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odio la lega

Venerdì 21 novembre
alle ore 16.30
Piazzale Santa Croce, Parma

Non sempre si può scegliere di occuparsi di cose interessanti, né piacevoli, né particolarmente intelligenti, ed eccoci dunque a parlare di Matteo Salvini e la “sua” Lega Nord.
Divenuto per disperazione leader di un partito famoso per essersi comprato le lauree a Tirana e le mutande verdi coi soldi pubblici, bisogna riconoscergli una certa abilità nel riposizionamento, come quei giocatori che nonostante facciano gran movimento in campo non toccano mai la palla.
Così, nel giro di qualche mese, Salvini è passato da uomo che cantava le canzoncine da stadio sui napoletani “colerosi e disoccupati” ad alfiere dei deboli contro i più deboli, anche al Sud, che considera un nuovo, insperato bacino di consensi.

La Lega Nord ,insieme a tutti i partiti xenofobi, ha capito che, per effetto della crisi e della lamentevole assenza della sinistra, si aprono nel nostro Paese spazi enormi per chi intende rappresentare i ceti popolari in un’ottica di difesa degli “indigeni contro gli immigrati”. L’esempio della Francia del resto, con l’affermazione di Marine Le Pen, sta lì a dimostrarlo.
Perché progettare difficili e rischiose azioni e iniziative volte ad esempio ad istituire imposte di tipo patrimoniale o a difendere il lavoro? Perché chiedere interventi pubblici per la difesa del territorio e su molti altri temi che consentano a giovani e meno giovani di avere un lavoro?
Abbiamo un obiettivo facile e a portata di mano: l’immigrato che ruba il lavoro, ha la pelle spesso di un colore differente, mentalità a volte incomprensibili e costumi a volte un po’ fastidiosi. E il gioco è fatto. Battendo la grancassa del no all’immigrazione si può fare il pieno di voti.
Si tratta ovviamente di un falso obiettivo, una delle tante armi di distrazione di massa messe in campo per evitare che le persone prendano coscienza dei problemi reali e della necessità di darsi obiettivi di effettiva trasformazione sociale. I precedenti storici del resto non mancano. Additare un capro espiatorio contro cui rivolgere la rabbia delle masse è da sempre lo sport preferito della destra estrema.
Un’antica barzelletta, opportunamente riadattata, descrive molto bene l’attività di Matteo Salvini e del suo partito: ci sono venti panini sul tavolo, i ricchi ne mangiano diciannove e lui urla ai poveri: ehi, attenti! I rom stanno mangiando il vostro panino!
Antichissima pratica per creare tensioni e scontri dei penultimi con gli ultimi, stando ben attenti a essere i primi della fila.
A supportare il giovane Salvini ci sono alcune falangi di gentiluomini nostalgici di quando i treni arrivavano in orario, esperti di croci celtiche e scritte runiche, gente che, a giudicare dai commenti sui social network, avrebbero in mente per i Rom (e per molti altri) soluzioni finali piuttosto sbrigative.
E siccome ben poco hanno da dire e le paure sono come le ciliegie, che una tira l’altra, il leader leghista ha gioco facile: dal virus Ebola alle spese dei salvataggi in mare dei migranti disperati, dalle case popolari ai mitici sussidi che fanno di ogni immigrato un milionario a spese dei poveri italiani, basta inventarsi delle leggende metropolitane e il gioco è fatto.

Se ci si ferma a riflettere è sufficiente un secondo per comprendere che il tipo di campagna elettorale che sta conducendo Matteo è non solo opportunistica ma costruita esclusivamente per far leva sui peggiori istinti. Basta mettere in fila pochissime informazioni per comprendere quanto sia di basso profilo l’operazione che sta compiendo.

Gravissimo è il silenzio delle istituzioni, indifferenti di fronte al dilagare di una guerriglia che nelle borgate romane è caccia allo straniero, mentre a Milano diventa rissa quotidiana nelle case popolari occupate.
La Democrazia Cristiana mascherata, la parte peggiore della vecchia Dc, è al governo in forze. L’opposizione interna del Pd è sterile, litigiosa e senza bussola. I fascisti rialzano la testa, non si vergognano più, non si vergognano neppure di inneggiare a Mario Borghezio, difficile pensare ad un politico più squalificato, e la nuova Lega post-secessionista di Salvini si propone come fronte unico elettorale degli squadristi. Che hanno ricominciato a menare e a farlo in modo plateale, come dimostra la spedizione contro i tifosi dell’Ardita o quanto è accaduto a Roma, dove nel quartiere di Tor Sapienza, nel cuore della periferia romana, abitanti del quartiere, uniti a gruppi riconducibili all'estrema destra romana, hanno tentato un assalto prima a un'occupazione dei movimenti per il diritto all'abitare abitato da una dozzina di famiglie e si sono poi scagliati contro il centro d'accoglienza per richiedenti asilo di viale Morandi al grido di "negri di merda vi bruciamo tutti".

Salvini con il suo codazzo di neofascisti non può e non deve essere ignorato.
Parma di certo non lascerà campo libero ai razzisti in camicia verde e ai fascisti in camicia nera.
Sentiamo il bisogno ed il dovere di riconvocarci in piazza ancora una volta contro le politiche di un partito xenofobo e razzista, sentiamo questo dovere perchè il tempo di ignorarli è finito , troppi avvenimenti ci fanno capire che certa gente va arginata immediatamente , i fatti romani di Tor Sapienza e l'aggressione all'ASD Ardita non possono e non devono ripetersi.
Vogliamo scommettere un'altra volta sulla capacità convocatoria di Parma , proprio come l'arrivo di Salvini in piazza l'11 Novembre , ci appelliamo alla cittadinanza di Parma per arginare e non lasciare spazio politico alla Lega Nord.
Invitiamo tutti e tutte al corteo meticcio di venerdi in piazzale Santa Croce , per arrivare in piazza Garibaldi proprio dove Maroni chiuderà la campagna elettorale della menzogna , dell'odio e del razzismo.
Appuntamento alle ore 16:30.

La Carta di Lampedusa afferma la Libertà di tutte e di tutti di resistere a politiche tese a creare divisione, discriminazione, sfruttamento e precarietà degli esseri umani, e che generano diseguaglianza e disparità.
AMA IL TUO PROSSIMO
ODIA LA LEGA
CACCIA SALVINI/MARONI

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