#19dicembre, sciopero nella Gdo: perchè questa volta deve essere diverso

Diffondiamo il volantino redatto da Class Unions in occasione dello sciopero del commercio di sabato 19 dicembre:

Questa volta deve essere diverso…

I lavoratori e le lavoratrici del commercio privato e cooperativo sono sotto attacco. Le aziende si sono presentate in sede di trattativa con i sindacati con richieste inaccettabili, che colpiscono stipendio e diritti dei lavoratori, creando un inaccettabile doppio binario tra vecchi e nuovi assunti, che porterà nel prossimo futuro ad adeguare al ribasso le condizioni di tutti.

Contratto nazionale sotto attacco

Negli ultimi anni è stata colpita l’idea stessa di Contratto Nazionale, con la possibilità di derogare in peggio ai contratti nazionali. La perdita di valore del contratto nazionale è continuata quando, nel 2012, la Fiat di Marchionne è uscita da Confindustria per imporre un modello autonomo di contratto e relazioni sindacali.

Idea poi recepita anche dai giganti del commercio privato: Auchan, Carrefour, Coin, Despar, Esselunga, Ikea e Metro sono usciti da Confcommercio per aderire a Federdistribuzione. I lavoratori di queste catene commerciali si sono ritrovati improvvisamente con meno diritti e meno stipendio, persi in una giungla in cui sopravvive il più forte (il padrone). Al contempo, da anni non si verifica un rinnovo contrattuale che migliori anche minimamente le condizioni lavorative, e gli aumenti salariali spesso non bastano a coprire il costo della vita sempre maggiore.

Liberalizzazioni degli orari commerciali

Il commercio privato e cooperativo è stato uno dei settori più colpiti dai decreti governativi, in particolare dal “Salva-Italia” di Monti: con il pretesto di far ripartire i consumi e di creare nuovi posti di lavoro, gli orari commerciali sono stati dilatati a 24 ore per 365 giorni l’anno. Sono aumentati i consumi? Tutti noi sappiamo bene che non è così: chi fa la spesa la domenica non la fa il lunedì, perché gli stipendi di chi lavora o dei pensionati sono sempre quelli! Sono aumentati i posti di lavoro? No! Considerando quanti piccoli esercizi commerciali hanno chiuso o stanno chiudendo, e che nei grandi centri commerciali si utilizzano gli stessi lavoratori già assunti per coprire anche le domeniche, la risposta è ovvia.

In aggiunta, nel rinnovo del Contratto Nazionale vogliono aumentare il divisore orario e pagare meno gli straordinari e i festivi. Oltre al danno, la beffa; senza considerare quanto questa liberalizzazione incida negativamente sulle relazioni familiari e sociali dei lavoratori e delle tante lavoratrici (la maggioranza) del commercio.

Andare fino in fondo….

Finalmente il 19 dicembre sciopereremo per rispondere a questi attacchi. Su una cosa però è necessario essere chiari, farlo presente ai colleghi, in assemblea, al funzionario di turno: questa lotta deve andare fino in fondo. Non possiamo las- ciarla a metà. Per capirsi: non può succedere come nella lotta contro il Jobs Act interrottasi lo scorso anno dopo lo sciopero generale del 12 dicembre.

Non può succedere come in passato quando la Filcams Cgil si è giustamente rifiutata di firmare piattaforme contrattuali a perdere salvo poi non mettere in campo una mobilitazione sufficiente a riconquistare i diritti persi. Altrimenti il clima di convinzione che c’è tra i nostri stessi colleghi si trasformerà in scetticismo verso l’azione sindacale.

Per questo dopo lo sciopero e la mobilitazione di Milano è necessario

- creare coordinamenti di delegati, affiancati dai lavoratori, per coordinare azioni di mobilitazione

- approvare un ulteriore pacchetto di ore di sciopero da far gestire nei punti vendita da delegati e lavoratori anche con scioperi senza preavviso

-unificare la nostra vertenza contrattuale con quella delle altre categorie in scadenza contrattuale, a partire dai metalmeccanici della Fiom

Class Unions nasce da un’idea di operai metalmeccanici della Gkn e della Cso di Firenze, in seguito alla manifestazione Unions lanciata dalla Fiom stessa. Con una serie di iniziative e materiale nostro scopo principale è promuovere la pratica e l’idea del modello sindacale rivendicativo, democratico e partecipativo, dentro i luoghi di lavoro, nelle nostre organizzazioni sindacali e nel collegamento tra le diverse lotte.

Comitato promotore di Class Unions (operai Gkn e Cso Firenze)

unirelelotte@gmail.com

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