Lettera aperta di un lavoratore Ataf agli autisti

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2013/12/1489048_235782479924245_1560065578_n.jpgPubblichiamo questa lettera di un lavoratore Ataf che abbiamo trovato nel web, sulla due giorni di sciopero.

LETTERA APERTA AGLI AUTISTI ATAF

Cari colleghi/e,
Ieri si è chiusa la vicenda definita “SCIOPERO SELVAGGIO”, in realtà quello che si è chiusa è stata una battaglia civile.
Tutti noi abbiamo capito come all’interno di ATAF negli anni venivano condotte le trattative e come l’informazione fornita ai tranvieri fosse assoggettata ad interessi che a noi non appartenevano.
L’azienda siamo noi; noi, tutti i giorni facciamo in modo che essa possa vivere affinché ci possa dare da vivere a noi e le nostre famiglie. Per questo motivo dico che ATAF è nostra e non abbiamo interesse a smantellarla. I soci proprietari, lo sono agli effetti legali; ma senza di noi autisti cosa sarebbe ATAF?
Come diceva Eduardo De Filippo “gli esami non finiscono mai” e di questo dobbiamo esserne consapevoli. Abbiamo vinto un battaglia, non la guerra, vi chiedo quindi di mantenere sempre alta l’attenzione per le vicende di ATAF ed esserne sempre partecipi, perchè adesso non saranno i sindacati a dover trattare con la proprietà di ATAF ma saremo NOI TUTTI e quindi dobbiamo essere partecipi come lo siamo stati in questi giorni.
Tutti VOI uomini e donne, avete dato una grandissima lezione di come si fa sindacato ai sindacalisti professionisti, qualcuno ha capito qualche altro no; chi non ha capito o fatto finta di non capire ha finito col pagare con le tessere dei propri iscritti. In quasi 33 anni di azienda non ho MAI visto in due giorni azzerarsi (o quasi) una organizzazione sindacale, ora potrò raccontare di averlo vissuto perchè io c’ero!
Voglio rivolgere un pensiero ai colleghi più pavidi che per paura delle sanzioni hanno ricorso ad avvisi di malattia, permessi, assenze di vario tipo: cari miei vi siete persi una grande occasione!
La partecipazione e la coesione di tutti i colleghi ha donato una esperienza che meritava di essere vissuta.
A tutti gli altri dico, accogliamo questi colleghi/e meno coraggiosi/e, non emarginiamoli ma aiutiamoli a capire che quando si portano avanti rivendicazioni giuste e sacrosante non c’è niente d’aver paura. Diamogli una seconda opportunità dato che l’occasione non mancherà.
Infine voglio aggiungere che sono ORGOGLIOSO di avervi per colleghi; tutti quanti siamo autisti fiorentini in quanto svolgiamo il nostro lavoro in questa città compresi indigeni, calabresi, napoletani, pseudo padani del sud Europa e terroni di ogni ordine e grado. Sono orgoglioso e onorato di poter far parte di un gruppo così variegato e coeso; gente con le palle che adesso potrà sentirsi fiero e camminare con la schiena eretta davanti a chicchessia.
Un pensiero a tutti gli altri colleghi delle città Italiane che ci hanno sostenuto e un grazie agli amici che sono venuti a portarci il loro sostegno e coraggio la vostra presenza ci ha infuso ulteriore determinazione.
Noi autisti fiorentini cercheremo di ricambiare con tutti; rimaniamo in contatto e scambiamoci informazioni, essere informati è importante per combattere e vincere qualsiasi battaglia.

Alberto

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