Post Tagged with: "Bangladesh"

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Bangladesh. Fabbriche senza regole: scoppiano le proteste

Stefano Vecchia giovedì 29 dicembre 2016 Nel cuore manifatturiero di Dacca, capitale del Bangladesh, gli operai fermano gli impianti dopo i licenziamenti di 121 operai. Scontri con le forze dell’ordine, serrate improvvise. Fabbriche costrette a fermarsi, scontri con le forze dell’ordine, serrate improvvise. Nel distretto industriale di Ashulia, cuore manifatturiero della capitale bengalese Dacca, è andata in scena la rivolta degli [...]

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Il Bangladesh italiano, tra buoni pasto e voucher al posto del salario

L’”Italia che riparte” – come cinguetta quotidianamente il Contafrottole – è questa roba qui. Gente disperata disposta a lavorare a qualsiasi condizione pur di mangiare, pagata con buoni pasto o con voucher. E non solo da “imprese marginali” – basr, trattorie, ecc – ma anche da grandi multinazionali della distribuzione. Come la francese Carrefour. Senza contributi, senza assicurazione, senza niente [...]

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Da Prato al Bangladesh: lo sfruttamento è questione di classe

DA PRATO AL BANGLADESH… DI CLASSE SI PIANGE PER UN PUGNO IMPRENDITORI DEL «MADE IN BANGLADESH» UCCISI, MA NON SI FA PAROLA SULLO STILLICIDIO DI MIGLIAIA DI SCHIAVI E BAMBINI CHE MUOIONO IN QUEL GENERE DI FABBRICHE. (a cura di PonSinMor, Dante Lepore) Dopo la rivolta della «comunità cinese» di Prato, ecco, come per un fatale contrappasso, la strage di [...]

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Cina, si allarga la protesta degli operai dei grandi marchi. La Nike pensa di ritirarsi dal Bangladesh

Nuove proteste degli operai cinesi del colosso taiwanese Yue Tuen, che lavora per Nike, Adidas, Reebok e altri, mentre in Bangladesh rimangono i problemi a un anno dal crollo del Rana Plaza 22 aprile 2014 Si allarga la protesta degli operai del colosso taiwanese delle calzature Yue Tuen: come i loro colleghi di Dongguan, nella provincia meridionale del Guandong, anche [...]

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Bangladesh, la fabbrica di "like" e "follower". Ecco i forzati del successo online

Bangladesh, la fabbrica di “like” e “follower”. Ecco i forzati del successo online

Una troupe della britannica Channel 4 scopre a Dakha i laboratori in cui, h24, si producono consensi su Facebook e Twitter a pagamento. Un business che impiega circa 20mila persone per 12 dollari al mese. Il manager: “E’ tutto legale, se poi è immorale è un problema di chi ce lo commissiona” dall’inviato ETTORE LIVINI LONDRA – Basta operai ammassati [...]

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