#FastFoodGlobal: un mondo, una lotta. Scioperano i lavoratori dei fast food

Ieri, 14 aprile 2016, si è svolta la giornata mondiale di mobilitazione indetta dai lavoratori americani dei fast-food “on strike against poverty“. Da tempo sui social network circola l’hashtag #FastFoodGlobal accompagnato dall’ormai noto #FightFor15.

I dipendenti dei fast-food sono scesi in piazza in più di 300 città nel mondo ed hanno coinvolto nella lotta magazzinieri, autotrasportatori e decine di migliaia di lavoratori dell’assistenza domiciliare e della scuola. Picchetti e flash mob hanno bloccato diverse città e numerosi punti vendita della ristorazione veloce, con slogan e cartelli contro il sistema dell’1% ben rappresentato dal pagliaccio Ronald McDonald’s.

Lo sciopero è stato davvero globale perché manifestazioni di solidarietà e sit-in davanti ai fast-food si sono avuti in Cambogia, India, Bangladesh, Pakistan, Giappone, Messico, Argentina, Brasile e in molti altri paesi.

In Italia è stata la Filcams-Cgil a raccogliere la mobilitazione lanciata dai sindacati americani e dal movimento auto-organizzato dei fast-food, e per il prossimo 6 maggio ha lanciato uno sciopero per chiedere il rinnovo del contratto nazionale.

When we strike, we win!” campeggiava su un cartello a New York.

I “working poor” americani lavorano per grosse società che generano enormi profitti (McDonald’s, Burger King, Taco Bell, Wendy’s, ecc.) ma pagano i dipendenti uno schifo. I salari non sono sufficienti a coprire le spese per le necessità di base, come il cibo, l’assistenza sanitaria, l’affitto e i trasporti. Molti “fast-food workers” hanno una famiglia da mantenere e sono costretti a ricorrere ai miseri aiuti pubblici per tirare avanti.

Stati come quello di New York, California e Pennsylvania, o anche metropoli come Los Angeles, sulla spinta della lotta iniziata nel 2012 hanno annunciato l’attivazione di piani per alzare il salario minimo.

We have nothing to lose but our chains” scrive sulla sua pagina Facebook il “Fight For 15 Chicago”, uno dei gruppi più combattivi. Lo stesso vale per noi, non abbiamo nulla da perdere se non le nostre catene. E un mondo da guadagnare.

da  http://www.chicago86.org/index.php

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