Giornalisti e opinionisti vari, politici e procuratori (con l'immarcescibile capofila Caselli) snocciolarono la loro litania del terrore, segnalando il “rischio di un salto di qualità”, le analogie con gli “anni di piombo” e via sproloquiando. Nel quadro non potevano mancare “cattivi maestri”, “covi” e “fogli clandestini”, spacciando per tali innocui romanzieri, osterie di paese e testi distribuiti pubblicamente nel corso di manifestazioni. A seguire: l'apertura di fascicoli d'indagine per terrorismo nei confronti di militanti No Tav in Valle (con relative perquisizioni), incontri ben reclamizzati tra “pool antiterrorismo” delle procure di varie città e oggi le manette
L'uso del termine terrorismo mira a indebolire il movimento, separando le persone dalla lotta, rappresentandola come una realtà lontana, incomprensibile e assurdamente violenta. Questo termine evoca un mondo intero. Si tratta di farglielo crollare addosso.
Nel mirino non sono solo quattro compagni generosi che conosciamo bene e che amiamo, c'è un'intera Valle che si batte. Sviluppare le potenzialità di questa lotta è la nostra risposta.
'A sarà düra.
Compagne e compagni di Milano
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Una nuova operazione contro i No Tav è scattata questa mattina a Torino: alle prime ore dell'alba polizia e agenti della Questura si sono presentati in due spazi occupati della città, l'Asilo di via Alessandria e una casa occupata di via Lanino, con un mandato di arresto e di perquisizione nei confronti di diverse persone accusate di aver partecipato ad un attacco al cantiere di Chiomonte.
Le modalità violente con cui l'operazione si è svolta (diversi blindati e celerini che facevano irruzione sfondando le porte) hanno inizialmente fatto temere per uno sgombero dei due spazi ma dopo non molto è stata invece confermata la voce che parlava dell'ennesima operazione repressiva a danno dei No Tav.
Ancora una volta l'inchiesta porta le firme di Padalino e Rinaudo, i due 'pm con l'elmetto' che ormai da tempo coordinano le indagini contro il movimento. L'operazione si riferisce ai fatti accaduti nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, quando un gruppo di No Tav fece visita al cantiere di Chiomonte sabotando alcuni mezzi e segnalando la propria presenza con alcuni razzi e bengala. L'accusa che viene mossa è nuovamente quella di attentato per finalità terroristiche o eversive, già utilizzata quest'estate per giustificare le decine di perquisizioni avvenute il 29 luglio a danno di altrettanti No Tav. Procura e Questura hanno disposto l'arresto per 4 persone: uno di loro - Claudio - non è stato trovato ed è riuscito a sfuggire all'operazione, mentre un secondo - Nicolò - si trova già al carcere delle Vallette di Torino. Gli altri due arrestati sono Chiara, portata via questa mattina dall'occupazione di via Lanino e Mattia, un ragazzo di Milano tradotto anche lui nel carcere di Torino. Dalla prima rassegna stampa si apprende infatti che l'operazione è stata coordinata congiuntamente dalle Procure di Torino e Milano, impegnate con un 'pool antiterrorismo' ad indagare sui vari attacchi al cantiere di Chiomonte avvenuti nei mesi tra febbraio e luglio e ormai bollati come 'eversivi'. Altre perquisizioni sono ancora in corso nella città di Torino ma al momento non risultano altre denunce o arresti.
Come già in occasione delle perquisizioni di luglio - quando il movimento No Tav respinse compatto le accuse di terrorismo - anche in questo caso non saranno impianti accusatori ridicoli e attacchi giudiziari sempre più feroci a fermare la determinazione di un movimento grande e popolare.
CHIARA, MATTIA, NICOLO', CLAUDIO LIBERI SUBITO!
Per scrivere a Chiara Mattia e Niccolò:
Chiara Zenobi - Niccolò Blasi - Mattia Zanotti
c.c. casa circondariale Lorusso - Cotugno, via Maria Adelaide Aglietta 35 - 10151 Torino