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Imperialismo (16)

Da una settimana mi trovo al campo profughi di Aida, alle porte di Betlemme, per partecipare al campo estivo per bambini in collaborazione con il centro ”Amal al Mustaqbal”. Scrivo queste righe perchè mi rendo conto che l’informazione (?) italiana nulla dice su quello che sta succedendo qui.
Innanzi tutto voglio sottolineare come tutti seguono con ansia e dolore la situazione a Gaza, ma soprattutto TUTTI sono fieri della sua resistenza. Non ho trovato NESSUNA PERSONA che criticasse Hamas o le altre fazioni.
Gerusalemme nella parte vecchia è una città fantasma; rarissimi turisti percorrono strade vuote con negozianti tristi per la situazione di Gaza e i mancati affari. Il silenzio inquietante fa da sfondo alla presenza massiccia dei soldati israeliani in tutta la old city.
Infine i campi prufughi: Aida come gli altri deve subire continue incursioni da parte dell’esercito sionista. Sono questi luoghi dimenticati da tutti (soprattutto dall’ UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) i bastioni della resistenza in Cisgiordania. Da una settimana che siamo qui ci sono stati scontri tutti i giorni. Ogni notte l’esercito prova ad entrare fronteggiato dagli shebab che in centinaia lanciano pietre, spesso mettendo in fuga i soldati che, seppur armati di tutto punto, non hanno neanche un decimo del coraggio e della motivazione della gente del posto. Quando terminano gli scontri la gente è intenta a ripulire il campo (in mezz’ora ritorna limpido) e a cercare di vivere dignitosamente. Tutti portano al centro Amal abiti, medicine e altro materiale da spedire a Gaza. In particolare, in pochi giorni si sono raccolte 10 pedane di acqua da inviare nella Striscia, anche perchè qua la mancanza di acqua la si conosce perfettamente.
L’ultima cosa che vorrei sottolineare è la presenza della polizia dell’ANP: imbarazzante!! La gente non li sopporta, non capisce che ruolo abbiano o, piuttosto, lo capisce perfettamente. Spesso sono davvero inopportuni. Ieri, ad un posto di blocco in cui ci hanno fermato, un ragazzo di Aida urlava in faccia al poliziotto: ”dove eri stanotte quando l’esercito è entrato ad Aida?”.

M. degli Shebab di Aida camp

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Da più di una settimana ci giungono notizie di violentissimi scontri tra i giovani del campo profughi di Aida (Betlemme) e l'esercito occupante israeliano.Gli scontri tra gli shabab di Aida ed i soldati si susseguono infatti ininterrottamente almeno da venerdì, quando un'esplosione rudimentale era riuscita ad aprire un varco nel muro dell'apartheid che circonda il campo profughi: da allora l'esercito sionista presidia il campo tentando di allontanare i giovani per riparare il buco, che di notte viene puntualmene riaperto dagli shabab. I soldati si sono spinti fino all'interno del campo, arrivando a combattere a ridosso delle case e degli esercizi commerciali: il bilancio è di diverse abitazioni occupate ed utilizzate da parte dei cecchini ed almeno due case incendiate a causa dei gas lacrimogeni. L'utilizzo dei gas, delle bombe luminose e sonore e dei proiettili di gomma hanno causato numerosi feriti tra gli abitanti di Aida: circa 40 solo tra gli shabab ed almeno una decina tra bambini (in particolare per soffocamento procurato dai lacrimogeni) e donne, tra cui una fotografa italiana colpita all'occhio. Ovviamente gli scontri hanno permesso alle forze israeliane di arrestare decine e decine di giovani, una sorta di "azione punitiva" tipica della strategia sionista, che approfitta di queste situazioni per imprigionare i ragazzi più attivi e più politicamente impegnati, in particolare tra le fila del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
Con gli arresti e le torture vogliono spegnere il fuoco della lotta contro l'occupazione e il regime di apartheid israeliano: pensano di poter uccidere e così ridurre al silenzio un popolo intero colpendo con punizioni esemplari i partigiani del campo profughi di Aida, esempio di determinazione e di coraggio.
Come Gruppi di Azione per la Palestina vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni ed alle compagne, alle sorelle ed ai fratelli dei campi profughi palestinesi: dall'Italia combattiamo al vostro fianco.

Breccia dopo breccia il muro cadrà
Free Palestine! Down with Israel!

Gruppi d'Azione per la Palestina

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Sabato 22 Marzo ore 16 @ CSOA Ex Snia - Roma

EXIT STRATEGY: rompere la gabbia dell'UE

Convegno con:
Domenico MORO (economista - associazione Marx XXI)
Joan Sebastià COLOMER TEJADA (endavant - organizzazione socialista di lberazione nazionale della Catalogna)
Maurizio DONATO (economista - Università di Teramo)
Sergio CARARO (rete dei comunisti)

organizza la rete nazionale NOI SAREMO TUTTO

Classe contro classe. La costituzione del polo imperialista europeo e il compito dei comunisti.

La costituzione dell’Europa, nella veste di realtà politica, economica e militare, sembra essere un passaggio ormai ineludibile. Da tempo, gran parte delle classi dominanti, hanno operato in tale direzione mettendo a regime una serie di organismi, in primis la BCE, in grado di garantirne il realizzo. Siamo di fronte a qualcosa di epocale. Analizzarne il senso e il significato diventa, per qualunque organizzazione politica di classe, una necessità tanto urgente quanto obbligata. In tale direzione si pone l’organizzazione del Convegno poiché, senza una precisa comprensione del passaggio storico in cui siamo immessi, diventa praticamente impossibile elaborare una “linea di condotta” in grado di riorganizzare la classe ponendola nella condizione di contrastare con efficacia ed efficienza i piani della borghesia imperialista. Il taglio prevalentemente teorico/analitico che abbiamo dato al Convegno corrisponde esattamente ai doveri che ci sentiamo di assumere.

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MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GLI ACCORDI TRA L'ITALIA E LO STATO SIONISTA, TORINO 30 NOVEMBRE 2012.

Lunedì 2 dicembre verranno siglati a Venaria (Torino) degli accordi commerciali e militari tra lo stato italiano e quello israeliano; il movimento di solidarietà col popolo palestinese ha dunque organizzato una tre giorni di iniziative per contestare questi accordi e rilanciare il sostegno alla lotta e alla resistenza palestinese.
Il programma delle iniziative lo potete leggere a questo indirizzo: http://www.infoaut.org/index.php/blog/varie/item/9288-contro-il-vertice-italia-israele-torino-30-novembre-1-e-2-dicembre

Il Gruppo d'Azione per la Palestina parteciperà a questa tre giorni di mobilitazione, per ribadire la netta ostilità ad accordi, incontri e sostegno politico tra l'Italia e Israele, responsabile dell'occupazione della terra palestinese e dei continui crimini che essa comporta.

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Io sto con Laith – io sto con la Palestina!

In un lasso di tempo non meglio specificato tra l'uno e il due settembre 2013 il nostro compagno Laith A., abitante del campo profughi di Aida, Betlemme, ed attivista del centro Amal al Mustakbal (“speranza nel futuro”), è stato arrestato dall'esercito israeliano e deportato presso la prigione di Ofer, situata a sud di Ramallah. L'accusa rivolta a Laith da parte dei militari e, successivamente, dei giudici sionisti è quella di non essere in possesso di un permesso rilasciato dalle autorità israeliane (ottenuto da appena il 18% dei lavoratori della terra) che gli permetta di attraversare “legalmente” il labirinto di check points, posti di blocco e barriere che si chiama Cisgiordania.

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Oggi 30 agosto 2013 e' il quinto giorno consecutivo di scontri con l'esercito israeliano e la polizia palestinese qui al campo profughi di Aida, Betlemme. Proprio mentre stiamo scrivendo i soldati israeliani stanno sparando lacrimogeni e proiettili di gomma fin dentro al campo dalla torretta di controllo del muro dell'apartheid che lo circonda; noi stessi stiamo scrivendo questo report velocemente a causa dei gas che penetrano fin nelle case e nei negozi.
Ieri sono ufficialmente finiti i tre giorni di lutto nazionale proclamati dall'ANP in risposta all'uccisione di tre giovani durante un raid dell'esercito nel campo di Qalandia (nei pressi di Ramallah,) nella notte tra il 25 ed il 26 agosto. Il 27 e' stata probabilmente la giornata piu' violenta sino ad ora, quando l'esercito israeliano e la polizia palestinese hanno entrambi aperto il fuoco sulla folla ad Hebron (al-Khalil) e a Nablus, nel campo profughi di Balata.

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27 agosto 2013

Nella prima giornata di lutto nazionale, in tutta la Palestina ci sono stati anche oggi manifestazioni e scontri contro l'occupazione e la violenza dell'esercito sionista.
Nel campo di Aida, fin dal primo pomeriggio, gli shebab hanno fronteggiato i soldati israeliani con lanci di sassi e pietre, in risposta ai proiettili di gomma, ai lacrimogeni e alle bombe sonore.

Durante le azioni, due bambini sono stati feriti da schegge e un ragazzo da un proiettile di gomma; fortunatamente non c'e' stato nessun arresto.

Domani ci sara' la seconda giornata di lutto nazionale, proclamata dall' Anp in risposta all'uccisione di tre giovani arabi a al campo profughi di Qualandya; si  prevedono dunque altre manifestazioni in tutta la Palestina.

seguiranno aggiornamenti
Palestina libera, fuori le truppe sioniste

shebab del summer camp di Aida.

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Report del 18.08.2013

Un gruppo di 5 compagni/e stamattina si e' recato alle 5.00 al check point 300 di Betlemme, per vivere in prima persona la "normalita'" dei palestinesi sotto occupazione.
In fila tra le sbarre lasciano la notte palestinese, per trovarsi alla luce del giorno israeliano, tra centinaia di lavoratori ai quali viene lesa quotidianamente la dignita' umana in un ambiente carcerario freddo e intimidatorio, difronte alla totale arroganza dei soldati israeliani.
Questo e' il primo step di un lavoro di documentazione e testimonianza sulla condizione dei palestinesi oltre il muro.
La mattina continua con le attivita' del summer camp, che proseguono attraverso i differenti laboratori.
Il numero dei partecipanti e' progressivamente aumentato, fino ad arrivare a circa 50, tra i 3 e i 13 anni. Questo e' un chiaro segnale della buona partecipazione al campo e dell'interesse per le attivita' proposte.
I laboratori si svolgono anche al di fuori del centro, con attivita' in strada che permettono la costruzione di relazioni con gli abitanti di Aida.

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15/08/13
Il villaggio rurale di al ma'sara si trova vicino a Betlemme, circondato dalle colonie di Efrat, Gush Eztion,Tekoa ed altri avamposti coloniali illegali. La sua e' una posizione strategica in quanto rappresenta l'unico sbocco per la popolazione palestinese verso il sud della Cisgiordania. Per questo motivo Israele ha  progettato di costruire un muro che rende impossibile la liberta' di movimento della popolazione araba.
Dal 2006 gli abitanti del villaggio si sono organizzati in un comitato di resistenza popolare (Al Ma'sara Struggle Commitee) impedendo materialmente la costruzione del muro attraverso pratiche di resistenza non violenta; fanno riferimento a questo comitato altri dieci villaggi dell'area a sud della Cisgiordania. Nel 2005 l'avanzata del muro dell'apartheid e' stata fermata grazie alle manifestazioni settimanali che si svolgono ogni venerdi'. Dove Israele non ha potuto erigere il muro sono stati posti insediamenti illegali (sia per la legge israeliana , che per il diritto internazionale), fondamentali per il controllo del territorio e funzionali al continuo furto di terreni palestinesi ( in questi anni sono stati sottratti 3500 dunum ).

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Il compagno italiano tratto in stato di fermo ieri durante la manifestazione settimanale del venerdi' di Al MA'sara, nei pressi di Betlemme, e' stato rilasciatooggi, mentre il compagno basco ha passato l'intera giornata in una stazione di polizia nei pressi di Hebron. Successivamente e' stato trasferito presso la
stazione di polizia aeroportuale di Ben Gurion-Tel Aviv Jaffa, dove aspetta di essere deportato in Spagna.

Queste sono ad ora le notizie ufficiali che abbiamo dall'avvocato che ha seguito il caso.

Seguiranno aggiornamenti.

Sempre a fianco del popolo palestinese, contro il sionismo, contro l'occupazione e il terrorismo di stato israeliano.

Liberta' per Igor!

con la palestina nel cuore

Shebab dell'aida camp

(leggi su Askapena)

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