Livorno. Ragazzo prelevato in strada dopo l’assemblea: “devi darci informazioni sulle vostre attività”

E’ successo circa tre settimane fa, nel pieno della campagna di difesa dell’edilizia pubblica nei quartieri Shangai e Corea, portata avanti dal comitato diritto all’abitare.

Dopo l’occupazione di via Giordano Bruno l’amministrazione comunale insieme al PD tentarono con ogni mezzo di fermare il lavoro dei comitati all’interno di alcuni quartieri popolari di Livorno. Il consenso “inedito” da parte dei residenti nei confronti delle nostre pratiche di autorganizzazione ha spaventato il potere locale a tal punto da mettere in campo una vera e prorpia guerra sporca fatta di intimidazioni, minacce ad alcuni residenti ( “se i comitati occupano gli edifici non vi diamo la nuova casa”) e militarizzazione del territorio. In questo contesto un ragazzo appartenente ad una comunità migrante dopo aver partecipato alla consueta assemblea del comitato diritto all’abitare è stato fermato a poche centinaia di metri dall’Ex Caserma e prelevato direttamente in strada da alcuni agenti della polizia municipale in borghese.

Terrorizzato dal trattamento ricevuto non ha più partecipato alle assemblee per circa tre settimane. Solo ieri ha deciso di contattarci e informarci dell’accaduto. Dopo l’assemblea si era avviato da solo verso casa e nei pressi di piazza Garibaldi è stato affiancato da una Fiat Panda bianca con visibile la scritta Comune di Livorno. Tre persone a bordo ( appartenenti alla nota squadretta per la difesa del decoro urbano ? poliziotti?) che gli hanno prima chiesto i documenti e poi lo hanno “invitato” a salire. Durante il tragitto gli hanno posto numerose domande alludendo alla sua partecipazione alle assemblee dei comitati:  “cosa è stato detto alla riunione? , devi dirci dove avete intenzione di occupare nei prossimi giorni…”. Anche alcune specifiche domande su un singolo attivista ( Giovanni del sindacato Asia) e sulle sue dichiarazioni durante l’assemblea. Di fronte al suo silenzio hanno cercato di intimidirlo con svariate minacce.

Prima del rilascio i poliziotti gli hanno comunicato che tutti i lunedì sarebbero andati a prenderlo per avere informazioni in merito alle varie attività del comitato.

Da quel giorno, come accennato prima, non è più venuto alle assemblee. Adesso è seguito dal sindacato inquilini Asia ( a causa dello sfratto imminente) e da un avvocato. Qualsiasi cosa gli possa succedere sappiamo chi andare a cercare..

Crediamo che con questo gesto si sia raggiunto un livello repressivo non più accettabile. Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto notizia dell’arrivo di una nuova pioggia di denunce in merito alle ultime iniziative. Si parla di “favoreggiamento reale” nelle ocupazioni abitative di alcune famiglie. Violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale per aver difeso il blocco di case popolari da demolire in via Giordano Bruno. Corteo non autorizzato, occupazione, oltraggio e rifiuto di rispettare le disposizioni dei pubblici ufficiali per il corteo del 29 marzo e altro ancora. L’amministrazione locale e la lobby di palazzinari che rappresenta hanno ormai dichiarato guerra ai movimenti. Come sempre lo ripetiamo, non ci fanno nessuna paura.

da http://www.livornoindipendente.it/

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