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Archivio per la categoria ‘Memoria Storica’

UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA PALUDE MALEODORANTE DELLA “MEMORIA CONDIVISA”: LA FOIBOMANIA

8 febbraio 2010 Nessun commento

foibomania

La storiografia moderna si è riempita di pidocchi revisionisti che pretendono di cambiare gli accaduti, la memoria, la toponomastica, i libri di testo […] “I morti –diceva Pavese- sono tutti uguali, partigiani e repubblichini” tutti travolti dal fato. Ma non erano uguali le loro storie, le loro idee. La pietà è una cosa che fa parte del sentimento umano, solidale ma la pietà per le idee non ha senso, non si può avere pietà per le idee barbare, assassine, non si può revisionare l’orrore, si può al massimo dimenticarlo.

Giorgio Bocca.

Cosa ha spinto, negli ultimi anni, una certa area politica a strumentalizzare un avvenimento di secondo piano, il cosiddetto eccidio delle foibe, sezionandolo accuratamente dal contesto storico d’appartenenza, gonfiandone fino all’inverosimile la portata, sovrapponendolo artatamente, in sede di elaborazione storiografica, ad avvenimenti successivi di ben più grande portata?
Non è sicuramente estranea a questa Operazione l’ossessione che, da oltre 15 anni, la Destra (più o meno fascista) manifesta nervosamente: giungere alla tanto agognata pacificazione nazionale (fascismo/antifascismo) su basi paritetiche.
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AL VOLGA NON SI ARRIVA, RESISTE STALINGRADO!

2 febbraio 2010 Nessun commento

67 anni fa, il 2 febbraio del 1943, l’Armata Rossa sconfiggeva le forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi nella battaglia di Stalingrado, scontro decisivo della seconda guerra mondiale che portò negli anni a seguire alla sconfitta della Germania nazista e dei suoi alleati.

Arrivati a Stalingrado con l’intento di ottenere il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell’importante centro politico ed economico sul fronte orientale, gli invasori ottennero infine solo una bruciante sconfitta.
Dopo mesi di offensiva il 2 febbraio 1943 il popolo russo con immenso ed esemplare sacrificio sconfisse e cacciò i nazisti da Stalingrado e cominciò l’offensiva nei territori dell’est Europa.
Una vittoria storica che coinvolse nella lotta contro la sesta armata nazista, l’armata di von Paulus, la popolazione locale in uno spietato combattimento corpo a corpo, casa per casa, aprendo la strada all’inarrestabile controffensiva dell’armata rossa che avrà i suoi momenti più alti nella vittoria della più grande battaglia di mezzi corazzati che la storia ricordi, sul saliente di Orel-Kursk e nella presa di Berlino nel 1945.

Questa decisiva battaglia svelò finalmente quanto la famigerata invincibilità dell’esercito nazista, fosse in realtà mera propaganda politica; diede ai popoli europei oppressi una valida e tangibile speranza di libertà e di pace; dimostrò al mondo la tenacia del popolo russo e l’ostilità di quest’ultimo a cedere, dinanzi alla prepotenza e all’arrogante violenza delle truppe dell’asse, i suoi diritti e la sua volontà di pace conquistati con enorme sacrificio durante la Rivoluzione.

Che nessuno, mai, dimentichi gli sforzi e la tenacia degli eroi sovietici.

Stalingrado in ogni città!

ONORE AL COMANDANTE GUIDO PICELLI

5 gennaio 2010 Nessun commento

guido-picelli

Domani 5 Gennaio riccorrerà il 73° anniversario dalla morte del comandante Guido Picelli, Ardito del popolo, combattente antifascista in Spagna, figura pura ed esemplare del combattentismo rivoluzionario. Da anni il Comune parmense fa orecchie da mercante rispetto alle numerose richieste degli antifascisti cittadini affinchè si eriga un monumento in onore dell’uomo che guidò la vittoriosa resistenza del popolo dell’Oltretorrente alla calata delle decine di migliaia di camice nere agli ordini di Italo Balbo, nell’agosto 1922:

Fu Parma a salvare, allora, l’onore del proletariato italiano… Parma con il successo della sua resistenza, dovuto alla partecipazione unitaria di tutte le componenti del movimento operaio e popolare, costituì un luminoso punto di riferimento per la lotta contro il fascismo.

Di seguito la vita, vissuta tutta in prima linea, dell’Ardito Guido Picelli…
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Categorie:Antifascismo, Memoria Storica Tag:

UNA STRAGE LUNGA 40 ANNI

8 dicembre 2009 Nessun commento

La RASH Roma aderisce e promuove l’appello per la costruzione di una giornata di mobilitazione nazionale in occasione del quarantennale della strage di Piazza Fontana.

NOI NON DIMENTICHIAMO

NOI NON PERDONIAMO

leggi l’appello su www.12dicembre.net

Prossime Iniziative:

20 novembre 2009 Nessun commento

qui_belfast

Qui Belfast è una raccolta di articoli, pubblicati nel corso di vent’anni, con cui Silvia Calamati, oggi collaboratrice di RAI News 24, cerca di aprire ancora una volta una breccia nel muro di omertà e connivenze costruito attorno al conflitto nord-irlandese: una censura il cui prezzo più alto è stato pagato da migliaia di cittadini innocenti. Girando in lungo e in largo le sei contee nord-irlandesi la giornalista ha raccolto le voci di gente comune, ma anche di personalità di spicco del mondo politico e culturale e religioso. Ha inoltre seguito il difficile processo politico che ha portato, dagli inizi degli anni Ottanta, alla firma dello storico “Accordo del venerdì santo” dell’aprile 1998. Nonostante tale accordo non si è ancora giunti a una “pace con giustizia” in Irlanda del Nord. Oggi il tentativo di far affievolire in tempi brevissimi una memoria storica di un conflitto in cui Londra ha avuto pesantissime responsabilità si scontra con il pressante bisogno di portare alla luce la verità su quel che è accaduto, così come richiesto dai familiari delle vittime, dai più prestigiosi organismi internazionali per i diritti umani e da giornalisti indipendenti (come Brian Feeney, del quotidiano The Irish News di Belfast, o Roy Greenslade, del londinese The Guardian), i cui articoli sono riportati in questo libro.


spartaro

Berluscoiti
Quando, nel 1994, Silvio Berlusconi annunciò alla nazione la sua volontà di «scendere in campo» per strappare l’Italia a un non meglio precisato complotto partitocratico, il fondatore del potente gruppo Mediaset, nonché padrone indiscusso della televisione, ottenne un immediato consenso presentando se stesso come uomo lontano dal «chiacchiericcio della politica» ma sempre pronto a «rimboccarsi le maniche» per regalare al Paese la stessa (seppur poco trasparente) fortuna che aveva arriso alle sue innumerevoli aziende e alla sua squadra di calcio. Erano, questi, i tempi di «un milione di posti di lavoro» promessi agli elettori, conquistati dal «contratto con gli italiani» che il futuro Presidente del Consiglio avrebbe sottoscritto negli studi televisivi nel nome della «politica del fare». Da quel momento in poi, Silvio Berlusconi ha presieduto ben tre Governi ma, mentre l’Italia è sprofondata nella più grave crisi economica dell’ultimo mezzo secolo, regalando a tutto il mondo – grazie alle figure del suo leader – l’immagine di un popolo di pagliacci e veline, anche la tanto sbandierata praticità del Cavaliere ha finito per mostrare il suo vero volto. È stato così che Silvio Berlusconi, più che per «la politica del fare», è divenuto noto per «la politica del farsele», inaugurando una nuova stagione di scandali sessuali capaci di travolgere giornalisti, ministri e showgirl in una girandola di episodi esilaranti e disgustosi al tempo stesso. Gli stessi episodi che, con la consueta cattiveria, la matita di Alessio Spataro mette nero su bianco spiando i «berlus-coiti» del re di Arcore. Un premier «affamato», sì. Ma non solo di potere!

La Ministronza
Il fumetto satirico dedicato a Giorgia “Mecojoni” Meloni, la Ministronza del governo Berlusca, che fa indignare tutti i parrucconi della politica italiana e ridere tutti i lettori di satira!
Esilarante e dissacrante, nato da un blog, da uno dei migliori fumettisti satirici della nuova generazione.

“Vignette di scarso valore e intrise del più banale maschilismo da caserma” (Gianfranco Fini)
“E’ indecente e volgarissimo” (Stefania Prestigiacomo)
“L’ennesimo picco di volgarità che ha come bersaglio una donna” (Mara Carfagna)
“Fosse stata la Bindi, sarebbe successo il finimondo” (Il Secolo d’Italia)
“Volgare maschilismo che offende tutte le donne” (Rosi Bindi)
“Aspettiamo un fiume di dichiarazioni in difesa soprattutto della donna e della rappresentante delle istituzioni da parte di tutti coloro che in altre occasioni hanno gridato allo scandalo per affermazioni di gran lunga meno offensive” (Maurizio Gasparri)

L’AUTORE:
Alessio Spataro (Catania, 1977) è uno dei protagonisti della scena satirica italiana. Le sue vignette compaiono regolarmente sulle pagine di «Internazionale», «Carta», «il Manifesto» e «Liberazione».
Sito: www.pazzia.org.

DAL NULLA SORGEMMO

16 novembre 2009 Nessun commento

Presentazione del libro di Valerio Gentili 
“La legione romana degli Arditi del Popolo”

arditi_trionfale

Sabato 21 novembre 2009, ore 17,00
Casa del Popolo di Trionfale, p.le degli Eroi 9.

Gli Arditi del Popolo marciano militarmente a squadre. Il primo battaglione è quello di Porta Pia-Salaria, segue il Tiburtino, poi il battaglione Trionfale e ancora i battaglioni Trastevere, Testaccio, Ponte, Popolo, Prati, Borgo, Santa Croce, Celio e San Giovanni. Il Direttorio nazionale è al completo così pure il Direttorio romano. Imponente è il battaglione Trionfale formato quasi completamente da fornaciai, di quei forti lavoratori che sono stati tra i più provati durante le cinque giornate e con coraggio indomito e con esemplare spirito di sacrificio, hanno saputo meravigliosamente fiaccare la prepotenza fascista. Visi bronzei, spalle quadrate, uomini d’acciaio animati da una fede ardente, dominati da una decisa, formidabile volontà di vittoria [...]

Tratto da ”Tutto il popolo di Roma per le vittime del Fascismo“, “L’Avanti!”, ed. romana, 19 novembre 1921

PROMUOVONO: Patria Socialista, Casa del Popolo di Trionfale

ASSALTO AL CIELO

1 novembre 2009 Nessun commento

rivoluzione_09

Sabato 7 novembre 2009:

ore 17,00 – Sally Brown, via degli Etruschi 3a:
Dibattito con la partecipazione di Carlo Fredduzzi (giornalista esperto di storia sovietica). A seguire aperitivo russo
ore 22,00 – Spazio Sociale 26, via dei Volsci 26:
Festeggiamenti.

Sul finire di ottobre di quasi un secolo fa pattuglie d’avanguardia di soldati e operai, a Mosca e Pietrogrado, davano l’assalto ai cadenti fortilizi del vecchio ordine, postzarista e neodemocratico, liberando verso l’alto le energie giovani e creative della parte più avanzata della società. Armato di fede e volontà l’esercito di popolo (comunisti, anarchici, socialisti) cambiavano per sempre il corso della storia, infondendo coraggio e determinazione alla lotta degli oppressi e dei lavoratori in ogni parte del mondo.

Senza voler tessere lodi acritiche di un uomo o di un partito, senza fini agiografici fuori tempo massimo, ma con pervicace spirito critico e autocritico che si misuri coi limiti storici dell’utopia, intendiamo affrontare ciò che resta in una società che sembra essere la negazione ontologica dell’ardimento e della volontà, di quel meraviglioso spirito rivoluzionario.

RASH Roma e Patria Socialista

GENOVA 2001 – LO STATO SI ASSOLVE

19 ottobre 2009 Nessun commento

guardie_genova

A distanza di 8 anni dal G8 genovese, dalle aule dei tribunali arriva il primo verdetto: 11 persone pagheranno caro per tutto quello che è successo e sono state condannate in appello a 100 anni di carcere complessivi. Lo stato si assolve ed assolve la polizia, i carabinieri, e tutti i reparti speciali che parteciparono a quei 3 giorni. Non ci sono responsabili per la sospensione dei diritti, per le cariche ed i pestaggi in piazza, per le torture le vessazioni all’interno della caserma di Bolzaneto come per i pestaggi e gli arresti ingiustificati all’interno della scuola Diaz, le false testimonianze, le molotov inventate o fatte ritrovare, fino all’omicidio di Carlo Giuliani.
L’altro verdetto è che danneggiare delle vetrine, resistere a cariche indiscriminate e tentare una difesa legittima oggi può costarvi un’accusa di devastazione e saccheggio, tra i 7 ed i 15 anni di carcere: esprimere la propria radicalità diventa più pericoloso che commettere un omicidio.
8 anni dopo provano a mettere una pietra tombale sulle giornate di Genova, sulla nostra storia, seppellendo 11 attivisti tra le mura di un carcere.
Impedire che accada tutto questo è doveroso, ora piu’ che mai.
NON ESISTONO BUONI E CATTIVI
NON LASCIAMOLI SOLI

La memoria è un ingranaggio collettivo

HASTA LA VICTORIA COMANDANTE CHE GUEVARA

9 ottobre 2009 Nessun commento

cheguevara