Lavoro (13)
Agguato in stile mafioso ad un compagno del SiCobas
Oggi pomeriggio (martedì 14 gennaio) il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d'imboscata e pestato a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente automobilistico(uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre,è stato attirato in zona Affori.Appena sceso dall'auto, è stato assalito a tradimento e pestato a sangue. Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una brutta fine se si occuperà ancora dell'organizzazione delle lotte operaie. Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina l'intervento delle forze del disordine, con quelle dell'ordine di mafia, n'drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali , con minacce, processi, pestaggi, incendi d'auto ecc...
Più lo scontro politico si accentua, più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori della logistica, ma solo l'estensione di questa, l'organizzazione di essa e dei COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire! Un caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.
Il S.I. COBAS nazionale
Comunicato congiunto dei sindacati: Nell'ambito della giornata Nazionale contro il lavoro Domenicale indetta dall'USB -scrivono l'Unione Sindacale Italiana e l'Unione Sindacale di Base- anche a Parma l''Unione Sindacale di Base e l'Unione Sindacale Italiana hanno organizzato un'iniziativa di protesta in appoggio ai lavoratori dei centri commerciali Panorama ed Eurosia distribuendo volantini e realizzando un comizio volante. L'iniziativa ha riscontrato adesione significativa da parte dei lavoratori e lavoratrici di fatto costretti a lavorare la domenica, da una parte con un salario giornaliero quasi feriale (dal 60% all'80% in meno rispetto alla maggiorazione di prima) e dall'altra rinunciando a quella giornata di riposo necessaria ai momenti di socialità familiare e amicale. Il decreto salva Italia del governo Monti liberalizzando gli orari delle aperture dei centri commerciali anziché aumentare l'occupazione garantita ha incentivato le assunzioni precarie. Il Sindacalismo di base continuerà nelle iniziative di lotta e solidarietà con i lavoratori dei centri commerciali.
da sicobas.org
Sono trascorsi 18 mesi di distanza dalla mattanza sociale e militare di Basiano (70 operai licenziati, 19 arresti, 30 feriti fra cui 2 gravi). Un aggressione militare che ha sancito lo schieramento definitivo e inequivocabile dello stato democratico dalla parte del sistema di caporalato e sfruttamento rappresentato dalle cooperative.
Oggi è terminato il primo processo a carico degli operai licenziati. La sentenza è stata netta: assoluzione con formula piena e trasmissione degli atti alla procura per indagare sulle responsabilità delle forze dell'ordine in relazione al pestaggio subito dell'imputato.
La sentenza non fa certo giustizia del torto subito dagli operai né permette di colpire al cuore gli interessi di classe che hanno partorito quel livello di violenza.
Gli applausi dei solidali presenti in aula non sono stati quindi un tributo alla giustizia finalmente ripristinata, ma piuttosto un saluto al movimento di lotta dei facchini, e più in generale della classe operaia immigrata, che sta cominciando ad avere un suo peso politico e ad incidere anche all'interno rei luoghi preposti a difendere lo stato borghese e gli interessi capitalisti.
Il fatto che da Basiano in poi il movimento sia costantemente cresciuto a livello nazionale è la prova più tangibile che la repressione, costante permanente contro gli opera che si organizzano e lottano, non solo non è onnipotente ma a volte finisce per alimentare ulteriormente la lotta di classe stessa. La determinazione operaia è la discriminante.
6 dicembre 2013 - SI COBAS
PADOVA: VENERDI' 22 NOVEMBRE A PARTIRE DALLE ORE 15 PRESIDIO DAVANTI A INTERPORTO IN CORSO STATI UNITI.
BOLOGNA: SABATO 23 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE A PARTIRE DALLE ORE 15,00 - p.zza Maggiore
Comunicato congiunto (SI Cobas-ADL Cobas-Cobas LP) su iniziative di lotta del 22 e 23 novembre 2013
In questi ultimi anni migliaia di facchini, a partire dalle regioni del nord, hanno dato vita ad un formidabile movimento di lotta all'interno del settore della logistica, contro lo sfruttamento esercitato direttamente dalle associazioni padronali dei corrieri e da quelle della cosiddetta “cooperazione”. Paghe da fame, orari infernali, ritmi forsennati, sistemi di controllo di tipo schiavistico, assenza di tutele sulla sicurezza, evasione contributiva e fiscale sono gli ingredienti che hanno consentito negli ultimi due decenni, profitti enormi e che hanno reso appetibile anche alle organizzazioni criminali mafiose alti livelli di infiltrazione. Ma, al di là delle infiltrazioni mafiose, le lotte dei lavoratori hanno messo in discussione il sistema delle cooperative come strumento di utilizzo della forza lavoro con alta flessibilità e senza diritti, coperto dalle centrali sindacali e attorno al quale ruotano anche gangli importanti di potere finanziario e politico che governano lo stato, regioni, province e città.
Perchè diciamo no all'ipotesi di accordo della vertenza Cft
Come lavoratori CFT esprimiamo un giudizio fortemente negativo in merito all'ipotesi di accordo raggiunto tra le parti e pertanto invitiamo i presunti "volontari" a rifiutare la messa in mobilità. Chiediamo inoltre alle OOSS ed in particolare al nostro sindacato, la Fiom, di ritirare la propria adesione a tale impianto e di riaprire la trattativa.
Il testo proposto in assemblea è, a nostro parere, la negazione e la rinuncia alla linea ed ai principi da sempre difesi dalla Fiom in questi anni.
Alcuni lavoratori fanno il punto della situazione ad un mese dall'avvio delle procedure di mobilità in CFT e e propongono forme di lotta più radicali delle poche iniziative finora messe in campo.
Ad un mese dall'inizio della procedura di mobilità nulla di nuovo e positivo si profila all'orizzonte. Dopo qualche incontro tra organizzazioni sindacali e azienda e qualche timida iniziativa per nulla soddisfacente, il tempo scorre inesorabilmente per il destino dei lavoratori e delle lavoratrici della CFT. La strategia sindacale è parsa chiara fin da subito: cercare in tutti i modi un accordo che preveda licenziamenti su base volontaria (con quali incentivi?) e qualche ricollocamento tramite artigiani (poco più di una decina sui 64 esuberi dichiarati e con contratti da fame!).
Volantino di solidarietà che verrà distribuito martedì 2 luglio in occasione dell'Assemblea annuale dell'UPI al Teatro Regio. Vogliamo esprimere la solidarietà della società civile e dei gruppi e movimenti politici attivi sul territorio ai lavoratori della CFT ed in generale a tutti quei lavoratori che stanno subendo un pesantissimo attacco al loro diritto al lavoro.
***
VERGOGNA !
MENTRE L'UNIONE PARMENSE DEGLI INDUSTRIALE CELEBRA IN POMPA MAGNA, NEI FASTI DEL TEATRO REGIO, FRA AUTORITÀ, MINISTRI E PRESIDENTI VARI, LA SUA 61a ASSEMBLEA ANNUALE, ROBERTO CATELLI UNO DEI SUOI VICEPRESIDENTI, METTE IN ATTO IL LICENZIAMENTO DI 64 DIPENDENTI DELLA CFT E SMANTELLA COSÌ UNA FABBRICA LEADER DELL'AGROALIMENTARE DI PARMA !
Per la terza volta l’imprenditore Roberto Catelli avvia la procedura di mobilità per 64 dipendenti della sua azienda, che rappresenta l'anticamera della definitiva liquidazione dell’azienda stessa.
La CFT, nata dalla fusione di tre storiche aziende metalmeccaniche di Parma (la Rossi&Catelli, la Manzini e la Manghi) fiore all’occhiello dell’industria agroalimentare della Food Valley , onore e vanto di questa città, sta per essere distrutta.
Quale è la reale intenzione della proprietà ? Vuole delocalizzare, sul modello marchionne, come in parte già ha fatto in Ucraina e in Cina? Vuole vendere a un qualche colosso straniero interessato non alla produzione ma solo ai brevetti e alle reti commerciali ?
Vertenza CFT
La solidarietà dell'USB di fronte ad un drammatico quadro di deindustrializzazzione a Parma
Intervenga il Sindaco Pizzarotti
Riceviamo dai lavoratori della CFT la comunicazione che sono in corso le procedure per licenziare 64 lavoratori Per l'ennesima volta la Dirigenza della fabbrica apre una procedura di mobilità nei confronti dei suoi dipendenti. Questa volta l'intenzione è quella di esternare e delocalizzare interi reparti produttivi e licenziare 64 lavoratori . L'arroganza colla quale la Proprietà intende portare a compimento il proprio progetto di prosecuzione dello smantellamento della fabbrica non ha precedenti. Ciò è dimostrato dal fatto, per noi di una gravità estrema, che è stata assoldata una squadra di “agenti di sicurezza” privati per intimidire i lavoratori e limitarne fortemente l'agibilità sindacale impedendo che all'interno del perimetro aziendale si possano costruire forme di protesta organizzate.
L’assemblea interregionale dei delegati sindacali S.I. Cobas e A.D.L. Cobas riunitisi il 19 aprile a Bologna, in relazione alla vertenza sul rinnovo del CCNL di settore (trasporto merci e logistica) scaduto il 31/12/12 e alle condizioni lavorative effettivamente esistenti nei vari magazzini, rivendicano l’applicazione di medesime condizioni contrattuali indipendentemente dalla committenza di riferimento e dalla cooperativa/società di appartenenza.
La difesa della condizione e del salario degli operai passa attraverso l’unità dei lavoratori e la piattaforma elaborata dalle nostre OO.SS. sintetizza gli obiettivi sindacali di settore.
Al silenzio delle controparti riguardo la nostra piattaforma e le nostre richieste d’incontro, l’assemblea decide formalmente l’immediata apertura dello stato di agitazione in tutti i magazzini con iniziative sindacali senza preavviso nei tempi e nei modi che i lavoratori riterranno più opportune e l’indizione di 24 ore di sciopero unitario da effettuarsi a partire dalle ore 6:00 di mercoledì 15 maggio 2013.
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