Da Chernobyl a Caorso
Il 26 aprile del 1986 a Chernobyl, in Ucraina, nell’ex URSS, esplose uno dei reattori della centrale nucleare a seguito di uno “stress test non riuscito”.
Ciò che ne conseguì fu una delle più immani tragedie della Storia, probabilmente la più grave avvenuta a seguito di un incidente ad una centrale elettronucleare.
La contaminazione del suolo, dell’aria e dell’acqua provocata dalle polveri radioattive, ha trasformato un’area del territorio al confine tra Ucraina, Bielorussia e Russia grande due volte l’Irlanda, in una delle zone più inquinate del mondo. La nuvola dei vapori proiettati in aria si è propagata pressoché su tutta Europa, avvelenando tutto ciò che entrato in contatto con essa.
La percentuale dei decessi e dei malati provocati da quella catastrofe è enorme. La contaminazione maggiore, che sta minando il patrimonio genetico delle popolazioni più direttamente interessate, causa malformazioni e malanni che si registrano oggi e che si protrarranno per centinaia di anni.
Allora il regime sovietico tentò di insabbiare l’incidente e poi di minimizzarne le conseguenze. Le stesse menzogne che udiamo oggigiorno per bocca dei rappresentanti del governo giapponese. I lobbisti e i governi interessati allo sviluppo di questa follia velenifica non hanno interesse a far trapelare ciò che davvero significa avere al proprio fianco uno di questi mostri baluginanti e terribili.
Allora come adesso i negazionisti celano la verità su questa immane catastrofe, così come i nazifascisti hanno tentato di occultare la mostruosità dell’olocausto. Ogni regime cela un suo proprio corollario di scheletri negli armadî, opportunamente occultati.
L’evidenza di Chernobyl e di tutto l’abominio nucleare si protrarrà per centinaia di anni, condannando tutte le generazioni a venire a fare i conti con le scorie e i disastri generati oggi.
A Caorso lampeggiano i resti della “punta di diamante” dell’industria di morte creata nella Prima Repubblica, e apparentemente seppellita dal referendum abrogativo del 1987. In verità Caorso lavora a basso regime. E l’attuale governo ha, infischiandosene della volontà popolare, preconizzato il rilancio del nucleare italiano. Lo Stato italiano senza appellarsi a nessun altro se non alle proprie gerarchie e a tutti coloro che da questa stortura, tra tutte la più evidente, avranno da guadagnarci, ha deciso di rigettarci in questo incubo.
A Caorso il 23 aprile, a distanza di 25 anni, per commemorare le vittime di Chernobyl, si svolgerà un corteo per protestare e per opporci all’abiezione totale di questo progetto. Sfileremo per manifestare il nostro sdegno e il nostro rifiuto e per urlare che non accetteremo questa follia: né a Caorso, né altrove!
Per ulteriori informazioni:
Assemblea Permanente Anti-Nucleare – Emilia Romagna
nonukeer@gmail.com
È disponibile il video in HD a chi chiunque ne faccia richiesta a nonukeer@gmail.com
Dati e materiali informativi tratti anche dai siti www.progettohumus.it e www.greenpeace.org/italy/it/
Si ringraziano tutti coloro i quali, a titolo personale o associativo aderiranno a questa e alle ulteriori iniziative contro il nucleare che seguiranno.