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Archivio per la categoria ‘Internazionalismo’

SCIACALLI D’OCCIDENTE

6 marzo 2011 Nessun commento

“Compagni, la dittatura è del denaro fascista col marchio di USA
Fuori dalla NATO, fuori dai piedi zio Sam
I cari compratori, i cari alleati devono andarsene a casa
Fuori dalla NATO, fuori sciacalli d’Occidente!”

Un bel articolo che non fa sconti a nessuno, si tratti del rinnegato Geddhafi o della piovra Occidentale con i suoi tentacoli: Informazione manipolata, Governi asserviti e a sovranità limitata, nuove campagne militari mascherate da ”missioni di pace”….

Occhio, La Libia è un’altra cosa
di Fulvio Grimaldi

“Noi siamo la razza che governa il mondo… Non rinunceremo al nostro ruolo nella missione della nostra razza, grazie a Dio, per la civilizzazione del mondo… Dio ci ha fatto il suo popolo eletto… ci ha reso tanto capaci di governare da poter gestire governi tra popoli selvaggi e senili.”
- Senatore Usa Alfred Beveridge

“La stampa è tanto potente nella creazione di immagini da poter far sembrare una vittima il criminale e mostrare la vittima come fosse il criminale. Questa è la stampa, una stampa irresponsabile. Se non stai attento, i giornali ti faranno odiare la gente che è oppressa e amare coloro che opprimono.”
- Malcolm X, “Discorsi e dichiarazioni selezionati”

“C’è da aspettarsi che i progressi in fisiologia e psicologia diano ai governi molto più controllo sulla mentalità dell’individuo di quanto non ne abbiano perfino gli Stati totalitari. Fichte disse che l’educazione dovrebbe puntare alla distruzione del libero arbitrio in modo che, quando gli studenti hanno lasciato la scuola, siano incapaci per il resto della vita di pensare o agire diversamente da quanto avrebbero voluto i loro maestri.”
- Bertrand Russell, “L’impatto della Scienza sulla Società”

Fatta la tara al sistema mediatico occidentale e magari ascoltata l’emittente dell’America libera, Telesur, e anche la problematicità di Al Jazira, deprechiamo pure il bagno di sangue in Libia, con la repressione dei settori fedeli a Gheddafi, ma anche con l’ambiguità di un’informazione le cui contraddizioni tra commenti e immagini sfida la logica. E le cui motivazioni e i cui burattinai dovrebbero sollecitarci qualche riflessone. Non arrendiamoci al sanguinolento Grand Guignol che tutta la stampa, destra e “sionistra”, in quell’unanimità che fa sempre gioco alla destra, spara sulla Libia e contro Gheddafi. Bombardamenti aerei sulla popolazione, mercenari stragisti, defezioni di militari, aviazione, ambasciatori, feriti sparati negli ospedali, testimoni rientrati che hanno “sentito colpi di fucile”, migliaia di cadaveri per le strade, “esperti” tv fuorusciti da trent’anni dalla Libia che invocano la democrazia occidentale, mosche su quella patacca che passa per viva ed è già putrescente e ancora vorrebbe infettare i popoli che ne sono esenti… In Iraq cianciavano di fosse comuni di Saddam, mai trovate, mentre ne allestivano per migliaia, oggi un po’ per volta scoperte con cadaveri datati dal 2003 in qua.

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A proposito dell’iniziativa su Tolkien… “guerra di simboli” e forme di mimetismo politico

11 febbraio 2011 Nessun commento

copertina_bozzaIl nostro contributo all’interessante dibattito sviluppatosi sul blog dei Wu Ming – www.wumingfoundation.com/…
Un estratto dal libro “Bastardi senza storia” di Valerio Gentili (in uscita aprile 2011, Castelvecchi).

Dall’introduzione, “Guerra di simboli e fenomenologia della violenza politica“:

È opinione comune, figlia di un’opera trasversale di rimozione storiografica, che la marcia di avvicinamento al potere dei fascismi europei non abbia trovato, sul terreno della violenza politica, nemici in grado di fronteggiare la situazione. Per motivi diversi si è preferito elidere il ruolo giocato, negli anni a cavallo tra le due guerre, da quei movimenti “irregolari” che contesero ai fascisti non solo il mero monopolio della violenza di strada ma un intero immaginario fatto di simboli, liturgie, marce, divise, slogan taglienti e affilati. Cercheremo di scovare all’interno della dicotomia rivoluzione-reazione, attraverso i suoi, a volte labili confini, nelle sue paludose zone grigie, le tracce dello scontro, manifestatosi con intensità variabile di nazione in nazione, che oppose, per le strade d’Europa, eserciti di soldati politici, l’uno contro l’altro, armati. Militarizzazione della lotta politica, retaggio del primo conflitto mondiale, crisi economica, disgregazione sociale, disoccupazione giovanile, incapacità della politica di interloquire con settori emergenti della società, ansie e/o speranze rivoluzionarie, crearono quella miscela sociale esplosiva che fece da innesco all’avanzata dei movimenti fascisti in Europa.

In queste prime pagine analizzeremo la <<guerra dei simboli>> e il loro, variabile ma insopprimibile, potere di fascinazione in contesti, fisici e temporali, diversi.

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BLACK PANTHER PARTY

5 febbraio 2011 Nessun commento

Organizzazione politica o gang criminale?
Terroristi o Soldati politici?
Paradossalmente è possibile leggere la storia delle Pantere Nere in un modo o nell’altro, modificando la prospettiva con cui si guarda alle fonti: rapporti di polizia vs letteratura di movimento, giornali conservatori vs controinformazione.
Nate nel 1966, le Pantere divennero la più nota organizzazione rivoluzionaria degli afroamericani negli USA, un mito vero e proprio. La primigenia sezione di Oakland rappresentò il proverbiale cerino pronto ad incendiare le sterminate praterie stelle e strisce e, nel giro di pochi anni, l’organizzazione si stutturò attraverso decine di chapters dislocati in ogni parte del mondo.
Un’Avanguardia militante, un fiero cuneo nero, conficcato nel ventre molle dell’indolente America, panciona e razzista. In breve, le Pantere cominciarono ad essere considerate dal Potere costituito alla stregua di una minaccia da estirpare “con ogni mezzo necessario”.
Tutto in loro sembrava eccessivo: armati, troppo giovani, troppo arroganti, troppo determinati, troppo riconoscibili.
Il Mito delle Pantere, il loro “Ethos” militante, hanno catturato l’immaginario di svariate generazione di ribelli in epoche e contesti geografici diversi, dagli anni ’60 del secolo scorso fino a giorni nostri.

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Non sono state sufficienti Repressione polizesca, da un lato, e tentativi postumi di trasformazione dell’esperienza in innocua icona Pop, ad opera della cultura liberal (bianca) della parte “benpensante” d’America, dall’altro, a cancellare dalla memoria il piglio guerriero e rivoluzionario delle Pantere.
Tra le fila degli Antagonisti, negli avamposti degli avversari irriducibili della società divisa in classi e razze, il Mito delle Pantere continua, tutt’ora, a riverberarsi.

Nella foto (del 2010), il feretro di un giovane militante ucciso dalla polizia viene salutato col pugno chiuso dai compagni del New Black Panther Party nel South Carolina.

E’ un nuovo ’89 ma stavolta i liberisti stanno a 90°!

30 gennaio 2011 Nessun commento

Senza-titolo-4

La penisola del Maghreb è in fiamme, Tunisi e Algeri bruciano, risponde Tirana, cade anche il principale avamposto degli israelo-statunitensi in medio oriente, l’Egitto. Oggi però, i freedom fighter$ delle stelle e strisce di David non sorridono… Ormai più di vent’anni fa, era il 1989, libertà e democrazia rappresentavano il leit motiv, un mantra, con cui TV e giornali ci bombardavano quotidianamente. Costituivano il bene supremo, l’alto motivo etico, negato, che spingeva i popoli dell’est Europa a ribellarsi contro i ”sanguinari” regimi comunisti, l’opinione pubblica occidentale plaudiva, chiesa e USA gongolavano, la “democrazia”, quella del dollaro, degli affaristi, della speculazione mondiale, trionfava.
Oggi, invece, il popolo che chiede democrazia e giustizia sociale abbattendo, uno dopo l’altro, i dittatori fantoccio dello zio Sam fa paura, non gioisce più nessuno. Tv e giornali, imbeccati dal dipartimento degli affari esteri statunitense, paventano inesistenti minacce islamiche e fantomatici scontri di civiltà. I governi liberali della democraticissima europa non sanno che pesci prendere, gli USA, invece, se la fanno a dosso.
I popoli insorgono contro un Sistema sociale e politico che, in vent’anni di domino mondiale incontrastato, ha prodotto solo fame, disoccupazione, esclusione sociale, arricchendo i (già) ricchi e impoverendo i (già) poveri… altro che paradiso in terra!
Il Liberismo ha fallito. I Popoli insorgono per la Giustizia Sociale e, un giorno o l’altro, la fiaccola della Rivolta finirà per bruciare anche la ”fortezza Europa”…
Quando il Popolo si ribella, che dire, onore al Popolo!

Владимир Ильич Ленин

10 gennaio 2011 Nessun commento

16 Novembre – COMPAGNO KOSTOLOM PRESENTE!

15 novembre 2010 1 commento

A un anno dalla morte di Ivan Khutorskoy, portiamo avanti la sua memoria, e in suo nome l’impegno a batterci per un mondo migliore.

Il 16 Novembre 2009 a Mosca è morto un compagno.

Ivan Khutorskoy, anche conosciuto come “Kostolom”, era un antifascista, ed è morto per i suoi ideali.
Ivan era uno dei fondatori del movimento antifascista militante russo.
Era uno di quei pochi ragazzi che si opposero alle orde neo-naziste che dominavano la scena punk/hardcore negli anni 90 e inizio anni 2000.
Mentre la maggior parte della scena scendeva a compromessi con i nazisti, Kostolom e I suoi amici più stretti cominciarono a cacciare i fascisti dai concerti e le iniziative. Presto Ivan divenne il fondatore e il rispettato leader della RASH Mosca.
Con il passare degli anni combatté senza tregua la feccia neo-nazista per le strade, organizzando la sicurezza ai concerti punk/hc, prendendo parte attiva alle manifestazioni, addestrando ragazzi e ragazze nell’autodifesa e nelle arti marziali.
I nazisti odiavano Ivan, lo temevano e consideravano uno dei loro nemici più pericolosi. Le sue foto, i suoi indirizzi insieme a tante minacce di morte erano stati pubblicati su numerosi siti internet neo-fascisti.
Era stato attaccato tante volte, vittima di varie imboscate sotto casa, aggredito da numerosi nemici con coltelli, mazze e cacciaviti. Era abituato oramai a essere ricoverato per settimane negli ospedali, spesso in equilibrio fra la vita e la morte. Ma rimase sempre fedele ai suoi credi e ai suoi ideali.
Sempre in prima linea, sempre pronto a combattere il nemico, anche quando in forte minoranza numerica. Il suo soprannome era Kostolom, in russo significa spaccaossa.

Ivan è stato assalito vicino casa. I codardi gli hanno sparato due volte dietro la nuca, troppo codardi per affrontalo anche con una pistola nelle mani.
Ha vissuto come un guerriero ed è morto come un vero eroe.

Riposa in pace Ivan “Kostolom” Khtorskoy, continueremo per te la tua battaglia!

Vai alla galleria foto “Solidarietà Internazionale ai Compagni Russi” (2009)

ASSALTO AL CIELO

26 ottobre 2010 Nessun commento

ottobre-rosso-2010

LIBERTA’ PER GLI OSTAGGI DI KHIMKI!

20 settembre 2010 Nessun commento

28 luglio 2010 davanti del palazzo dell’amministrazione della città Khimki vicino Mosca più di 200 giovani antifascisti e anarchici fecero una manifestazione spontanea per la protezione della foresta di Khimki, che ora viene tagliata per i bisogni del grande business. Quest’azione, durante la quale fu spaccato qualche vetro, ha ricevuto una ampia risonanza pubblica. Il giorno successivo furono arrestati 2 noti attivisti pubblici – Alexey Gaskarov e Maxim Salopov. Stanno rischiando fino a 7 anni di carcere per il vandalismo nonostante non ci siano le prove della loro partecipazione nelle azioni illecite. Continua la caccia poliziesca ad altri attivisti, specie a quelli che partecipano al movimento antifascista.

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Saluti dalla Colombia

5 agosto 2010 Nessun commento

Pubblichiamo un filmato della seconda marcia antifascista tenutasi a Bogotà in Colombia, organizzata dalle sezioni RASH colombiane, ha visto la partecipazione di circa duemila fra membri e simpatizzanti del movimento Red & Anarchist SkinHeads.