Recensione del libro “NEMICO PUBBLICO – pecorelle, lupi e sciacalli”

Copertina Nemico PubblicoRiceviamo da una nostra lettrice e, più che volentieri, pubblichiamo la recensione di questo interessante libro sul Movimento Notav:

“Non è giusto che una minoranza locale blocchi un’opera di interesse nazionale” questo è il commento medio di chi sulla questione TAV non si è fatto una vera opinione ma si limita ad attenersi alla versione proposta dai vari mezzi di informazione del nostro paese. Sindrome N.I.M.B.Y. la chiamano gli esperti (Not In My BackYard). È una definizione che riporta alla mente l’immagine di un gruppo, un numero limitato di persone, che si oppone ad un opera di interesse comune per proteggere il proprio orticello dietro casa.

Questo è ciò che accade in Val di Susa seondo TV e giornali e se negli anni il numero di NO TAV è aumentato è perché tra le fila del movimento si sono inseriti individui violenti che non si fanno scappare il pretesto per dare sfogo alla loro furia devastatrice. Quindi se non sei violento e se non vivi in Val di Susa puoi disinteressarti della faccenda, non ti riguarda. Le notizie sono riportate in modo da creare sempre più distanza, costruire un muro sempre più alto tra “TU” che leggi o ascolti i racconti degli scontri e “LORO” che combattono. “TU” e “LORO”, una spaccatura utile a chi il TAV lo vuole fare e che potrebbe rappresentare il tallone di Achille del movimento NO TAV. Per questo aver scritto e pubblicato il libro “NEMICO PUBBLICO- pecorelle, lupi e sciacalli” è una mossa strategica per il movimento. Inoltre, il ricavato del libro servirà per contribuire a sostenere le spese legali e processuali dei NO TAV.

L’opera racconta attraverso voci diverse quello che è successo il 27 e il 28 Febbraio 2012, in particolare la caduta di Luca Abbà dal traliccio e Marco Bruno che dà di “pecorella” al carabiniere. Il libro si legge bene, le pagine scorrono una dopo l’altra, sembra fatto apposta per essere letto in treno o in autobus mentre si va a lavoro o a scuola.

L’obiettivo di questo libro non è dare una spiegazione tecnico-scientifica del perché la Torino-Lione è definita un’opera inutile e dannosa dal movimento NO TAV. L’obiettivo in questo caso è un altro: è mostrare il meccanismo con cui “un fatto” viene distorto e manipolato dai mezzi di informazione per vendere al pubblico una versione tutt’altro che oggettiva e super partes: come in un caleidoscopio che quando ci guardi dentro, grazie ad un gioco di specchi e di riflessi, dei pezzettini di vetro colorato vengono trasformati in un immagine spezzettata, cangiante e variopinta che niente ha a che vedere con l’oggetto originale. Ecco, questo libro smonta il caleidoscopio dell’informazione, ti mostra il meccanismo su cui è stato costruito il linciaggio mediatico di Marco, le lenti e gli specchi usati per distorcere quello che veramente succede in Val di Susa e in Italia.

Mentre giri le pagine ti rendi conto che Marco è un ragazzo che potresti benissimo essere tu, tuo fratello o tuo figlio. Realizzi che non esiste la distinzione tra “valle buona” e “valle cattiva”, tra “NO TAV pacifici” e “NO TAV violenti” e soprattutto che “LORO” non sono diversi da “TU” che leggi. Il fatto che nel libro siano presenti tra gli altri contributi di autori conosciuti come Erri De Luca, Wu Ming, Ascanio Celestini e Zerocalcare aiuta ad attirare e al tempo stesso “rassicurare” il lettore: tendenzialmente ci si fida di più delle parole di chi è riconosciuto come riferimento culturale. Attraverso una narrazione semplice e lucida questo libro contribuisce a ricucire quella spaccatura tra “TU” e “LORO”, è una crepa nel muro che divide il cittadino medio dal NO TAV. Per questo è fondamentale che “NEMICO PUBBLICO” venga distribuito e letto da più persone possibili, soprattutto da chi non fa parte del movimento.

“Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza.” (da Il berretto a sonagli, Luigi Pirandello)

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