Controllo Sociale

Telecamere, schedatura, repressione legata al controllo dell'individuo.

Ecuador - Chiusura della radio Arutam da parte del governo di Correa

riceviamo e pubblichiamo

Alla fine di Dicembre la radio La voce di ARUTAM di nazionalità SHUAR e' stata chiusa e la sua frequenza ritirata permanentemente. Grazie a questa radio, attiva dal 1972, le notizie sulle lotte indigene si diffondevano in tutta l’amazzonia ecuadoriana. Il messaggio e' chiaro: i mezzi di comunicazione non devono raccogliere testimonianze dei popoli minacciati per i progetti estrattivi del regime.
Questa radio era la voce della nazionalita' Shuar che si contrapponeva da alcuni anni agli interessi delle transnazionali che posseggono migliaia di ettari di concessioni mineraria appoggiate dal governo di Rafael Correa.
La chiusura di questa radio e' anche un messaggio per  gli altri settori organizzati che resistono contro i progetti minerari e petroliferi. E' un chiaro atto fascista il cui fine principale e' imporre l'ingresso delle miniere a grande scala, fiaccando ogni resistenza.
Non ci sono differenze tra il 'socialista' Correa e Alan Garcia, presidente peruviano responsabile del massacro delle popolazione indigene che si opponevano ai progetti di sfruttamento della Regione amazzonica. Entrambi criminalizzano, reprimono, giustiziano e censurano il popolo che resiste ai progetti di devastazione con l’obbiettivo di favorire l'accesso delle multinazionali nel Paese.

Ven, 15/01/2010 – 12:19

Messico - Comunicato dal blog di azione diretta "La conspiraciòn del Fuego" incriminato dai media

Se la nostra patria è il mondo intero, è pur vero che tutto il mondo è paese...

traduzione a cura di culmine.noblogs.org

Con questo comunicato vogliamo chiarire alcune questioni che ruotano attorno al blog "La Conspiración del Fuego" ed alla sua funzione, in base a quanto diffuso dalla polizia e dai mass-media il 4 gennaio 2010. Su diversi media, sia scritti che virtuali, s'è creato un grande interesse attorno al nostro blog, arrivando al punto di dire che "La Conspiración
del Fuego" sia stato il gruppo che ha rivendicato gli attacchi del 31 dicembre, effettuati in diversi luoghi del Messico. Di fronte a tale situazione, noi affermiamo quanto segue:
1.- "La Conspiración del Fuego" non è un gruppo armato, né un blog appartenente ad alcun gruppo armato o cellula d'azione. E' solo uno spazio virtuale di diffusione e d'informazione attraverso il quale viene dato spazio alle diverse attività che gruppi o collettivi realizzano nell'ambiente anarchico e della guerra sociale. E' in tale ottica che viene dato anche spazio alla diffusione sulla situazione o sulle rivendicazioni di prigionieri anarchici o sociali in Messico e nel mondo.
"La Conspiración del Fuego" è anche uno spazio di notizie relative al tema.
2.- Noi che gestiamo "La Conspiración del Fuego" riceviamo comunicati di azioni o notizie da parte di versi gruppi o cellule che con i loro comunicati firmano con le proprie sigle o nomi di gruppi. Non abbiamo altra relazione stretta con gruppi o collettivi dei quali vengono pubblicati comunicati o attività. Altri comunicati, come quelli internazionali, vengono presi da altri siti, anch'essi d'informazione e diffusione di idee anarchiche e della lotta sociale.
3.-Pertanto pensiamo che questo assedio mediatico faccia parte della disperazione del governo nel non riuscire a catturare coloro che sono entrati in un conflitto permanente con le sue istituzioni e le sue fondamenta. Noi, nell'avviare questo blog, sapevamo che questo sarebbe potuto accadere, ma ci siamo visti  nel bisogno di mantenere uno spazio
che non censuri le parole o i testi che coloro che realizzano tali azioni di carattere sociale, in quanto la gran parte dei media informano solo su quel che si desidera parlare, alimentando il sensazionalismo.
4.- Concludiamo affermando di non aver rapporti con qualsiasi gruppo o attività pubblicati nel blog, visto che il nostro è solo un lavoro d'informazione. Manterremo la nostra attività di diffusione della lotta anarchica, perché non c'è nulla da nascondere.

Mer, 13/01/2010 – 18:37

In vino veritas!

Accade una domenica sera, ma avrebbe potuto essere un qualsiasi altro giorno della settimana. Accade in Toscana, ma sarebbe potuto accadere in qualsiasi altra parte d’Italia. Una serata fra compagni. Vivande, bevande e chiacchiere. Alla fine, il commiato. C’è chi fa ritorno in un’altra regione e chi fa rientro in città senza problemi. E c’è anche chi si trattiene un po’ più a lungo, prima di salutare e avviarsi verso il proprio paese in provincia. Quasi subito, in lontananza, compaiono dei fanali sullo specchietto retrovisore. Qualcun altro che ha tirato tardi presso parenti o amici? I fanali rimangono a distanza per un po’, poi all’improvviso cominciano ad avvicinarsi minacciosi. Sempre di più, sempre di più, finché... si accende un lampeggiante. Sono i carabinieri. Dopo le richieste di rito (patente e libretto) e la solita domanda inopportuna («Lei che lavoro fa?»), ecco uno di loro arrivare subito al dunque: «si sottoporrebbe all’etilometro?». Allo scontato diniego, il militare sa opporre solo la minaccia di una futura denuncia che provoca totale indifferenza. Incerto sul da farsi, dopo essersi appropriato degli altrui documenti si chiude in macchina in conciliabolo con il suo collega e si attacca al telefono. Passano pochi minuti ed ecco arrivare una seconda vettura dei carabinieri, il cui capopattuglia è assai meno cordiale e assai più sbrigativo. Chi è al volante dell’auto fermata viene apostrofato: «se non si sottopone al test c’è l’immediata sospensione della patente e il sequestro dell’automobile»; mentre chi è al suo fianco e si azzarda a proporre che il test venga effettuato in ospedale viene zittito con un «lei non conosce la legge. Che cos’ha addosso? Mani sulla macchina, la perquisisco!».

Nonostante il test alcolico venga ripetuto ben tre volte, l’esito è sempre negativo. Come pure il risultato delle perquisizioni (dell’auto e corporale). Visibilmente delusi per il fallito agguato che non ha consentito loro di lasciare appiedati i due malcapitati alle 2 di notte a 40 chilometri da casa, i militi sono costretti a togliere il disturbo con le pive nel sacco. Non prima di aver rilasciato due verbali di perquisizione in cui si rende noto che «in relazione alle circostanze di tempo e luogo» la persona «non appariva giustificabile» (sappiate che per i carabinieri ci sono persone che non appaiono giustificabili), e che quindi c’era un «caso eccezionale di necessità e urgenza» tale da esigere l’immediata ricerca di «armi, esplosivi, e strumenti di effrazione».

Morale dell’aneddoto: un tempo erano gli anarchici a sostenere che bisognava decentralizzare le lotte perché il nemico si trova ovunque, polverizzato sul territorio, e che quindi tante piccole azioni diffuse erano più efficaci di poche grandi azioni concentrate. Da qualche tempo anche i repressori stanno seguendo questa strada. Accortisi che le grandi inchieste finiscono spesso con risultati di molto inferiori alle aspettative, oggi mettono in campo tutta la vasta serie di misure coercitive di cui dispongono, applicate senza più distinzione a sovversivi e a “disadattati comuni”. Dagli avvisi orali alla sorveglianza speciale, dai fogli di via al ritiro della patente. Tutti provvedimenti individuali che non fanno notizia, non provocano grandi mobilitazioni e passano quasi inosservati. Limiti, vincoli, ostacoli, studiati caso per caso.

Avviso ai naviganti in questo mare in tempesta.

Mar, 05/01/2010 – 11:37

Torino - Sorveglianze revocate

riceviamo e pubblichiamo

La Corte d’Appello di Torino ha revocato la sorveglianza speciale ai due redattori di //macerie (e storie di Torino)//, ribaltando così la sentenza di primo grado di due mesi fa. Un regalo di Natale agli anarchici? Simpatie per il conflitto sociale? Niente di tutto questo. Soltanto l’osservazione che la grande “massa di segnalazioni” presentata dalla Questura di Torino non vale un fico secco, visto che non ha portato a nessuna condanna definitiva. E mentre il Questore in persona proclama che ad essere “sorvegliati speciali” nel 2010 saranno in molti - ultras, no-tav e i centri sociali in testa - i cervelloni del Dott. Petronzi si stanno già dedicando alla ricerca di altre scorciatoie per regolare i conti con gli inguaribili rompi-coglioni.

Lun, 04/01/2010 – 14:57

Un proiettile inviato è un proiettile sprecato

Trentun dicembre duemilanove, orino/mil ano cronaca chiudendo le sue edizioni 2009 con due pagine dedicate agli anarchici, ci spiega così la linea editoriale che terrà in vista del prossimo anno, il nome tecnico con cui viene definita suona più o meno così: "repressione e falsa informazione pregressa ad opera di cronisti giudici in un processo denominato articolo". Questa tecnica che chiamiamo più comodamente "infamia" viene presentata con dovizia di particolari dall'articolo odierno presentato da vomito cronaca: un calibro nove viene inviato alla digos (e si ripropone la strana vicenda bocconi).

Gio, 31/12/2009 – 14:09

Abruzzo - Tanti auguri: Caro Babbo Natale...

Riceviamo e pubblichiamo, manifesto comparso su alcuni muri abruzzesi

Mar, 22/12/2009 – 15:32

Torino - Il secondo grado per la "sorveglianza speciale" ai redattori di "macerie"

Mercoledì 23 dicembre la Corte d’Appello di Torino deciderà se confermarci o meno la “sorveglianza speciale”.

Siamo accusati di batterci contro il razzismo di Stato e per la chiusura dei Centri di identificazione ed espulsione per immigrati senza documenti, con l’aggravante di ostinarci a raccontare – su questo blog, su radio Blackout 105.250, in strada – la storia di questa lotta, i suoi metodi e i suoi risultati, e di lottare anteponendo il nostro senso di giustizia ai limiti imposti dalla Legge. Proprio in un momento in cui per Legge anche l’illusione della libertà e dell’uguaglianza di tutti viene abrogata giorno dopo giorno, emergenza dopo emergenza, pacchetto dopo pacchetto.

Lun, 21/12/2009 – 15:54

Lecco - Tira una freccia a Maroni

Inviamo un volantino distribuito a Lecco il 12 dicembre, in occasione di un presidio contro la violenza dello stato, con mostra fotografica e interventi.

All’interno di questo presidio è stato organizzato un torneo di freccette, intitolato “tira una freccia in mezzo ai Maroni”.

Mar, 15/12/2009 – 20:35
Mer, 04/06/2008 – 14:16
Condividi contenuti
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione