Ok del senato per bruciare rifiuti nei cementifici: il punto sulla Toscana
Il Senato, “ha approvato la mozione di maggioranza sulla combustione di rifiuti nei cementifici che impegna il Governo ad “approfondire le condizioni tecnologiche e operative attraverso cui avviene l’impiego del Css (Combustibile solido secondario) in altri Paesi europei” e “ad avviare approfondimenti tecnici per verificare se e a quali condizioni l’utilizzo del Css nei cementifici non determina rischi per la salute e per l’ambiente”.
La mozione è stata approvata con i voti di Pdl, Pd e Scelta Civica. Si sono opposti solo Sel e M5S.
Il senato con l’approvazione di questa mozione vuole in qualche modo “legalizzare” l’incenerimento dei rifiuti nei cementifici in barba a tutte le norme ambientali e sanitarie nazionali ed europee.
Perché i cementifici causerebbero un elevato impatto ambientale qualora iniziassero a bruciare rifiuti come combustibile solido secondario (CSS)?
Per una serie di motivi, tra i quali:
- le tecnologie impiantistiche (forno e sistemi di abbattimento) inadeguate per controllare la formazione in inquinanti come, PCB (Policlorobifenili tra cui le diossine), furani, PIC (prodotti della combustione incompleta) e le polveri fini e ultrafini.
- i metalli pesanti intrappolati nelle scorie dopo la fase d’incenerimento, sarebbero inglobati nel cemento (clinker);
- i rifiuti verrebbero equiparati ad un materiale adatto alla combustione (combustibile solido secondario), creando in questo modo un precedente per il quale sarà possibile bruciare normalmente rifiuti per produrre cemento, tutto ciò a scapito della raccolta differenziata e del recupero dei materiali;
- il sistema dei controlli che tanto si pavoneggia nella mozione approvata dal senato e abbondantemente inefficiente in quanto in Italia esistono più di 90 impianti pronti ad aprire le porte dei forni per bruciare rifiuti a scapito delle poche sedi di agenzia per la protezione ambientale, sempre più in difficoltà causa la carenza di risorse economiche;
Solo in Toscana ci sarebbero già 6 cementifici attivi sul territorio pronti a bruciare i rifiuti, questi impianti si trovano nelle seguenti località:
- Castel Focognano-Rassina (AR) Colacem;
– Pontassieve (FI), Italcementi;
– Greve-Testi (FI), Sacci Settimello;
– Calenzano (FI), Buzzi Unicem;
– Orciano Pisano (PI), Calme;
– Livorno SACCI.
Per questo prepariamoci a lottare non solo contro la costruzione di nuovi impianti di incenerimento e la dismissione dei vecchi impianti, ma anche per evitare che una pratica ambientalmente, economicamente e socialmente inaccettabile, venga consentita anche agli impianti di produzione del cemento.
Antonio Di Giovanni
Rifiuti Zero Firenze
Fonti:
http://
http://web.aitecweb.com/
http://www.ecn.org/
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