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Archivio per febbraio 2010

ROBERTO VIVE

24 febbraio 2010 Nessun commento

20/02/2010 – Rabbia Mossa da Amore

21 febbraio 2010 Nessun commento

Valerio era un ragazzo di 19 anni, era studente del liceo scentifico Archimede e aveva una passione per la politica, il Karate, l’AS Roma e la fotografia, ed è proprio attraverso i suoi scatti che inizia a documentare gli avvenimenti politici dell’epoca e a redigere una personale inchiesta sui movimenti di estrema destra nella capitale. Il cosidetto “Dossier NAR” sui legami tra neofascisti, criminalità e ambienti dello stato che lo porterà al centro dell’attenzione di coloro che poi lo fanno uccidere per cercare di coprire quella scomoda verità.

Ieri, in prossimità del trentesimo anniversario del suo assassinio, sono scese per strada migliaia di persone, per ricordare Valerio e il suo sacrificio, per gridare la necessità di giustizia e verità; al corteo hanno partecipato anche le realtà sociali del quartiere San Lorenzo che si sono unite dietro lo striscione “San Lorenzo Antifascista”.
Una grande manifestazione ha sfilato per le vie di Montesacro e Tufello concludendo in piazza Sempione, dove dopo le parole della madre di Valerio, Carla Verbano, si è tenuto un concerto in sua memoria.


Vai alla galleria foto “Valerio Verbano – 30° Anniversario”

NOI NON DIMENTICHIAMO – NOI NON PERDONIAMO

16 febbraio 2010 Nessun commento

Trent’anni fa veniva ucciso nella sua casa Valerio Verbano, davanti gli occhi della madre Carla, per mano dei fascisti dei Nar.
Valerio era uno studente del liceo Archimede, attivo nelle campagne di contro-informazione che denunciavano i legami tra settori dello stato, eversione nera e poteri forti.
Un anniversario dal forte valore simbolico che, ancora una volta, vogliamo vivere come occasione collettiva di difesa della memoria storica, battaglia di verità e giustizia. Ma anche come occasione di lotta e di movimento.

Non è un caso che negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti culturali, sociali e sportivi dedicati a Valerio, per fare della memoria uno strumento di trasformazione radicale del presente.
Ricordare oggi Valerio, significa lottare per una società più libera, contro la paura e l’egoismo, per nuovi diritti di cittadinanza, contro un modello sociale fondato ancora sullo sfruttamento. Strappare spazi alla speculazione, affermare il diritto alla casa, contrastare la precarietà di vita e di lavoro, aprirsi a una società meticcia e multiculturale, praticare autonomia e indipendenza.

Oggi la storia di Valerio vive nei percorsi e nei progetti avviati in questi anni nei nostri quartieri, nelle scuole e in tutta la città. Per queste ragioni abbiamo pensato a un calendario di iniziative che prova ad esprimere tutta la ricchezza di questo filo rosso della memoria.

A distanza di trent’anni, vogliamo proseguire il percorso di Valerio, ricordare la sua passione per la libertà e per la vita.
Non per odio, ma per dignità.
Valerio vive.

Le compagne e i compagni di Valerio

- Mercoledì 17 febbraio
Assemblea antifascista a San Lorenzo
Presso lo Spazio Sociale Onda Rossa 32, via dei Volsci 32, ore 18
con: Guido Caldiron e Nunzio D’Erme
Promuovono: Volsci 32, RASH Roma, Patria Socialista, ESC

- Giovedì 18 febbraio
Presentazione del libro scritto da Carla Verbano con Alessandro Capponi alle ore 17,00
ASTRA 19 in via Capraia

- Sabato 20 febbraio
CORTEO
Concentramento ore 16 in via Monte Bianco
Concerto a fine corteo alle ore 20, p.zza Sempione

- Lunedì 22 febbraio
Un fiore per Valerio – trentesimo anniversario del suo assassinio
Ore 16 in via Monte Bianco

i fedeli alla tribù salutano il grande cacciatore

15 febbraio 2010 1 commento

patata_2010

Roberto “Patata” Massi – buon viaggio Skinhead.

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FOIBE: LA VERITA’

10 febbraio 2010 Nessun commento

Lunedì 15 febbraio 2010 - ore 16.00   
Aula A del Dipartimento di Storia contemporanea – Facoltà di Lettere e Filosofia
Università “La Sapienza” - Roma

Fare chiarezza su quanto è accaduto in Istria durante la 2° Guerra mondiale;
Capire perché un circoscritto episodio storico viene strumentalizzato dalla politica di palazzo al fine di arrivare ad un’impossibile pacificazione;
Ragionare su come le foibe diventano un fenomeno mediatico utile per fomentare vecchi odi nazionalistici;
RICORDARE GLI ANTIFASCISTI ITALIANI E SLAVI MORTI PER LA LIBERTA’.

Interverranno:

Alessandra Kersevan – Ricercatrice storica esperta di storia istriana

Sandi Volk – Ricercatore storico della Biblioteca Nazionale Slovena e degli studi di Trieste

Valerio Gentili – Scrittore

UN VIAGGIO ATTRAVERSO LA PALUDE MALEODORANTE DELLA “MEMORIA CONDIVISA”: LA FOIBOMANIA

8 febbraio 2010 Nessun commento

foibomania

La storiografia moderna si è riempita di pidocchi revisionisti che pretendono di cambiare gli accaduti, la memoria, la toponomastica, i libri di testo […] “I morti –diceva Pavese- sono tutti uguali, partigiani e repubblichini” tutti travolti dal fato. Ma non erano uguali le loro storie, le loro idee. La pietà è una cosa che fa parte del sentimento umano, solidale ma la pietà per le idee non ha senso, non si può avere pietà per le idee barbare, assassine, non si può revisionare l’orrore, si può al massimo dimenticarlo.

Giorgio Bocca.

Cosa ha spinto, negli ultimi anni, una certa area politica a strumentalizzare un avvenimento di secondo piano, il cosiddetto eccidio delle foibe, sezionandolo accuratamente dal contesto storico d’appartenenza, gonfiandone fino all’inverosimile la portata, sovrapponendolo artatamente, in sede di elaborazione storiografica, ad avvenimenti successivi di ben più grande portata?
Non è sicuramente estranea a questa Operazione l’ossessione che, da oltre 15 anni, la Destra (più o meno fascista) manifesta nervosamente: giungere alla tanto agognata pacificazione nazionale (fascismo/antifascismo) su basi paritetiche.
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10 Febbraio in Piazza!

6 febbraio 2010 Nessun commento

Riportiamo di seguito l’appello a firma “Rete romana contro la crisi” per la manifestazione del 10 febbraio 2010 sotto la Prefettura di Roma.
Diamo la nostra adesione alla mobilitazione del 10 febbraio, al fianco di chi lavora, al fianco di chi lotta.

Il 10 febbraio 2010 in Prefettura si affronterà il tema del lavoro. Lo faranno gli enti locali, il governo e parti sociali individuate per l’occasione. Come dire: un tavolo non si nega a nessuno. Ne sono stati fatti sull’emergenza abitativa, sull’immigrazione, sulla sicurezza e ora anche sul lavoro. In questo quadro il sindaco ha sparato le sue cifre: 100mila posti di lavoro, ripetendo un proclama che suonava pressappoco così alla vigilia della sua elezione, 40mila casa popolari. Nello stesso tempo Alemanno non ha detto una parola in difesa dei lavoratori delle aziende in crisi.
Le parole non si sono tramutate in fatti e temiamo che anche sul tema lavoro si  andrà nella stessa direzione. Demagogia tanta, concretezza zero.
Non sappiamo cosa diranno le parti sociali che siederanno al tavolo e per questo abbiamo deciso di mobilitarci e invitiamo tutta la città che soffre la crisi a farlo.
Alle 15 di mercoledì 10 febbraio saremo in piazza SS Apostoli con gli inquilini resistenti, con i precari, con i disoccupati, con i cassaintegrati, con gli sfrattati, con chi non arriva a fine mese, con chi non ha un reddito, con i lavoratori in lotta dell’Eutelia e di altre decine di aziende che minacciano licenziamenti.
Roma contro la crisi e dentro la crisi deve diventare visibile e rompere con l’idea di città che ci vogliono propinare, dove la strada maestra immaginata dalla rendita ci condanna all’emergenza permanente e alla cementificazione selvaggia, dove l’unica prospettiva di lavoro è legata ad un pacchetto edilizio e ad eventuali possibilità occupazionali legate ad esso. In una città che sta subendo un aumento esponenziale della cassa integrazione ordinaria e straordinaria oltre che della disoccupazione non abbiamo bisogno di proclami elettorali in vista delle prossime regionali.
Non ci stiamo! Invitiamo tutti e tutte a mobilitarci per sostenere le proposte dei movimenti e delle reti sociali in lotta. Insieme con i migranti impegnati con i cittadini e le cittadine italiani/e in una battaglia senza precedenti contro il razzismo e la xenofobia, rivendicando diritti primari continuamente negati.
Se la città è di chi la abita, è arrivato il momento che questa voce inascoltata prevalga su quella dei costruttori, delle banche, degli speculatori come Bonifaci, Caltagirone, Santarelli, Toti, Mezzaroma. Gli amministratori devono segnare un significativo cambio di passo nella tutela della città come “bene comune” e nella difesa della qualità della vita nella sua interezza.
Saremo in piazza per rivendicare un reale piano anticrisi che passi attraverso la difesa, qui ed ora, dei posti di lavoro; la realizzazione di un piano straordinario di case popolari; un finanziamento adeguato alla legge regionale per il reddito che permetta di coprire le 120mila domande depositate e garantire a tutti i disoccupati e precari oltre all’erogazione monetaria anche il reddito indiretto (casa, trasporti, tariffe e formazione) previsti dalla legge.
Saremo in piazza con i migranti deportati e costretti alla fuga da Rosarno, abbandonati dalle istituzioni per le strade di Roma, per chiedere la realizzazione di un piano straordinario di accoglienza.
La mobilitazione del 10 febbraio deve diventare il punto di partenza verso una mobilitazione nazionale, che imponga al Governo misure economiche e di welfare mirate su chi paga la crisi e non più a sostegno delle banche e delle imprese.

- Rete romana contro la crisi

MANIFESTAZIONE
Mercoledì 10 febbraio 2010
Dalle ore 15.00
Piazza SS Apostoli, sotto la Prefettura

AL VOLGA NON SI ARRIVA, RESISTE STALINGRADO!

2 febbraio 2010 Nessun commento

67 anni fa, il 2 febbraio del 1943, l’Armata Rossa sconfiggeva le forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi nella battaglia di Stalingrado, scontro decisivo della seconda guerra mondiale che portò negli anni a seguire alla sconfitta della Germania nazista e dei suoi alleati.

Arrivati a Stalingrado con l’intento di ottenere il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell’importante centro politico ed economico sul fronte orientale, gli invasori ottennero infine solo una bruciante sconfitta.
Dopo mesi di offensiva il 2 febbraio 1943 il popolo russo con immenso ed esemplare sacrificio sconfisse e cacciò i nazisti da Stalingrado e cominciò l’offensiva nei territori dell’est Europa.
Una vittoria storica che coinvolse nella lotta contro la sesta armata nazista, l’armata di von Paulus, la popolazione locale in uno spietato combattimento corpo a corpo, casa per casa, aprendo la strada all’inarrestabile controffensiva dell’armata rossa che avrà i suoi momenti più alti nella vittoria della più grande battaglia di mezzi corazzati che la storia ricordi, sul saliente di Orel-Kursk e nella presa di Berlino nel 1945.

Questa decisiva battaglia svelò finalmente quanto la famigerata invincibilità dell’esercito nazista, fosse in realtà mera propaganda politica; diede ai popoli europei oppressi una valida e tangibile speranza di libertà e di pace; dimostrò al mondo la tenacia del popolo russo e l’ostilità di quest’ultimo a cedere, dinanzi alla prepotenza e all’arrogante violenza delle truppe dell’asse, i suoi diritti e la sua volontà di pace conquistati con enorme sacrificio durante la Rivoluzione.

Che nessuno, mai, dimentichi gli sforzi e la tenacia degli eroi sovietici.

Stalingrado in ogni città!