Una questione di genere. E di potere.
Avete mai sentito parlare di genere o gender? Ultimamente questo concetto ha avuto una certa risonanza, soprattutto da parte di chi vede nella cosiddetta ideologia del gender una minaccia per i valori fondanti della nostra società. “Esiste oggi una cataratta che può impedire all’occhio che vuole vedere la realtà dell’amore di vederlo in realtà. È la cataratta dell’ideologia del ‘gender’ che vi impedisce di vedere lo splendore della differenza sessuale: la preziosità e lo splendore della vostra femminilità e della vostra mascolinità” sostiene il cardinale Carlo Caffarra. Secondo Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana, l’ideologia del gender è un “pericolo mortale”. Anche l’amatissimo Papa Francesco ha detto la sua in merito, paragonando la “colonizzazione ideologica” della “teoria del gender” a quella operata dai totalitarismi del secolo scorso.
Terribile, vero? Il problema è che in realtà non esiste nessuna ideologia del gender. Esiste, invece, il genere: un sistema di valori, attitudini, comportamenti, aspirazioni che diversifica le identità di uomini e donne, prevedendo percorsi differenti e non sovrapponibili. Si pensa che queste siano caratteristiche innate, dovute, in sostanza, alla diversa conformazione biologica dei genitali: le scienze sociali hanno però da tempo messo in luce come questi valori siano in realtà prodotti culturali, norme stabilite dalla società, e hanno inoltre mostrato che l’identità di genere non è rigidamente definita dalla dicotomia maschile/femminile, ma si colloca in realtà su un continuum fluido. Il genere non esiste di per sé, ma è un concetto relazionale: viene prodotto e rimodellato nelle pratiche quotidiane, nei gesti e nelle parole degli individui; è una costruzione sociale e culturale, siamo noi stess* che lo creiamo. Il sistema di genere è anche un sistema gerarchico che colloca le donne in una posizione di subalternità e riserva agli uomini potere e responsabilità. Questo sistema è di fatto oppressivo per tutt* perché ci inquadra strettamente in determinati stereotipi e limita le nostre possibilità. Questi concetti sono ormai punti fermi per le scienze sociali, ma ancora molto poco conosciuti per il grande pubblico; da questa generale ignoranza nasce anche lo spauracchio dell’ideologia del gender.
L’esigenza di problematizzare il genere e di emanciparci dagli stereotipi ci ha portate a riunirci in un’assemblea. Decostruire il sistema di genere è un passaggio fondamentale e nella situazione attuale assume un valore rivoluzionario. Fin dall’inizio abbiamo scelto di organizzare il nostro lavoro affrontando tematiche specifiche che riteniamo rilevanti, come sessualità, rapporto col proprio corpo, sessismo all’interno della società e negli ambienti politici, pornografia, estetica.
Ne discutiamo collettivamente, senza limitazioni formali né temporali, e le conclusioni danno origine ad opuscoli e iniziative varie volte alla diffusione delle nostre idee (workshops, interventi nelle scuole, presentazioni). Il primo documento che abbiamo prodotto si intitola “Il vaso di Pandora”(https://www.facebook.com/) e nasce dalla volontà di sollevare la questione del genere anche all’interno dei movimenti di lotta politica; negli ambienti dove la lotta politica è attiva attraverso pratiche come l’occupazione, l’antirazzimo e l’antifascismo, un certo di tipo di sessismo è infatti ancora fortemente diffuso e non problematizzato, e la costruzione di quella che dovrebbe essere un’alternativa alla società in realtà riproduce troppo spesso gerarchie di ruoli fondate su stereotipi di genere.
UN ALTRO TEMA, CHE ABBIAMO AFFRONTATO nel documento “Grilletti premuti”(https://www.facebook.com/) è QUELLO della pornografia, con l’intenzione di indagare una materia solitamente preclusa alle donne, ma che contribuisce fortemente alla formazione dei desideri sessuali e, spesso, di un’immagine subalterna del ruolo e della sessualità femminile. Per questa ricerca abbiamo anche somministrato dei questionari volti ad approfondire le modalità di consumo del materiale pornografico. Al momento stiamo discutendo del tema dell’estetica, di quanto questa conti nella nostra società e normi la vita degli individui, in particolar modo quella delle donne.
L’assemblea, essendo nata dal bisogno di prendere le distanze da certi schemi maschilisti che da sempre si ripropongono nei luoghi di discussione politica, è attualmente composta solo da donne, anche se l’obiettivo è quello di aprirsi ed estendere il lavoro di decostruzione del genere a chiunque ne condivida l’esigenza.
Il collettivo DeGenerate è un’assemblea che riflette sulle questioni di genere, attiva a Firenze da più di due anni. Se sei interessata a queste riflessioni ci può trovare tutti i martedì dalle 19:30 alla facoltà di architettura in piazza Ghiberti.
Collettivo DeGenerate
E-mail: genere@anche.no
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Collettivo-DeGenerate/1497052930577193?fref=ts
Tratto da: perUnaltracittà