Fs: disastri sui treni regionali e licenziamenti per rappresaglia

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Deragliamento FortezzaMentre si buttano miliardi per violentare le montagne e le genti che le abitano, ad uso e consumo degli appaltatori del TAV, continua puntuale il disastro quotidiano delle linee normali, con grave rischio per ferrovieri e viaggiatori. Questo il calendario dei disastri di febbraio, inviato dal Coordinamento Autorganizzato Trasporti (CAT):

- Sabato 7, alle h. 6 un treno di RTC (Rail Traction Company Spa) proveniente dal Brennero e diretto a Verona con merci pericolose deraglia nei pressi della stazione di Fortezza (Bz). Solo 2 anni e mezzo prima, il 6 giugno 2012 un treno sempre di RTC era deragliato a Bressanone causando una devastazione che solo per miracolo non causò vittime!

- Venerdì 13, sulla linea Pisa-Lucca, un locomotore isolato (656) di un treno merci investe un Tir su un passaggio a livello. Se l’investimento avesse coinvolto un treno di mezzi “leggeri” largamente utilizzati su quella linea per il trasporto viaggiatori, le conseguenze sarebbero state drammatiche. Solo pochi giorni prima, sulla linea Lucca-Aulla, si era sviluppato un incendio sul treno 6986: il macchinista e il capotreno intossicati e ricoverati nel tentativo di intervenire. Se il treno si fosse trovato in una delle tante gallerie lunghe e senza vie di fuga, il fumo non avrebbe dato scampo a ferrovieri e viaggiatori!

Scontro Rubiera- Lunedì 16,alle 12.30, un treno regionale Parma –Bologna si è scontrato con alcuni vagoni merci (carri pianale) piombati addosso al regionale e provenienti dal raccordo privato del Terminal Rubiera, causando lo svio della vettura pilota e della adiacente carrozza. Fortissimo l’impatto, dieci viaggiatori feriti. Soltanto delle circostanze fortunose non hanno trasformato l’incidente in una tragedia.

- Martedì 17, alle 18.10, nella galleria di Malborghetto, lunga 8 km, sulla linea Udine-Tarvisio incendio sul locomotore di un treno merci che trasportava cisterne di sostanze chimiche non infiammabili, ma tossiche per l’ambiente. La galleria è stata invasa dal fumo, mentre i vigili del fuoco hanno dovuto raggiungere il treno a piedi!  Ancora una volta, solo circostanze fortunose hanno scongiurato la tragedia.

Nel frattempo continua la repressione dei ferrovieri che si battono per la sicurezza. Ricevo dalla Cassa di solidarietà tra ferrovieri:

Mercoledi 4 Marzo p.v. alle ore 14.30 presso il Tribunale di Genova si terrà la seconda udienza del ricorso contro il licenziamento del collega Silvio Lorenzoni, macchinista cargo di La Spezia, licenziato per essersi opposto all’Agente solo alla guida dei treni merci, equipaggio che ostacola il soccorso in caso di malore al macchinista, e all’accorpamento di mansioni su un unico lavoratore. Intanto, nelle scorse settimane, alcuni dirigenti Trenitalia sono indagati dalla Procura di Roma relativamente alla questione dell’Agente solo e in soli 10 giorni, dal 7 al 17 febbraio, ci sono stati 4 incidenti (fra cui 2 deragliamenti) che hanno coinvolto treni merci, due trasportavano merci pericolose, che solo per una serie di coincidenze fortuite non hanno avuto conseguenze drammatiche. 

MalborghettoIl 4 febbraio scorso, alla prima udienza, erano presenti, in solidarietà a Silvio, diversi colleghi provenienti da Genova e da altre città. Facciamo appello ad essere presenti il 4 marzo, per Silvio, per la sicurezza“.

Dalla Cassa di solidarietà, ci giungono aggiornamenti anche sulla vicenda kafkiana riguardante il ferroviere Bruno Bellomonte.

Il Tribunale di Roma, dopo l’udienza del 4 febbraio, ha respinto il reclamo d’urgenza
presentato da Bruno contro il provvedimento di sospensione dal lavoro e dallo stipendio
a tempo indeterminato da parte di Rfi.
Le motivazioni ruotano intorno alla mancanza di “danno irreparabile” perché se avrà ragione nella causa di merito, secondo il Collegio, ‘recupererà’ tutte le mensilità e perché la moglie lavora e lo deve “mantenere” (!?).
Inoltre, sostengono ancora che l’articolo 65 del CCNL sulle sospensioni è da interpretare (dicono anche, secondo il volere delle parti!) come strumento che privilegia il diritto dell’azienda a difendere la propria immagine e i propri interessi rispetto alla tutela del lavoratore.
Questa ordinanza vergognosa non ci meraviglia, ma ci spinge a sviluppare la solidarietà: tante sono le sottoscrizioni in favore di Bruno giunte alla Cassa, e nuovi ferrovieri si stanno aggiungendo al Comitato in sostegno a Bruno. Inoltre proseguiremo con la diffusione dell’informazione riguardo alle iniziative per Bruno“.

da https://illavorodebilita.wordpress.com/

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