Il sindacato USI – AIT Toscana sulla repressione dei movimenti a Firenze

Riceviamo e pubblichiamo dopo quanto sta accadendo in città da un mese a questa parte e in seguito alle prime denunce per la manifestazione del 21 dicembre:

Comunicato USI – AIT Toscana sulla repressione a Firenze

Mercoledì scorso è arrivata ad un nostro compagno una denuncia penale con accuse gravissime per la manifestazione contro il lusso del 21 dicembre a Firenze.

La denuncia a Matteo è la prima di 29 denuncie già annunciate dalla
Questura fiorentina.

L’USI- AIT Toscana manifesta piena preoccupazione per il clima che si sta respirando a Firenze in questo ultimo periodo. L’operazione repressiva messa in atto dalle forze dell’ordine, con il sostegno del sindaco Renzi ha uno scopo ben preciso e su cui occorre fare non solo una valutazione molto attenta, ma occorre che altresì ad essa vi sia una risposta netta ed incisiva da parte di tutti.

La manifestazione del 21 dicembre non è stata un qualcosa che si scinde dalle vicende cittadine, ma che si inserisce in un quadro ben più definito che rientra nella ventata repressiva che Renzi sta dando alla città. Nella sostanza, una questione politica ruota attorno al 21 dicembre ed alle denunce : il modello sociale di cui Renzi è portatore fatto di precarietà, sfruttamento e repressione.

La sezione USI fiorentina è dentro il movimento che si oppone a Renzi e al suo modello sociale nella città di Firenze.

Nostra opinione è che la crescita delle lotte è catalizzata anche dal confronto e dalla partecipazione di realtà diverse tra loro come ad esempio sta avvenedo all’interno dell’assemblea contro l’austerità che sta continuando il suo percorso dopo la manifestazione del 21 dicembre.

Alcune lotte sociali nella nostra città hanno potenzialmente in sé il carattere di riappropriazione autogestionaria nelle finalità e nei mezzi.

Ad una settimana dall’arrivo della prima denuncia, e non avendo ancora notizia delle altre, che sappiamo certe, denunciamo l’opera di intimidazione verso il nostro compagno. L’accompagnamento di Matteo in questura riteniamo sia alquanto anomalo nelle modalità e nei contenuti: Matteo è stato infatti accompagnato negli uffici della digos con la scusa di una elezione di domicilio ma è stato subito chiaro che il tentativo era un vero e proprio interrogatorio a cui per fortuna o presenza di spirito egli è riuscito a sottrarsi. Il carattere intimidatorio di tutta l’operazione è stato evidente.

La risposta che come USI daremo sarà la prosecuzione della nostra presenza in tutte le lotte sociali cittadine con le nostre uniche armi e che sono l’azione diretta, l’autogestione e la solidarietà attiva.
Siamo convinti che la direzione intrapresa sia quella giusta perché conforme alle nostre idee e ad i nostri principi. Fin da subito solidarizzeremo con quanti altri riceveranno presto la visita della macchina repressiva statale ed insieme a loro costruiremo la mobilitazione. Ogni strumento in questo senso è estremamente importante e urgente. Come USI Toscana saremo a fianco di Matteo ed a tutti coloro che saranno perseguiti dalla ingiustizia.

FEDERAZIONE REGIONALE TOSCANA – USI – AIT

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