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Archivio per 2012

UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA PALUDE MALEODORANTE DELLA “MEMORIA CONDIVISA”: LA FOIBOMANIA

10 febbraio 2012 1 commento

foibomania

La storiografia moderna si è riempita di pidocchi revisionisti che pretendono di cambiare gli accaduti, la memoria, la toponomastica, i libri di testo […] “I morti -diceva Pavese- sono tutti uguali, partigiani e repubblichini” tutti travolti dal fato. Ma non erano uguali le loro storie, le loro idee.
La pietà è una cosa che fa parte del sentimento umano, solidale ma la pietà per le idee non ha senso, non si può avere pietà per le idee barbare, assassine, non si può revisionare l’orrore, si può al massimo dimenticarlo.

- Giorgio Bocca.

Cosa ha spinto, negli ultimi anni, una certa area politica a strumentalizzare un avvenimento di secondo piano, il cosiddetto eccidio delle foibe, sezionandolo accuratamente dal contesto storico d’appartenenza, gonfiandone fino all’inverosimile la portata, sovrapponendolo artatamente, in sede di elaborazione storiografica, ad avvenimenti successivi di ben più grande portata?
Non è sicuramente estranea a questa operazione l’ossessione che, da oltre 15 anni, la Destra (più o meno fascista) manifesta nervosamente: giungere alla tanto agognata pacificazione nazionale (fascismo/antifascismo) su basi paritetiche.
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SOLIDARIETA’ AI COLPITI DALLA REPRESSIONE

6 febbraio 2012 Nessun commento

Modena, 24 gennaio 2012. 4 persone agli arresti domiciliari e 10 con l’obbligo di firma, accusati di aver preso parte agli scontri con la polizia avvenuti a Modena in occasione del convegno di Fiamma Tricolore tenutosi il 28 ottobre scorso.

Torino, 26 gennaio 2012. 24 persone sotto custodia cautelare, 2 ai domiciliari, 15 con obbligo di dimora, 11 indagati a piede libero, innumerevoli perquisizioni, per gli scontri avvenuti in Val di Susa il 27 giugno e il 3 luglio. Le accuse da violenza privata, a lesioni, a danneggiamento e resistenza aggravata in concorso.

Esprimiamo piena solidarietà per tutti coloro che tra il 24 e il 26 gennaio, in diverse città italiane (Torino, Genova, Modena, Perugia, Roma), sono stati trattati come semplici numeri e spiattellati sulla cronache dell’intera penisola a dimostrazione, secondo l’opinione dei ben pensanti, di un Paese che punisce chi trasgredisce, che ha polso e sa gestire le situazioni.
Esprimiamo piena solidarietà per coloro che a Modena il 28 ottobre, data non del tutto casuale, si sono opposti alla presenza autorizzata e massicciamente tutelata nella loro città di alcuni nostalgici del periodo fascista, intenzionati a commemorare quanto avvenuto nel 1922. Esprimiamo quindi solidarietà per chi è stato costretto a difendere la propria realtà da un qualcosa che non dovrebbe più essere tollerato, accettato e minimamente condiviso.

Esprimiamo piena solidarietà per coloro che ormai da tempo si oppongono alla costruzione di una nuova ferrovia del tutto inutile, in quanto non giustificata da ragionevoli previsioni di traffico merci e passeggeri, dal costo insostenibile, che andrebbe a gravare interamente sulla spesa pubblica e quindi a proiettarsi sulle generazioni future erodendo ulteriormente risorse dedicabili a scuola, sanità, pensioni e stato sociale, e dall’impatto devastante e irreversibile sul territorio.
Esprimiamo il più totale disprezzo per uno Stato che ancora oggi permette ai nuovi fascismi di circolare per le strade in maniera indisturbata ed anzi protetta, per uno Stato che non ascolta le ragioni motivate della sua gente, per uno Stato che decide nel quotidiano di utilizzare la repressione come unica risposta al dissenso.

DOMHNACH NA FOLA
l’innocenza massacrata nelle strade irlandesi

30 gennaio 2012 Nessun commento

Ricordiamo 40 anni fa, il 30 gennaio 1972, quando i paracadutisti dell’esercito britannico aprivano il fuoco contro una folla di civili inermi che manifestava per i propri diritti civili nella città di Derry, in Irlanda del Nord.
Spararono a 26 persone, due manifestanti rimasero feriti in seguito all’investimento da parte di veicoli militari, quattordici furono i morti, alcuni colpiti alle spalle, altri mentre sventolavano un fazzoletto bianco, in gran parte giovanissimi che non avevano ancora compiuto vent’anni.
L’imperialismo britannico nella sua più cruda forma; la scena sottostante è presa dal film “Bloody Sunday”.
locandina dell’iniziativa fatta in occasione del quarantennale - link

RIBELLI E BORGHESI
analisi e critica del nazionalbolscevismo

23 gennaio 2012 Nessun commento

Sabato 28 gennaio ore 17:00 presso i Magazzini Popolari Casalbertone – via Baldassarre Orero 61, dibattito e presentazione del libro:
“Ribelli e Borghesi, nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice 1914-1933″ con la presenza dell’autore Franco Milanesi.

Un notevole e pionieristico studio dell’oscuro fenomeno del nazionalbolscevismo visto ed analizzato criticamente, per la prima volta, da Sinistra.

“La prima guerra mondiale segna la crisi dei fondamenti della modernità europea e apre una fase di sperimentazione sociale, politica e culturale. Nel campo di forze indirizzato al superamento della forma borghese, il nazionalbolscevismo e la rivoluzione conservatrice rappresentano espressioni significative, estranee sia alla democrazia liberale e socialista, sia al fascismo e al comunismo sovietico. Al loro interno emergono figure di militanti e intellettuali come Junger, Niekisch e von Salomon. A partire dagli anni Trenta la repressione e il conformismo contribuiscono all’esaurimento delle innovazioni emerse da questi movimenti antisistema”.

Franco Milanesi (Torino, 1956) è laureato in Filosofia ed è dottore di ricerca in Studi Politici. Ha collaborato a riviste storiche e filosofiche con scritti sulla storia del PCd’I, sul dissenso comunista e sulla politica militante. Ha pubblicato Dietro la lavagna (Giraldi, Bologna 2008) e Militanti. Un’antropologia politica del Novecento (Punto Rosso, Milano 2010).

La crisi “totale” che viviamo conduce al rilancio, nel vuoto pneumatico di proposte rivoluzionarie con forma compiuta, di cupe ipotesi ossimoriche di natura totalitaria. All’interno della variegata ed eterogenea area “socialista nazionale”, insieme a persone in buona fede, si annidano sigle e personaggi che strumentalizzano la sintesi delle istanze “nazionali” e “socialiste” per una riformulazione del fascismo storico agevole all’attuale contesto sociale e politico. Una rilettura di “sinistra” dell’esperienza storica del fascismo è la precondizione per una rinnovata offensiva propagandistica messa in opera da questi figuri. Il fatto che il corteo del 4 febbraio a Roma, indetto dall’area della “destra sociale”, si svolga sulla base di una piattaforma propagandistica “para”-anticapitalista (contro banche e finanza, cioè i principali finanziatori, con gli apparati industriali e agricoli, dei nazi-fascisti) ne e’ riprova di questi giorni.

Dovere degli antifascisti dell’azione non e’ quello di inorridire o chiudersi a riccio, lasciando campo libero di manovra alle parole d’ordine e alla propaganda del nemico, ma analizzare criticamente certi fenomeni “sincretici”, a partire dalla loro parabola storica, per essere maggiormente efficaci nell’azione politica.

VOLSCI 26 – PROGRAMMAZIONE GENNAIO 2012

10 gennaio 2012 Nessun commento

Con l’anno nuovo diamo vita ad una nuova gestione della nostra sede in via dei Volsci, cominciando con la birreria ed il cineforum. Altre attività sono in programmazione e saranno prossimamente pubblicizzate.

PROGRAMMAZIONE GENNAIO 2012:

BIRRERIA DEL POPOLO:
ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 9:00 fino a tardi 

CINEFORUM:

Mercoledì 11: La Croce di Ferro

Genere: guerra/storico
Paese: Gran Bretagna/Germania
Anno: 1977
Regia: Sam Peckinpah
Cast: James Coburn, Maximilian Schell, James Mason

TRAMA: Penisola di Taman, Crimea, 1943, durante la seconda guerra mondiale il caporale Rolf Steiner opera in un plotone di esploratori, un’unità scelta che compie azioni in profondità nelle linee sovietiche; è un uomo disilluso dalla guerra ma nel contempo un militare dalle grandi capacità e per questo tenuto in grande considerazione dal comandante del reggimento, il colonnello Brandt, che gli lascia ampia libertà di azione.

L’arrivo del nuovo comandante del battaglione, il capitano Stransky, sconvolge gli equilibri che sembravano esistere in seno al reggimento: egli, fino a quel momento di stanza a Parigi e mai realmente impegnato in combattimento, si presenta al colonnello ed al suo aiutante, il capitano Kiesel, con ambiziose idee per sconfiggere il nemico e fin dal primo momento i due ufficiali si rendono conto che il capitano è impreparato alla guerra e, quando egli si allontana, esprimono perplessità anche in merito all’”uomo” che palesemente manifesta il desiderio di essere decorato con la “croce di ferro” e solo in ragione di questo ha chiesto il trasferimento al fronte russo.

Stransky entra subito in conflitto con Steiner: in un primo momento quando gli ordina di uccidere un giovanissimo prigioniero russo ed il caporale rifiuta, incombenza che sembra venire assunta dal caporale Schnurrbart, che invece salva il ragazzo nascondendolo, e successivamente, durante la lettura del rapporto sull’ultima azione, quando Steiner dapprima non si mostra entusiasta della promozione a sergente maggiore e poi fa chiaramente intendere al capitano di non essere disposto ad eseguire qualunque ordine se lo ritiene inutile o dannoso per la vita degli uomini.

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