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CARCERE DI NUORO | 08/10/2006 | |||
Diritti e legalità in un carcere modernoIn tutti questi anni, i detenuti del carcere di Badù e Carros hanno fatto di tutto per attirare l'attenzione sul tentativo di portare la legalità istituzionale all’interno dell’istituto, ma le cose non sono cambiate, anzi sono peggiorate ulteriormente fino al 14 luglio 2006, quando è iniziato uno sciopero della fame in seguito al pestaggio di un ragazzo in presenza di un ispettore e di alcuni agenti di polizia penitenziaria.Fino ad oggi le rivendicazioni e le promesse fatte dalla direzione si sono rivelate nulle nonostante la tortura sia ritenuta un crimine contro l'umanità sancita dall'art 27 della Costituzione. Continua in categoria carcere | ||||
Ennesima ondata repressiva in Sardegna | 15/07/2006 | |||
Operazione Arcadia: arresti e perquisizioniUna nuova ondata repressiva si abbatte sulla Sardegna. Dopo gli arresti e le perquisizioni dell'anno scorso, incentrate sul movimento anarchico, dopo gli arresti del 31 marzo scorso, stavolta è il turno dei comunisti e degli indipendentisti. Con l'esecuzione dell'operazione "Arcadia" l'11 luglio scorso, guidata dalla Direzione Distrettuale Antiterrorismo di Cagliari, nella persona del PM De Angelis, con la collaborazione della DIGOS di Nuoro coadiuvata da quelle di tutta l'isola e dall'UCIGOS di Roma, lo scorso 11 luglio sono stati arrestati 10 compagni [1] [2] ed indagate e perquisite altre 44 persone di diversa area politica: comunista, anarchica, democratica e progressista. In pratica viene decapitata "a Manca pro s'Indipendentzia", organizzazione di cui fanno parte i dieci arrestati più quasi tutti gli altri 44 indagati e perquisiti, che dal 2004 si occupa delle tematiche inerenti alla "questione sarda", in particolare lavorando per organizzare un'opposizione di classe e anticolonialista nell'isola. In più vengono colpite altre sigle come il sindacato sardo CSS (Confederazione Sindacale Sarda) e iRS (Indipendentzia Repùbrica de Sardigna). L'accusa per tutti è associazione sovversiva finalizzata ad atti di terrorismo (art. 270 bis C.P.), per i fatti che riguardano un arco di tempo che va dal 2002 al 2006, ovvero una serie di attentati compiuti nella loro massima parte a Nuoro e a Olbia e rivendicati dai Nuclei Proletari per il Comunismo (NPC) e da Organizzazione Indipendentista Rivolutzionaria (OIR). Tra gli attentati figurano quelli del 27 settembre 2002 alla Confindustria e alla Prefettura di Nuoro, quello a Berlusconi e Blair nell'agosto del 2004 a Porto Rotondo e allo Smaila's di Porto Quatu (OT) quello della primavera 2005 contro la caserma della Brigata Sassari, nell'omonima città, oltre a tutte le lettere minatorie spedite in questi anni. È stata inoltre formulata l'accusa di apologia sovversiva (art. 272 C.P., dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel '66 e recentemente abrogato!). Questa operazione appare come un nuovo, prevedibile passaggio del cosiddetto "teorema Pisanu". Infatti l'ex Ministro dell'Interno durante il suo mandato espresse pedantemente il suo convincimento che in Sardegna si fosse creata una centrale del terrore composta da anarchici, indipendentisti e marxisti-leninisti, il cui unico collante consisterebbe nello spargere il caos con bombe contro presunti "obbiettivi sensibili" (come il locale di Umberto Smaila?). Gli arrestati respingono però le accuse al mittente e si chiamano fuori dagli attentati imputatigli. Due di loro per protesta hanno iniziato uno sciopero della fame. Subito è scattata la solidarietà da parte di tutto il movimento sardo, di alcuni partiti, dei centri sociali italiani, di organizzazioni politiche estere e di alcuni parlamentari del centrosinistra. Iniziative
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PERQUISIZIONI E ARRESTI | 23/05/2005 | |||
Sardegna, un mare di... repressione!E' in corso in Sardegna una operazione “contro gli anarco-insurrezionalisti”, condotta dai militari del Ros e dagli uomini della Digos di Cagliari e coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.Una cinquantina di perquisizioni sono state effettuate nell'isola e sette compagni del centro di documentazione “Fraria” sono stati arrestati. Non si conoscono reati specifici addebitati a questi ultimi: sono in manette, dunque, per una costruzione basata solo su reati associativi. Il Fraria, secondo gli investigatori, «serviva da schermo per occultare pratiche illecite riferibili all'associazione sovversiva» con finalità di terrorismo. All'interno del circolo sarebbe esistita una «struttura eversiva incentrata, secondo gli schemi tipici dell'area anarco-insurrezionalista, sulla logica del gruppo di affinità, ovvero un nucleo operativo su base territoriale e cementato dalla progettualità dell'azione diretta contro obiettivi comuni, mediante attacchi non necessariamente correlati e concordati. Una metodica tipica dell’anarchismo». L’accusa che viene mossa ai sette arrestati di Cagliari è di aver «promosso, costituito, organizzato, diretto e finanziato o comunque partecipato ad un'associazione sovversiva, finalizzata al compimento di atti di violenza, con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, nonchè attività di propaganda ed apologia sovversiva». Sabato 28 maggio a Cagliari manifestazione contro il carcere e la repressione
Questo è solo l’ultimo episodio di una pesante campagna repressiva che da alcuni anni coinvolge la Sardegna:
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PROCESSO PER I FATTI DEL 22 OTTOBRE | 19/11/2004 | |||
L'ultima udienzaSabato 20 novembre si è tenuta l'ultima udienza del processo a Luisa, Massimo e Matteo, imputati per i disordini del 22 ottobre 2003 a Cagliari (vedi la ftr "Processato il diritto a manifestare", in basso). Dopo l'arringa finale della difesa è arrivata subito la sentenza. Dopo un anno di processo, dopo un anno di accuse traballanti (lanciate in aula e riportate come verità da gran parte della stampa), gli avvocati dell'accusa e la parte civile hanno chiesto e ottenuto 10 mesi di reclusione per Massimo, 8 per Matteo, 7 per Luisa, e 1.500 Euro di multa (che, con notevole senso dell'ironia, verranno devoluti in beneficenza). Questo non è solo un processo a tre persone e compagni: è un processo contro il dissenso, il banco di prova di una nuova stagione repressiva in Sardegna. Al convegno "Una rete socio-istituzionale per contrastare l'illegalità", tenutosi a Cagliari il 30 ottobre, il vicecapo della polizia Giuseppe Procaccini dichiarava: "Gli anarchici dell'isola? Li colpiremo tutti. E duramente", attraverso un'operazione coordinata fra forze dell'ordine e magistratura per riportare la situazione sotto controlla nell'isola. Condannati Luisa, Massimo e Matteo Resoconto dell'ultima udienza del 20 novembre | ||||
REPRESSIONE A CAGLIARI | 20/01/2004 | |||
Processato il diritto a manifestareDurante la manifestazione nazionale del 4 ottobre 2003 a Roma (contro la Conferenza intergovernativa per la ratifica della Convenzione europea) venne scoperto e allontanato un agente della Digos infiltrato nel corteo. Dodici giorni dopo venne accusato del gesto e arrestato Massimo Leonardi, un giovane anarchico viterbese di origini sarde. Numerose manifestazioni di solidarietà sono state organizzate in tutta Italia; a Cagliari il 22 ottobre è stato fatto un sit-in che, trasformatosi in corteo, si è concluso con l'accerchiamento da parte della polizia e la successiva carica con caccia all'uomo per le viuzze del centro, sotto gli occhi sbigottiti dei passanti. Numerosi manifestanti sono stati picchiati e 12 di loro sono stati fermati. Per tutti si è proceduto a schedatura, presa delle impronte digitali e foto segnaletiche. Nella nottata, per Matteo, Luisa e Massimo il fermo si è trasformato in arresto; intanto Fabrizio (cui poi spetterà la stessa sorte) veniva piantonato in ospedale, dove era ricoverato per le lesioni causate dal pestaggio dei poliziotti. Oltre ad essere stati vittima dei brutali pestaggi della polizia, i manifestanti sono stati preda di un linciaggio mediatico che, nei giorni successivi, ha deformato e ingigantito i fatti del 22 ottobre. Il 13 gennaio 2004 c'è stata la prima
udienza del processo per Matteo, Luisa e Massimo, il cui arresto
è stato convertito in una denuncia a piede libero (il procedimento
di Fabrizio è stato invece stralciato e rinviato a data
da destinarsi), mentre la seconda
udienza, sempre con Resoconti udienze: [ 13 Gennaio | 7 Aprile | 23 Giugno | 15 Luglio | 30 Settembre| 16-17 novembre ] | ||||
ANCORA ARRESTI... | 20/06/2004 | |||
Finita la campagna elettorale inizia la campagna arrestiDal 24 Luglio, Carlo, Luca e Vinicio sono agli arresti
domiciliari. Il 12 giugno scorso sono stati arrestati a Quartu S. Elena (CA) tre compagni anarchici del circolo "Fraria" di Cagliari. Luca, Vinicio e Carlo sono stati presi in circostanze ancora da chiarire, con l'accusa di avere piazzato un ordigno incendiario nel comitato elettorale di Mauro Pili e Giorgio La Spisa (Forza Italia). Nel pomeriggio sono scattate le perquisizioni nella sede del "Fraria" e, con un decreto prefettizio, ne è stata decisa la chiusura per 60 giorni (per questioni di ordine pubblico). Il 10 Agosto, alla soglia della scadenza dei 60 giorni (scadenza prevista alla mezzanotte dell'11 Agosto), ne è stata decretata la proroga per altri 60 giorni. Perquisizioni anche nelle case degli arrestati e in quelle di altr* 7 compagn*, cui sono stati sequestrati agende, volantini, bandiere (?), e computer usati per scopi lavorativi. La notte fra il 12 e il 13 a Sassari altri due anarchici sono stati fermati [1 - 2] perché portavano con sé bottiglie piene di benzina e un grembiule. Sono stati rilasciati con obbligo di dimora tra le 22.00 e le 7.00. Le perquisizioni purtroppo non si sono fermate: il 16 sono state perquisite le case di altri 2 compagni che si aggiungono agli altri indagati per i fatti di Quartu. Dopo queste giornate di arresti e perquisizioni, è stata espressa solidarietà da diversi gruppi e compagn* [1 - 2 - 3 - 4 ], non senza suscitare qualche polemica e dibattito all'interno del movimento sardo. Comunicato dei tre arrestati. Sabato 19 Giugno c'è stato un presidio
di solidarietà per Luca, Vinicio e Carlo. | ||||
DETENUTI SCOMPARSI | 19/06/2004 | |||
I detenuti che scompaiono...Il carcere di Badu 'e Carros (Nuoro) ha un braccio di massima sicurezza e, come tale al posto delle guardie carceriarie "convenzionali" ci sono i famigerati GOM a "garantire" la sicurezza. E proprio dal carcere di Badu 'e Carros è stata spedita una lettera in cui i detenuti denunciano: In un'altra lettera del 7 giugno inviano la copia della lettera di protesta scritta a mano che i detenuti hanno inviato alla Direzione del carcere in merito alla vicenda di Nicolosi. Dopo la mobilitazione di alcuni compagni e alcune compagne dell'isola, ieri è stata inoltrata un’interrogazione parlamentare dal deputato verde Bulgarelli, e il quotidiano il manifesto di oggi ha pubblicato un breve articolo, con l’intenzione di tornarci la settimana prossima. aggiornamenti - la denuncia dei sindacati sulle condizioni nel carcere | ||||
LA MADDALENA... | 25/01/2004 | |||
Contro la base nucleare USADal 1972, il porto della base NATO dell'isola di Santo Stefano (arcipelago di La Maddalena, Nord Sardegna) ospita permanentemente una nave appoggio-officina della marina USA, che assiste i sommergibili a propulsione e armamento nucleare dislocati nel Mediterraneo, ed ospita l'arsenale nucleare ad essi destinato. Nato da una serie di accordi segreti firmati dal governo italiano, il "punto di approdo" nucleare degli USA (come fu ufficialmente definito) si trova oggi all'interno di uno dei maggiori parchi naturali della Sardegna. Per trent'anni la popolazione sarda ha invano cercato di opporsi alla presenza militare statunitense. Ma i sottomarini atomici hanno potuto navigare indisturbati, accompagnati da una lunga serie di eventi sospetti protrattasi fino ad oggi: aumento della radioattività della zona, contaminazioni del mare, scorie nucleari sepolte, incidenti tenuti segreti ([1], [2]), aumento dei casi di tumore e di malformazioni neonatali. Per trent'anni la presenza statunitense è cresciuta: sono aumentati personale e armamenti, sono state scavate gallerie sotto l'isola, e ammassati numerosi edifici prefabbricati e abusivi sulla costa. Il "semplice" punto di approdo è stato silenziosamente trasformato in una vera e propria base nucleare, fuori dalla sovranità italiana, controllata direttamente dal Pentagono, e dotata di un ruolo centrale negli ultimi conflitti in Iraq. Nonostante questa espansione, il piano di emergenza per evacuare la popolazione in caso di incidente nucleare è stato sempre tenuto segreto (è trapelato solo poche settimana fa). E dopo trent'anni, l'ultima beffa: senza nemmeno chiedere un parere alle
popolazioni e agli enti locali, il ministro della difesa Antonio Martino
ha approvato una
proposta USA per l'espansione della "base" (sì, da qualche mese si tratta
ufficialmente di una "base"). Pochi giorni fa il presidente della Regione
Autonoma della Sardegna Italo Masala ha annunciato un accordo
stato-regione che, senza neppure entrare nel merito degli accordi
USA-Italia, di fatto svende la terra sarda
all'esercito statunitense. Negli ultimi mesi sono partite iniziative e proteste, contro la base di La Maddalena e contro tutte le servitù militari, con una speranza: un'altra Pratobello è possibile. PRINT "Speciale BASI MILITARI (La Maddalena) del 7 Febbraio 2004Aggiornamenti - Contaminazione da
Torio 234 (leggi il Rapporto
CRIIRAD), il carburante dei sommergibili atomici di stanza a La Maddalena, di circa 400 volte superiore
ai valori normali Dossier: «S. Stefano, La Maddalena: una base contro l'Europa», a cura di Salvatore Sanna. Disponibile su: Iniziative e proteste contro la base :
Precedenti feature su Indymedia: - Giochi di guerra... | ||||
SARDINIA GOLD MINING | 18/07/2003 | |||
Sporche Gestioni MinerarieLa Sardinia Gold Mining (SGM), multinazionale australiana, ha ricevuto dalla Regione Sarda il permesso di cercare e sfruttare l'oro in una porzione di territorio di circa 400 ettari; di quest'area fanno parte i comuni di: Furtei, Segariu, Serrenti e Guasila.La Regione può non solo dare la concessione per lo sfruttamento delle risorse ma può anche elargire finanziamenti direttamente alle imprese; nel caso della SGM, l'impresa ha ricevuto solo nei primi anni più di 5 milioni e mezzo di euro, d'altro canto la Regione recupererà in 10 anni solo 100mila euro; difficilmente questi profitti valgono la distruzione e l'inquinamento della nostra terra, eppure la SGM continuerà con i suoi lavori praticamente indisturbata. Dopo Furtei, zona mineraria già ampiamente devastata, a sentire il direttore della PromOro Giancarlo de Paulis ricche zone da sfruttare sarebbero anche quelle di Monte Ollasteddu, Iglesias, Sanluri, Narbolia e Osilo dove il comune non ha però autorizzato l'estrazione. Rifiuto sicuramente motivato, visti i gravissimi danni che l'attività estrattiva provoca nonostante questi siano spesso minimizzati; Come affermato dalla Dott.ssa Silvia Gonzales infatti i rischi sono tanti, durante e dopo l'estrazione, per via dell' utilizzo del cianuro che può facilmente avvelenare l'aria, il territorio e di conseguenza le persone. Per quanto tempo questo scempio dell’Isola dovrà protrarsi all'oscuro dell'opinione pubblica? Print sulla SGM Studio Impatto Ambientale per il progetto oro a Osilo | ||||
SCORIE RADIOATTIVE | 18/06/2003 | |||
Un mare di veleniDopo l'occupazione militare, la cementificazione e i già tanti problemi presenti nella nostra isola viene ad aggiungersene un altro, quello delle scorie radiottive.Al generale Carlo Jean presidente della Sogin Spa è stato affidato dal governo il compito di trovare una sistemazione a 55 mila metri cubi di scorie radioattive. E allora quale migliore sistemazione della Sardegna zona a-sismica nella quale, c'è gia una significativa presenza di aree di servitù militari, e un nutrito presidio militare del territorio. La gestione delle scorie nucleari ha dietro di se un enorme e vergognoso giro d'affari nel quale sono coinvolti in tanti: dalle numerose imprese che si occuperanno materialmente dello stoccaggio delle scorie, ai militari che avranno sotto di se il controllo totale di una risorsa riutilizzabile per fini bellici. Ma siamo stanchi dello sfruttamento continuo a cui la Sardegna è sottoposta, non possiamo dimenticarci di tutte le basi presenti nell'isola e ancor meno di ciò che succede a Quirra. mobilitazioni passate: manifestazione il 20 giugno a Cagliari - resoconto dall'Unione Sarda manifestazione e concerto il 21 giugno a Carbonia iniziative del 4 luglio - Dibattito a Sassari Sit-in : - a Cagliari - a Firenze - a Bologna - a Roma | ||||
E questo è solo l'inizio. | 26/03/2003 | |||
Nasce indySardegnaNasce un'area informativa e di collegamento dedicata alla Sardegna ... questo perchè il piano nazionale e internazionale e' importante, ma anche le problematiche locali hanno la loro fondamentale importanza. E la Sardegna, di problemi ne ha tanti, irrisolti e/o di cui non si parla mai abbastanza (e quando se ne parla è sempre tramite i canali "ufficiali" e manipolati).Ci sono tante persone impegnate sui tanti fronti di lotta in Sardegna ... e siamo già diverse persone a pubblicare su indy dalla e sulla Sardegna ... questa sezione nasce con l'intento di riunire queste e altre forze. E la Sardegna ha anche la forza dei tanti Sardi sparsi nel mondo, perchè, quello che un tempo poteva essere sintomo di povertà economica, è oggi una ricchezza culturale ... per questo invitiamo le comunità sarde in Italia e all'estero a contribuire direttamente. Indymedia non è una testata a cui chiedere di pubblicare ... indymedia è un luogo telematico dove pubblicare direttamente le proprie news ... partecipiamo e sviluppiamo queste pagine insieme. Per incontrarsi telematicamente, discutere ed essere indymedia, è stata creata la MailingList sardegna@indymedia.it ... per iscriversi, basta andare su http://www.indymedia.it/mailman/listinfo/sardegna (l'iscrizione è aperta e non moderata). Per contattare indymedia-sardegna, scrivere a sardegna@indymedia.org e, per aprire direttamente le pagine di indymedia dedicate alla Sardegna, digitare http://sardegna.indymedia.it Annotazioni Generali: indymedia è un network internazionale, nazionale e locale ... oltre ai riferimenti regionali sopra indicati, è possibile contattare indymedia-italia scrivendo a italy@indymedia.org ed è possibile collaborare direttamente a indymedia-italia iscrivendosi a italy-list@indymedia.org andando sulla pagina http://lists.indymedia.org/mailman/listinfo/italy-list Annotazioni Tecniche: quando si pubblica una news sulla Sardegna, ricordiamoci di selezionare la Categoria Geogafica --> SARDEGNA ... in questo modo, le news appariranno sia sulla pagina nazionale, sia su questa pagina. | ||||
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