonifico bancario intestato a LEGAMBIENTE ONLUS

    BANCA PROSSIMA PER LE IMPRESE SOCIALI E LE COMUNITA’

    IBAN: IT 21 J 03359 01600 100000000630

    CAUSALE: “Raccolta fondi per ricorso ALCE al Consiglio di Stato”.

     I contributi possono anche essere consegnati direttamente ai membri del Comitato, che provvederanno a versarli a Legambiente Onlus e a rilasciare ricevuta utile anche ai fini di detrazione o deduzione fiscale.

    Continue reading  Post ID 3566


  • INC Biomasse: il testo del ricorso al TAR

    Pubblichiamo il ricorso al TAR presentato da Legambiente e alcuni cittadini contro l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Bagni di Lucca, la Regione Toscana e l’ALCE Spa, al fine di far revocare l’autorizzazione della centrale elettrica a biomasse di Fornoli (Bagni di Lucca). Per rispetto della privacy sono stati omessi i nomi dei privati cittadini ricorrenti.

    La discussione presso il Tribunale Amministrativo è prevista per il 19 ottobre.

    Clicca qui per la versione integrale in pdf.

     

    Per chi non avesse voglia di leggersi il “legalese” del Ricorso, abbiamo cercato di sintetizzarne qui sotto le principali motivazioni.

     

    1. La modifica dell’impianto di Fornoli, che passerebbe dalla produzione di pasta per la carta, carta, tannino e combustione di black liquor (liscivia esausta usata come combustibile) a produzione di energia elettrica per mezzo dell’incenerimento di biomasse, avrebbe dovuto essere sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale. Ciò non è avvenuto a causa delle capziose motivazioni addotte dall’Alce Spa e fatte proprie dalle istituzioni pubbliche.
    2. L’Alce Spa ha tentato di presentare la centrale come del tutto autonoma, nuova, rispetto all’impianto preesistente. Solo in tal modo poteva evitare la V.I.A., obbligatoria invece in caso di modifica di precedente attività industriale. Detta manovra, manco a dirlo, è stata avallata in toto dalla Provincia. Per chiarire: nel caso di impianti costruiti ex novo la procedura di V.I.A. è necessaria, secondo la Legge Regionale, quando raggiungano la potenza di 50 MW e sia previsto un elettrodotto aereo di oltre 3 km. Guarda caso la potenza della centrale progettata dall’Alce è di 48,5 MW e la lunghezza dell’elettrodotto è di poco inferiore a quella prescritta.Una palese contraddizione è però in agguato: nella relazione tecnica la stessa Alce definisce il proprio progetto come una “riconversione” e prevede di continuare a produrre tannino; parla addirittura (è un lapsus?) di “mantenimento delle stesse voci produttive”. Come può sostenere, dunque, che non si tratti di modifica di un’attività industriale già esistente? Del resto nella medesima relazione tecnica appare del tutto evidente che produzione di tannino e centrale a biomasse sono strettamente legate, perché la seconda attività non potrebbe funzionare senza l’approvvigionamento di combustibile garantito dalla prima. In definitiva, ci si chiede, siamo di fronte a una cosa nuova, come sostiene l’azienda per evitare una verifica d’impatto ambientale, oppure a una modifica di una precedente attività, come documenta il progetto tecnico redatto dalla stessa azienda? Non si tratta di un dilemma che possa trovar soluzione, semplicemente perché “né pentere e volere insieme puossi/ per la contradizion che nol consente”. Forse non pensavano “ch’io loico fossi!”. Non c’è nulla da fare: tocca sorbirci ‘sti miserabili allo sbaraglio che pur di rimediare quel tanto di lucro… arrivano a sostenere l’impossibile. Continue reading  Post ID 3129