Ieri, la caduta di Berlusconi non è stata certo determinata dal furor di popolo ma più meschinamente, da una congiura di Palazzo che ha visto una parte della sua maggioranza voltargli le spalle per motivi che nulla hanno a che fare con ragioni di carattere etico od ideale.
Il mondo si è davvero rovesciato ed abbiamo, infatti, assistito al giubilo di piazza di migliaia di indignati di “Sinistra” che hanno brindato, cantato e gioito per la caduta del loro unico nemico inneggiando al banchiere Mario Monti.
L’economista Monti proviene da quella scuola economica che è la maggiore responsabile della attuale crisi, è tra gli ideologhi dell’Europa economica e finanziaria che da vent’anni ha precipitato i popoli europei nella più completa privazione di sovranità nazionale, popolare, monetaria.
Le banche e i centri finanziari sovranazionali hanno provocato la crisi, gettato il popolo sulla soglia della miseria e ora si appropriano direttamente anche dei governi locali esautorando pedine politiche ormai inservibili per sostituirle con più affidabili tecnocrati svincolati da qualsivoglia vincolo, seppur tenue, di natura elettorale e/o rappresentativa.
Italia e Grecia, gli “anelli deboli”, sono stati i primi a capitolare.
L’alibi del governo “tecnico” darà mano libera, ai vampiri della finanza e ai loro lacchè politici, per distruggere quanto rimane dello Stato sociale. Non sarà colpa di nessuno, i “tecnici”, infatti, non dovranno rendere di certo conto del loro operato, tanto meno all’abusato mito del “popolo sovrano”.
Siamo finiti dalla padella alla brace e qualcuno ha trovato addirittuta il fegato per festeggiare…