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Archivio per la categoria ‘Antirazzismo’

16 Marzo 2003 / 16 Marzo 2011: DAX VIVE

18 marzo 2011 Nessun commento

Sono passati otto anni dalla notte nera di Milano: l’omicidio fascista di Dax e i pestaggi di polizia e carabinieri all’ospedale San Paolo. Ne sono passati dieci dall’omicidio di Stato di Carlo Giuliani e dalla mattanza del G8 genovese. Si muore per i coltelli e le botte dei fascisti e razzisti, si muore per la brutalità dello Stato in strada, in caserma e in carcere. Istituzioni repressive, polizia, carabinieri e guardie carcerarie uccidono, coperti da menzogne e depistaggi.
Continuiamo a ricordare Davide, insieme a Carlo e a tutti gli amici, i compagni e i fratelli uccisi da razzisti, fascisti o dallo Stato, in Italia come in Europa.

Con il sangue agli occhi e la rabbia nel cuore.
Dax odia ancora

17 MARZO 1861 – 17 MARZO 2011
Noi non festeggiamo, noi non ci omologhiamo

18 marzo 2011 Nessun commento

Ai “patrioti” dell’euro e del dollaro, agli $ciacalli d’occidente, ai banchieri e gli industriali, ai campioni del liberismo (destri o sinistri poco cambia), alle puttane della politica, a chi rabbuia l’orizzonte con nuove guerre e ha fegato e faccia tosta di chiamarle “missioni di pace”, ai politicanti del Palazzo e ai loro codazzi ossequianti, ai carnefici di disoccupati, giovani e studenti…

ITALIA, INSORGI PER RISORGERE!

gltricolore

Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide come potete avere Patria? La Patria è la casa dell’uomo non dello schiavo. (Giuseppe Mazzini)

Per quanto mi riguarda, io non farei il più piccolo sacrificio per cambiare un ministero e per ottenere una costituzione, neppure per scacciare gli austriaci della Lombardia e riunire questa provincia al Regno di Sardegna. Per mio avviso la dominazione della Casa di Savoia e la dominazione della casa d’Austria sono precisamente la stessa cosa. Io credo pure che il regime costituzionale del Piemonte è più nocivo all’Italia di quello che lo sia la tirannia di Ferdinando II […] Io credo al socialismo… il socialismo di cui parlo può definirsi in qeste due parole: libertà e associazione. (Carlo Pisacane)

Il moto patriottico della gioventù italiana sotto la direzione di Garibaldi e Mazzini fu legittimo, utile e glorioso, non perché ha creato l’unità politica, lo stato unitario italiano -questo invece fu la sua colpa, perché non poté creare questa unità senza sacrificare le libertà e prosperità del popolo- ma perché distrusse le differenti dominazioni politiche, i differenti stati che avevano artificialmente, violentemente impedito l’unificazione sociale, popolare d’Italia. (Mikail Bakunin)

TRAME NERE SULLA CAPITALE

11 marzo 2011 Nessun commento

Una Piattaforma per la RASH ITALIA

26 febbraio 2011 3 commenti

LA RIUNIONE E’ STATA SPOSTATA PER MOTIVI LOGISTICI
per informazioni: rash-roma@insiberia.net

Plenum nazionale a Modena, sabato 12 marzo, in preparazione del Raduno di aprile 2011.
Idee, lotte, percorsi -individuali e collettivi- di ribellione cittadina a confronto.

La riunione si svolgerà nei locali del S.A.O. GUERNICA di Modena ed avrà inizio alle ore 19. A seguire, ore 23, concerto Oi! I Promotori rivolgono il loro invito di partecipazione a tutte le Avanguardie artistiche, politiche, musicali della scena, ai Cani Sciolti sparsi lungo tutto lo Stivale, ai Nemici dello “stato di cose presenti”. Per un confronto serrato ed aperto sulla necessità di estendere e rafforzare l’esperienza della RASH in ogni angolo del nostro paese.

RASH è Autorganizzazione, Antagonismo, Stile, Controcultura, Contropotere.
Troviamo insieme le Forme per coordinare al meglio quanto di buono e meritevole viene portato avanti, a livello locale, da gruppi e/o singoli. Le battaglie del futuro prossimo ci impongono Unità, insieme e con un maggiore coordinamento potremo dare più forza all’opera di radicamento territoriale, alla propaganda, all’Azione di ciascuno nel proprio territorio.

Nella riunione verranno affrontati diversi punti:
- Temi, proposte organiche e letture di documenti sulla RASH.
- Questione meeting nazionali e internazionali periodici.
- Individuazione di campagne tematiche sulle quali agire come Coordinamento, attraverso una mobilitazione unitaria.
- Calendarizzazione eventi musicali, culturali, politici.
- Vari ed eventuali.

SI RINGRAZIA IL S.A.O. GUERNICA PER L’OSPITALITA’

LE RADICI E LE ALI

20 febbraio 2011 1 commento

La commovente, intensa, esemplare vita di Zaccaria Verucci, soldato della classe operaia. Le poche righe che seguono spiegano molto più di 100 manuali di storia… parlano al cuore e alla mente una lingua che non ammette defezioni o rinunce.

<<Chi si pone per obiettivo quello di accendere i cuori degli altri con la sua fiamma interiore, costui getta una sfida al mondo dell’incomprensione, della negazione, al mondo ostile. Solo la lotta, infatti, ha un senso nella vita.>>
- Ernst Thalmann

Mi chiamo Zaccaria Verucci, sono nato il 29 agosto 1929 a Norcia, in provincia di Perugia.

Nel 1924 un fratello di mia madre fu ucciso a 16 anni in seguito ad un diverbio con un fascista ed alle percosse che subì successivamente. Il suo nome era Zaccaria; per questo motivo mio padre e mia madre vollero ricordarlo dandomi lo stesso nome quando nacqui.

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IN MEMORIA DI ROBERTO “PATATA” MASSI

15 febbraio 2011 Nessun commento

patata2011

I MORTI SONO ANCORA VIVI E CI ORDINANO DI COMBATTERE!

A proposito dell’iniziativa su Tolkien… “guerra di simboli” e forme di mimetismo politico

11 febbraio 2011 Nessun commento

copertina_bozzaIl nostro contributo all’interessante dibattito sviluppatosi sul blog dei Wu Ming – www.wumingfoundation.com/…
Un estratto dal libro “Bastardi senza storia” di Valerio Gentili (in uscita aprile 2011, Castelvecchi).

Dall’introduzione, “Guerra di simboli e fenomenologia della violenza politica“:

È opinione comune, figlia di un’opera trasversale di rimozione storiografica, che la marcia di avvicinamento al potere dei fascismi europei non abbia trovato, sul terreno della violenza politica, nemici in grado di fronteggiare la situazione. Per motivi diversi si è preferito elidere il ruolo giocato, negli anni a cavallo tra le due guerre, da quei movimenti “irregolari” che contesero ai fascisti non solo il mero monopolio della violenza di strada ma un intero immaginario fatto di simboli, liturgie, marce, divise, slogan taglienti e affilati. Cercheremo di scovare all’interno della dicotomia rivoluzione-reazione, attraverso i suoi, a volte labili confini, nelle sue paludose zone grigie, le tracce dello scontro, manifestatosi con intensità variabile di nazione in nazione, che oppose, per le strade d’Europa, eserciti di soldati politici, l’uno contro l’altro, armati. Militarizzazione della lotta politica, retaggio del primo conflitto mondiale, crisi economica, disgregazione sociale, disoccupazione giovanile, incapacità della politica di interloquire con settori emergenti della società, ansie e/o speranze rivoluzionarie, crearono quella miscela sociale esplosiva che fece da innesco all’avanzata dei movimenti fascisti in Europa.

In queste prime pagine analizzeremo la <<guerra dei simboli>> e il loro, variabile ma insopprimibile, potere di fascinazione in contesti, fisici e temporali, diversi.

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E’ MORTO UN PARTIGIANO, NE NASCONO ALTRI 100!

10 febbraio 2011 Nessun commento

ciao_zac
E’ figlia della Resistenza l’Unità d’Italia, la riconquista è costata il sacrificio di migliaia di vite, migliaia di giovani si sono immolati per una idea di unità di “paese e di popolo”. C’erano in quelle speranze: la linfa e la forza che sono diventate il motore della ricostruzione e della rinascita dell’Italia. E per questo che, oggi, dobbiamo insieme fare un grande sforzo per continuare ad essere uomini e donne liberi in un paese democratico unito, un bene irrinunciabile per il presente ed il futuro della nostra Italia.

L’unità antifascista è stata protagonista dalla stagione della Resistenza sino alla conquista della Costituzione, della Repubblica e della democrazia.

L’esempio, il patrimonio storico ereditato e la testimonianza devono essere, ancora oggi per tutti i democratici, per le nuove generazioni, un stimolo costante e concreto, proprio adesso che servono coraggio, saggezza e onestà, per traghettare l’Italia verso un futuro “di unità e di comprensione dei popoli”, rifuggendo da ogni divisione, da ogni egoismo degli agi.

In questo momento difficile servono fiducia e solidarietà per una rinnovata unità, anche per salvaguardare e attuare la Costituzione.

E’ naturale che nell’Associazione, oggi, si riduce la presenza dei “partigiani” e degli uomini e delle donne della Resistenza. Contemporaneamente crescono gli antifascisti che non hanno vissuto direttamente la Resistenza. E’una grande responsabilità continuare a testimoniare il sacrificio e la storia – quando coloro che hanno vissuto sulla propria pelle la tragedia della guerra, – per motivi anagrafici – non ci saranno più, resterà sulle “vostre spalle” la responsabilità di tener fede ai valori e al pensiero degli uomini che hanno fatto l’Italia. Cercate di conservarne viva la memoria, fiero sia il ricordo …perché continueranno, proveranno ancora ad infangare gli eroi della resistenza, il pensiero e l’azione dei partigiani! …proveranno a cambiare le nostre leggi! …proveranno a cambiare la storia! Quando non ci saremo più – noi testimoni dei fatti – avrete la responsabilità di difendere la nostra memoria e le nostre azioni… vi auguro di continuare a farcela, come è già successo nei momenti più dolorosi e difficili … anche se, per una serie di ragioni – che oggi tutti chiamano storia – a qualcuno di noi, giovani degli anni quaranta, “resistere e testimoniare” ci è toccato difenderli con il sangue e con il sacrificio di migliaia di morti! …se racconteranno altre storie, se tenteranno di manipolare i fatti… non permettetelo ora sarete voi i “testimoni” di una storia e di una speranza che – i vostri padri e i vostri nonni – hanno chiamato Italia.

Sarete testimoni della Resistenza, testimoni dell’Associazione Nazionale Partigiani, l’orgoglio e la libertà portateli col cuore, nelle famiglie, nel mondo dell’associazionismo antifascista, nel mondo del lavoro, del sindacato e di tutte le Associazioni Democratiche italiane! A me Zaccaria Verucci, partigiano, questa grande forza e questo immenso credo, me le hanno dati i miei compagni caduti in guerra, nelle azioni dei gruppi partigiani o durante gli anni che abbiamo passato insieme dopo la guerra. Per tenerne viva la memoria, spero che un posto per loro, possa continuare ad essere ancora anche nel vostro cuore!

- Zaccaria Verucci


Vai alla galleria foto “Ciao Zac!”

TOLKIEN L’ANTINAZISTA

8 febbraio 2011 1 commento

Tolkien_internet

Tolkien era stato tra quei filologi che avevano liberato dalle scorie del tempo lo spirito eroico nordico come genuino elemento poetico espresso dall’antica letteratura scandinava e anglosassone. Ma aveva anche visto quella riscoperta venire accolta da forze determinate a fondare un nuovo germanesimo, pronte a metterla al servizio di un ideale abominevole. L’idiosincrasia di Tolkien per i nazisti non nasceva infatti soltanto dalla sua evidente avversione nei confronti del razzismo, del militarismo e del totalitarismo, ma aveva anche un movente più intimo, espresso a chiare lettere in uno scritto privato dei primi anni Quaranta:

«Comunque in questa guerra io ho un bruciante risentimento privato, che mi renderebbe a 49 anni un soldato migliore di quanto non fossi a 22, contro quel dannato piccolo ignorante di Adolf Hitler [...]. Sta rovinando, pervertendo, distruggendo, e rendendo per sempre maledetto quel nobile spirito nordico, supremo contributo all’Europa, che io ho sempre amato, e cercato di presentare in una giusta luce.»

Il professore di Oxford non perdonò mai ai nazisti di essersi impossessati di ciò che più amava – la filologia germanica, l’epos nordico – e averlo trasformato in mito tecnicizzato a uso e consumo del suprematismo tedesco. Il Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm rappresenta la critica radicale a uno dei pilastri culturali di quel neopaganesimo “eroico” emerso nella storia contemporanea e capace di segnarla indelebilmente. Una critica messa in campo con le armi del mestiere: la poesia e l’esercizio della filologia. Tuttavia fu solo attraverso la prosa e l’arte subcreativa – per usare un termine a lui caro – che Tolkien riuscì a spingersi oltre la dicotomia etica a cui era approdato.
Tolkien infatti era anche un grande narratore e rispose alla sfida dell’epoca più oscura partorendo un inedito eroe letterario. Un essere apparentemente innocuo e mite, con piedi grossi e villosi che non avrebbero mai potuto calzare stivali di cuoio per marciare a passo di parata verso gli orrori del XX secolo. In principio il piccoletto si sarebbe scavato la tana in un angolo nascosto della Terra di Mezzo. Via via, un po’ per volere e un po’ per forza, ne avrebbe guadagnato il centro, finendo per reggere su di sé i destini del mondo. Finché un giorno, dopo mille peripezie, avrebbe potuto dire: “Sono tornato”.
E’ tempo che anche il suo creatore venga restituito a se stesso.

Dalla prefazione della nuova edizione del testo di J.R.R. Tolkien “Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm” (Bompiani) a cura di Wu Ming 4.