Il K100 di Campi in solidarietà ai denunciati per il corteo del 21 dicembre a Firenze

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2014/03/1958424_788959081118710_1431103627_n.jpgRiceviamo dal Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, dopo le denunce per il corteo del 21 dicembre, e pubblichiamo. Non si ferma la stretta repressiva contro chi si oppone allo stato di cose presente:

I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos di Campi Bisenzio esprimono la propria massima solidarietà ai 30 compagni/e indagati in questi giorni per i fatti del 21 Dicembre scorso. In quella giornata la manifestazione “Assedio al lusso” fu vietata dalla questura: le vie del centro di Firenze dovevano rimanere esclusivamente appannaggio di chi stava facendo lo shopping natalizio, che non doveva essere turbato dalla protesta e dalla lotta di chi subisce sempre più sulla propria pelle la crisi economica.

La piazza non ha accettato il divieto, e dopo qualche fronteggiamento e qualche carica di alleggerimento da parte di polizia e carabineri che sbarravano l’accesso a via Cavour, è riuscita a sfilare fino a Piazza dell’Unità. Fatto evidentemente rimasto un po’ indigesto alle istituzioni e alle “forze dell’ordine” di questa città, visto che le prime denunce si sono avute poco più di un mese dopo: resistenza pluriaggravata e lesioni sono i reati contestati a 30 persone. Non possiamo fare a meno di considerare questo fatto non come un episodio a sé ma come una parte della stretta repressiva in atto. Un giro di vite ben individuabile sia sul piano locale (a Firenze assistiamo a sgomberi continui di case occupate a scopo abitativo, alle multe per gli autisti Ataf dopo i recenti scioperi, e a denunce di massa ogni qual volta il dissenso non rispetti i crismi, sempre più restrittivi, della cosiddetta legalità), sia se facciamo una panoramica di quello che sta succedendo negli ultimi mesi in tutta Italia: le indagini prima e gli arresti poi con accuse di terrorismo (con tutto quello che ne consegue anche in termini di vita carceraria) dei compagni che si battono contro la costruzione del TAV in Valsusa; le botte, i ricatti e le denunce dei facchini in lotta contro la Granarolo; l’arresto di decine di compagni dei movimenti per il diritto all’abitare romani e dei disoccupati a Napoli, per fare solo pochi esempi.

L’intento di polizia e magistratura e di chi le controlla è criminalizzare i movimenti, colpire i militanti più attivi e spegnere sul nascere ogni opposizione che metta in discussione in maniera radicale le politiche di austerità imposte dalle autorità nazionali e internazionali (a maggior ragione in un momento di così forte crisi economica e politica). Alla repressione si risponde con la solidarietà e il sostegno ai compagni, alle loro famiglie e alle realtà colpite, così come con la continuazione e il rilancio delle lotte che questi portano avanti. Solo così possiamo sperare di incidere realmente su questo sistema basato su sfruttamento, disuguaglianza, emarginazione e devastazione del territorio.

Solo la lotta paga!
Solidarietà per chi lotta!

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

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