4 Novembre: gli studenti in presidio contro #labuonascuola. E la lotta continua verso il 14N

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Verso il ‪#‎14N‬
Ieri mattina si doveva tenere, nella sede dell’ufficio scolastico regionale, un incontro tra una rappresentanza studentesca ed il sopracitato ufficio, il tutto patrocinato dal MIUR. La circolare diramata nelle scuole parlava di una vera e propria occasione, nella quale due rappresentanti scelti da ogni scuola avrebbero discusso su come “migliorare” la riforma.

Noi ci siamo arrivati consapevoli, di quanto inconcludente fosse quel momento rispetto al reale esito della riforma, del solito teatrino del confronto con le istituzioni, e non abbiamo voluto stare zitti mentre ci sventolavano davanti l’ennesima soluzione semplice, l’ennesimo specchio per le allodole. Contestavamo, inoltre, i principi di delega e rappresentanza: se c’è qualcuno che deve essere ascoltato è chi si è mosso contro la “buona scuola” da inizio anno, chi è sceso in piazza, chi ha occupato le scuole e invaso le strade: i cattivi studenti, tutti noi che dal 10 ottobre (ma già da prima) non ci siamo più fermati. Siamo arrivati fino a qui insieme, ed è allo stesso modo che ieri ci siamo presentati davanti all’ufficio scolastico regionale. I rappresentanti entrati all’assemblea non erano più di 6-7, molti erano fuori in presidio. È finita che siamo riusciti a rifiutare il ruolo della rappresentanza: i funzionari dell’USR sono usciti dai loro uffici, per ascoltare la rabbia degli studenti.

Ne è seguita una mattinata di assemblea, ricca di interventi propositivi e aspre critiche, dalla quale è emerso un punto fermo: il più totale rifiuto della “buona scuola”. Studenti, professori e solidali partecipanti hanno appurato che non è possibile alcun miglioramento compatibile con la stessa: le differenze sono sostanziali, a partire dai concetto stesso di sapere, di istruzione e del ruolo della scuola all’interno del corpo sociale. Alla luce di ciò, è necessario agire su due piani: bloccare la riforma e partire dalle critiche mosse per scrivere un documento analitico e costruttivo, che espliciti la nostra idea di scuola.
Quello che è successo riporta una grande vittoria per il movimento studentesco: il fatto stesso che un’istituzione si sia sentita in dovere di cercare un incontro con gli studenti significa evidentemente che i nostri cortei, che le nostre assemblee, le nostre discussioni e analisi, sono riusciti a muovere qualcosa.

Il fatto, poi, di aver ribaltato il rapporto di forza dettando insieme (come abbiamo sempre fatto) le regole di un’assemblea che, tramite il vincolo della rappresentanza, avrebbe voluto imbrigliare tutte le nostre lotte, è un altro traguardo.

C’è sicuramente una cosa che abbiamo capito: dobbiamo andare avanti, non ci possiamo fermare! Invitiamo quindi tutti a partecipare all’assemblea di oggi alle 15:00 alla Polveriera (via Santa Reparata 12) e all’ultimo incontro l’10, per preparare insieme la vertenza studentesca all’interno dello sciopero nazionale del 14 novembre.

Rete dei Collettivi Fiorentini

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