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La nostra voce sugli eventi di venerdì 23 marzo

26 marzo 2012 Nessun commento

23 marzo 2012, una data significativa in cui si incrociano, sovrappongono e finiscono per scontrarsi anniversari opposti e relative celebrazioni. Da un lato, c’è chi rende onore ai 335 romani trucidati alle Fosse Ardeatine dai boia nazisti e relativo codazzo di lacchè in camicia nera, dall’altro, chi omaggia Mussolini, la nascita del fascismo e festeggia i suoi inutili 5 anni di esistenza come circolo “futurista”.
23 marzo 2012, nonostante la tanto sbandierata discontinuità -a beneficio di telecamera- verso il proprio passato, con l’attacco squadrista ai Magazzini i così detti fascisti -parola loro- del “III millennio” assolvono pienamente alla missione storica tracciata dai loro antenati in camicia nera.
Il fallito assalto fascista, nel primo pomeriggio, ha come obiettivo un luogo, i Magazzini Popolari, impegnato da anni in una difficile missione: supplire quotidianamente con impegno, dedizione e volontà alla latitanza delle istituzioni verso gli inascoltati bisogni ed esigenze sociali dei cittadini del quartiere, attraverso continui piccoli/grandi gesti quotidiani di solidarietà, mutualismo e giustizia sociale.
Da anni, i Magazzini Popolari combattono al fianco del popolo di Casalbertone contro carovita e caroprezzi, tra i primi a Roma a mettere in piedi l’efficace rete distributiva di generi di prima necessità a prezzo calmierato con l’esperienza dei GAP (gruppi di acquisto popolare).
Da anni, i Magazzini lottano contro lo strozzinaggio legalizzato delle società di riscossione coinvolgendo i cittadini del quartiere nella campagna antisfratti, contro il caro bollette, per il diritto all’abitare.
I Magazzini, inoltre, col tempo sono divenuti sinonimo di sport popolare, cultura e saperi liberi e gratuiti.
Da più di un mese, i Magazzini sono al fianco degli operai delle officine RSI di Portonaccio, in occupazione permanente della loro fabbrica per rivendicare diritto al lavoro, al futuro, alla dignità.
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NON DIMENTICHIAMO! NON PERDONIAMO!

16 marzo 2012 Nessun commento

16 marzo IX anniversario della notte nera di Milano.
Davide e due compagni vengono accoltellati da tre neofascisti appartenenti alla stessa famiglia in via Brioschi. Subito dopo le forze dell’ordine si scagliano con feroce violenza contro i compagni accorsi all’ospedale S. Paolo preoccupati per gli amici accoltellati. Il processo farsa per fatti del S. Paolo si conclude nel 2009 con l’assoluzione delle forze dell’ordine e la condanna dei compagni imputati a 20 mesi di carcere e un risarcimento di 130mila€. Dal 2011 scatta il pignoramento mensile di 1/5 dello stipendio, trasformando così  la condanna ad una persecuzione a vita.
Ieri come oggi lo stato ci vuole isolati, spaventati e senza memoria. Continuiamo a ricordare con rabbia e senza paura perché uniti vinciamo soli cadiamo.
Contro ogni repressione, 130mila volte liber* tutt*!
programma degli eventi (Milano) – segue la locandina e il manifesto dell’iniziativa a Cinisello Balsamo.

REDSTAR PRESS

16 marzo 2012 Nessun commento

E’ nata la “Red Star press”, un coraggioso esperimento editoriale interamente proteso alla riscoperta, alla difesa ed alla divulgazione del materiale ideale, umano e di lotta del movimento antagonista e conflittuale in Italia e nel mondo intero. Una casa editrice militante impegnata nella difesa della storia -passata e presente- e delle tradizioni del movimento operaio internazionale. A ridosso del prossimo 25 aprile, verrà nuovamente pubblicato il testo de “La legione romana degli Arditi del popolo“, in una versione completamente riveduta e corretta; seguiranno testi su partigiani, teoria comunista, storie di militanze sospese tra passato e presente. Nomen sunt omen…
Di seguito un intervista a Cristiano Armati principale animatore del progetto:

intevista a cura di affaritaliani, link - http://affaritaliani.libero.it/cult…

Armati, cosa sarà “Red Star Press”? Ha ancora senso una casa editrice “di sinistra” nel 2012?
“Red Star Press sarà una casa editrice che tenterà di ‘assaltare il cielo’. Una bella frase che, applicata al genere di libri che intendiamo dare alle stampe, si tradurrà nel tentativo di offrire ai nostri futuri lettori la possibilità di riscoprire i grandi classici del pensiero politico con la collana ‘I libretti rossi’, di alimentare la domanda di conoscenza pubblicando, nella collana ‘Unaltrastoria’, libri di storia, costume e cronaca nera destinati a durare nel tempo e di dare spazio alla contestazione e all’espressione con la memorialistica e la narrativa di movimento nella collana ‘Tutte le strade’. Una linea editoriale orientata a sinistra, è vero. Ma animata da una convinzione: superati gli anni Dieci di questo nuovo millennio sono cambiate tante cose. Ma non è mai venuto meno il bisogno di trovare un’identità forte attraverso la quale rapportarsi al mondo. In effetti viviamo circondati da prodotti, che siano di natura culturale o meno, disposti a tutto pur di conquistare una propria identità e, di conseguenza, una visibilità, una ragion d’essere. Noi abbiamo la fortuna di avere alle spalle una storia importante e quindi un’identità forte: un’appartenenza di cui siamo orgogliosi e a cui non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare”.

La prima uscita sarà “Il libretto rosso della Resistenza”: quanti titoli all’anno pubblicherete? Può anticipare quali saranno le uscite di punta dei prossimi mesi?
“Pubblicheremo circa venti titoli all’anno. Dopo ‘Il libretto rosso della Resistenza’, nelle librerie per la festa della Liberazione, ci sarà ‘Il libretto rosso dei comunisti’, basato su un testo di Friedrich Engels, e quindi la nuova edizione riveduta e ampliata de ‘La Legione Romana degli Arditi del Popolo’ di Valerio Gentili. Più avanti, con l’arrivo dell’estate, usciranno le prime monografie dedicate ai protagonisti della storia criminale italiana e, via via, testi dedicati ai Paesi Baschi, a Cuba, all’Irlanda e alla Palestina”.

Vi concentrerete solo sulla saggistica e la manualistica, o ci sarà spazio anche per la narrativa?
“Ci sarà spazio anche per la narrativa. In una prima fase privilegeremo il memoir, ma stiamo trattando alcuni titoli stranieri assolutamente interessanti e di cui, per il momento, non possiamo ancora parlare”.

In un momento di rallentamento del mercato librario e di difficoltà per molti piccoli editori, ci vuole coraggio a lanciare una nuova casa editrice… Pensate di colmare “un vuoto”? A quale target guardate?
“È stato detto che se è grande il disordine sotto il cielo allora la situazione è eccellente… crediamo in questa affermazione perché pensiamo senz’altro di poter rilanciare un patrimonio di testi classici tutto da esplorare e, per quanto riguarda il target di riferimento, perché sappiamo di poter contare su uno zoccolo duro di lettori, un pubblico di riferimento a cui andremo incontro nelle piazze, e non solo nelle librerie”.

Pubblicherete anche e-book?
“Certamente. Stiamo lavorando a un portale dedicato al commercio elettronico che speriamo di varare entro settembre”.

L’anno scorso lei ha pubblicato (per Giulio Perrone) il pamphlet “Cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a non fare ma che invece fanno”. A quando il suo prossimo libro?
“In questo momento sto lavorando a due piccoli libri dedicati, rispettivamente, a un grande rapinatore e a un grande poeta… questi testi usciranno tra luglio e novembre di quest’anno. Al tempo stesso raccolgo materiali per altri due progetti più ambiziosi e faticosi. Un nuovo libro sulla storia partigiana e un testo molto complesso dedicato alla violenza politica. Spero di completare al più presto queste opere, anche se la strada che porterà alla loro pubblicazione è ancora lunga”.

UN NEMICO, UN FRONTE, UNA LOTTA!

8 marzo 2012 Nessun commento

Aderiamo allo sciopero del 9 marzo mantenendo posizioni fortemente critiche rispetto alla linea acquiescente e sostanzialmente rinunciataria tenuta da sindacato e partiti mainstream della Sinistra a fronte delle politiche antipopolari e di macelleria sociale approntate dal governo “tecnico” del banchiere Monti, in nome di una supposto e unilateralmente dichiarato “risanamento nazionale”.

Come e più di prima la crisi economica è stata scaricata sulle spalle di lavoratori dipendenti, disoccupati e precari, studenti non privilegiati e fasce popolari nel silenzio assordante di una Sinistra che, perduto l’antagonista Berlusconi, non ha avuto più nulla di incisivo e sensato da dire in merito alle politiche di rapina partorite dai centri sovranazionali della finanza europea, politiche fedelmente messe in atto da un governo che è espressione stessa di quelle forze neoliberiste che la crisi hanno provocato. Il passaggio dal capitalismo sopra le righe del folcloristico Berlusconi al “serio” capitalismo del rispettabile tecnocrate Monti ha provocato un indicibile iato rispetto alla riorganizzazione di forze autenticamente antagoniste al fronte neoliberista. E’ ora, dunque, di ripartire e noi, per conto nostro, lo faremo non scordandoci di ribadire che: l’alibi del governo “tecnico” ha dato, da’ e continuerà a dare, mano libera ai vampiri della finanza e ai loro lacchè politici, per distruggere quanto rimane in piedi dello Stato sociale. Non sarà colpa di nessuno, i “tecnici”, infatti, non dovranno rendere di certo conto del loro operato, tanto meno all’abusato mito del “popolo sovrano”. Il banchiere Monti è espressione di quella scuola economica che è la maggiore responsabile della attuale crisi, è, inoltre, tra gli ideologhi dell’Europa economica e finanziaria che da vent’anni ha precipitato i popoli europei nella più completa privazione di sovranità nazionale, popolare, monetaria.

Per la costruzione di un’alternativa autenticamente anticapitalista, antimperialista, antifascista.
Per la giustizia sociale, l’indipendenza, la sovranità nazionale.

BUON 8 MARZO!

8 marzo 2012 Nessun commento

L’otto marzo di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale della Donna, festività ormai di mero stampo commerciale per molti; viene spessa celebrata dalle istituzioni e dai suoi rappresentanti in maniera rituale, come se fosse qualche vecchia tradizione da rispettare, scordando, o meglio ignorando, il reale significato di tale data e di cosa realmente è la Giornata Internazionale della Donna.

La prima giornata della donna si tenne il 29 febbraio 1909 negli Stati Uniti, dopo che il Partito Socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare tale data per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile; in Europa viene indetta per la prima volta come giornata della donna il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste; quella data fu scelta perché, in Germania, il 19 marzo 1848 durante la rivoluzione il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne.
In Russia si celebrò per la prima volta a San Pietroburgo il 3 marzo 1913 per iniziativa del Partito Bolscevico, con una manifestazione che fu interrotta dalla polizia zarista con numerosi arresti.
In Germania fu tenuta per la prima volta l’8 marzo 1914, giorno d’inizio di una «settimana rossa» di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi, mentre in Francia si tenne con una manifestazione organizzata dal Partito socialista a Parigi, il 9 marzo 1914.

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a cosa serve la TAV?

1 marzo 2012 Nessun commento

GIU’ LE MANI DALLA VAL SUSA!

1 marzo 2012 Nessun commento

Solidali alla Val Susa! con chi ha subito percosse, con chi torna a casa con l’auto distrutta dalla polizia, con i fermati, con gli arrestati, con chi per l’ennesima volta ha respirato lacrimogeni, con chi sel è trovati sparati dentro casa, con chi subisce le diffamazioni dei media, con chi lotta e non si arrende – NO TAV!

Lettera di Emanuela, la compagna di Luca

La giornata di ieri credo sia stata quella che ha visto oltrepassare il limite di quella che continuiamo a voler chiamare democrazia e rispetto della legalità. Una giornata in cui tutto è cambiato.
I fatti gravissimi accaduti in Clarea e alla baita, il tentativo di omicidio perchè solo in questo modo si può chiamare, nei confronti di Luca da parte delle forze del disordine, ha fatto sì che si sia veramente passato ogni limite, che lor signori ci abbiano ormai palesemente dichiarato guerra guidati dalla mano assassina di un governo che anzichè ascoltare le richieste dei suoi cittadini e delle popolazioni tutte, usa la forza della violenza per imporre i suoi loschi e sporchi affari ed è disposta a tutto per raggiungere i suoi sporchi fini.
MI piacerebbe poter chiedere al sig. manganelli in questi momenti di dolore per quanto accaduto a Luca ieri, e che fino a quattro giorni si permetteva di sbraitare dichiarazioni insensate circa la nostra volontà di cercare il morto e alzare il livello di tensione, che tipo di ordini ha impartito ai reparti anti sommossa che in questi giorni hanno raggiunto la Val Susa. Se l’ordine fosse quello di alzare ancora di più il livello di tensione che hanno creato in questi mesi e trovare loro il morto.

Bè caro il mio funzionario da strapazzo, strapagato in milioni di euro mentre noi comuni mortali cerchiamo di mettere insieme il pranzo con la cena, mentre le scuole dei nostri figli cadono a pezzi, mentre negli ospedali spesso sai quando entri e non come ne esci, IL MORTO LO AVETE CERCATO E QUASI TROVATO VOI! In questi lunghi mesi di resistenza abbiamo visto ed assaggiato la violenza di questo stato, dei suoi uomini ingaggiati contro le popolazioni e la Val Susa che ricordatevi, RESISTERA’ e LO FARA’ AD OLTRANZA! Siamo pronti a farci arrestare con il sorriso sulle labbra, siamo determinati a non mollare e non abbiamo paura!
La determinazione di Luca nel portare avanti la lotta al tav di questi anni, è la determinazione che tanti valsusini e tante genti in Italia tutta, hanno e continueranno ad avere, non solo a difesa del proprio territorio ma a difesa del bene di tanti, di tutti.
L’Italia intera da ieri è finalmente scesa per le strade, facendo presidi spontanei, portandosi sotto le prefetture, contestando, protestando, resistendo e denunciando quello che sta avvenendo ormai da mesi non. Un copione che non si adotta solo in Val Susa e che non potrà che peggiorare date le condizioni sociali cui ci stanno portando.
L’informazione di regime che per tutta la giornata è solo riuscita come nel suo consueto modus operandi a continuare con balle e notizie false, a raccontare la sua versione dei fatti di quanto accaduto ieri mattina a Luca in Clarea. I giornalisti con la solita arroganza e sfrontatezza sono arrivati anche davanti all’ingresso dell’ospedale dove Luca è ricoverato. Cosa cercavano? Il gossip per riempire le pagine dei menzonieri giornali per cui lavorano, il notizione irrompendo nel dolore delle persone che erano li? Giornalisti e digos, sempre insieme uno velina dell’altro, diramando notizie false per almeno tutta la mattinata. Vergogna! Il TG3 nazionale che sforna servizi in cui afferma che un altro No Tav arrampicatosi sul traliccio per far scendere Luca lo ha fatto cadere. Tutto questo è disgustoso, vergognoso, non ci sono termini ed aggettivi per poterlo descrivere.Ieri sera rientrando dall’ospedale non me la sono sentita di ritornare subito a casa. Era mio dovere venire a Bussoleno e malgrado la stanchezza, l’apprensione e il dolore che ho dentro, stare in mezzo ALLA MIA GENTE, a tutte le persone che da oltre 20 anni lottano per il proprio territorio, per la propria esistenza per la propria dignità.

Con me in mezzo a voi c’era a Luca che in tutti questi anni ha portato avanti e tornerà a portare avanti, attraverso la lotta del nostro meraviglioso popolo, questa volontà di arrivare ad avere un mondo migliore, un mondo che è possibile solo se ci sforziamo con tutta la determinazione di cui siamo capaci, di costruire TUTTI INSIEME UNITI.

TUTTO IL POTERE AI LAVORATORI!

21 febbraio 2012 1 commento

A fianco di chi lotta, sosteniamo gli operai della fabrica RSI, occupata stamattina per difendere il posto di lavoro messo a rischio da speculazioni, e invitiamo i compagni alla partecipazione.
Riportiamo sotto il comunicato dei lavoratori.

blog Occupa/RSI - http://occuparsi.wordpress.com/

VENERDI’ 24 FEBBRAIO ORE 16 ASSEMBLEA
Fabbrica occupata RSI – via u.Partini (angolo Via Portonaccio – Casalbertone)

foto della prima giornata di occupazione – link

Oggi lunedì 20 febbraio, noi lavoratori della RSI Italia SpA (Rail Service Italia, ex Wagons Lits), in Cassa Integrazione straordinaria da 6 mesi (dopo 2 di ordinaria) abbiamo deciso di occupare la fabbrica di via Umberto Partini a Roma. Siamo 59 operai (33 metalmeccanici, 26 dei trasporti), addetti alla manutenzione dei Treni Notte. Da mesi non percepiamo il reddito che ci è dovuto e a settembre, quando scadrà la Cassa Integrazione, rischiamo di rimanere senza lavoro. La nuova proprietà (Barletta Srl) ha bloccato la produzione e vuole dismettere la fabbrica per realizzare abitazioni e centri commerciali.

1. Vogliamo i nostri soldi. Siamo stanchi di aspettare!
Nonostante gli accordi e le denunce Barletta srl non ci ha mai pagato l’anticipo della Cassa Integrazione ordinaria e impedisce l’anticipazione da parte dell’INPS della Cassa Integrazione straordinaria. Siamo da 7 mesi senza soldi. Ora Basta!

2. Vogliamo il ripristino dei Treni Notte.
La responsabilità strategica della nostra crisi è di Trenitalia. La scelta dell’AD Moretti di investire solo sull’Alta Velocità e di chiudere il servizio dei Treni Notte ha dato il via al licenziamento di 800 persone in tutta Italia. Per questo dal 24 novembre stiamo sostenendo i lavoratori che hanno occupato lo stabile di RSI di via Prenestina a Roma e i colleghi che a Milano sono saliti sulla torre della Stazione Centrale. La nostra è una lotta comune.
Chiediamo il ripristino dei Treni Notte, per un trasporto pubblico per tutti, per continuare il nostro lavoro.

3. Vogliamo un futuro. Impediamo la dismissione della fabbrica e del nostro lavoro.
Barletta srl ha rilevato l’azienda nel 2008 e, nonostante il lavoro non mancasse, ha deciso di cessare l’attività. Vogliono fare una speculazione edilizia per fare profitti facili, distruggendo il nostro lavoro. Grazie al cosiddetto “Piano Casa”, approvato da Governo, Regione Lazio e Comune di Roma, nelle aree industriali oggi è possibile costruire a fini residenziali senza oneri concessori (senza spese per cambi di destinazione d’uso).
Vogliono distruggere delle officine storiche, ancora funzionanti, per costruire palazzi e realizzare un grande affare. Tutto ciò a ridosso della Nuova Stazione Tiburtina che, invece di rilanciare il lavoro dell’indotto ferroviario, produce solo speculazione e disoccupazione.
Noi abbiamo un’altra idea. Impedire il cambio di destinazione d’uso. Salvare le Officine di via U. Partini, per salvare il lavoro e impedire un’altra speculazione.

4. Vogliamo risposte. Non promesse
Durante i tavoli di trattativa sindacale con il Ministero dello sviluppo economico e con il Comune di Roma abbiamo ricevuto rassicurazioni e impegni sulla tutela dell’area di via U. Partini e sul nostro futuro occupazionale. Ma fino a oggi sono solo promesse e nessuna certezza. Le istitituzioni stanno lasciando libera l’azienda di distruggere un patrimonio comune. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi. Vogliamo risposte chiare subito!

5. Vogliamo unirci.
L’occupazione è sostenuta anche da altri lavoratori e cittadini, movimenti e associazioni. Studenti, precari e lavoratori dei Treni notte uniti, perché la solidarietà oggi è fondamentale. La crisi e la disoccupazione dividono e scoraggiano. I governi invece di chiedere serietà alle imprese nella definizione dei piani insustriali, intendono smantellare i sistemi di tutela del lavoro conquistati negli anni (pensioni, ART. 18, Cassa integrazione straordinaria). Oggi dicono che è colpa dei lavoratori se i giovani sono precari e non trovano lavoro. Noi ci uniamo per dimostrare il contrario. Per rafforzare la nostra lotta e perché la nostra lotta può essere importante per la nostra città, per impedire che la speculazione e la rendita finanziaria-immobiliare distruggano definitivamente il lavoro e il territorio.

Uniamoci! Per difendere la nostra dignità e conquistare un futuro

OCCUPA/RSI via u.Partini (angolo Via Portonaccio)

I FEDELI ALLA TRIBU’ SALUTANO IL GRANDE CACCIATORE

16 febbraio 2012 Nessun commento

Volti smarriti per le strade della via
Compagni e amici che non ritorneranno
Nulla si crea e tutto si distrugge
In mezzo a questo gelo il tempo sfugge

Fuori c’è vento e fischia come un tempo
Chissà se arriverà un’altra primavera
C’è troppo vuoto in queste nuove stanze
Quest’aria gelida cancella le speranze

E allora scaldami
Fuoco rosso di rabbia e di calore
Salvami
Da questo tempo di freddo e disonore.

ROBERTO “PATATA” MASSI
15.02.02 – 15.02.12