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ROMA COMBATTENTE – Valerio Gentili

18 aprile 2010 Nessun commento

Nel 1915, la Prima Guerra Mondiale devastò l’Europa ma non servì a risolvere le contraddizioni che avevano spinto i diversi eserciti nazionali a schierarsi l’uno contro l’altro. Per una moltitudine di soldati italiani, inquadrati nei reparti di fanteria e destinati a sopportare in trincea la parte più dura e sanguinosa della battaglia, abbracciare la causa del conflitto aveva significato lottare affinché, insieme alle dinastie imperialiste, venisse sconfitto un ordine sociale ritenuto ingiusto. All’indomani della firma dei trattati di pace, quando fu chiaro che la guerra non si sarebbe mai trasformata in rivoluzione, gli uomini che avevano animato il fenomeno del combattentismo progressista insorsero e, da Roma, diedero origine alle organizzazioni a cui occorre fare riferimento per comprendere come, in Italia, ebbe origine, insieme alla resistenza al fascismo, anche il fenomeno della lotta armata: una storia scomoda che, con passione e rigore, Valerio Gentili sceglie finalmente di raccontare.

La presentazione del libro si terrà sabato 24 all’Acrobax (via della Vasca Navale 6 – Marconi) alle ore 18, nella sala adiacente alla birreria.
Interverrà l’autore Valerio Gentili assieme a Cristiano Armati (scrittore).
Alla presentazione del libro seguirà la presentazione del Festival “Liberation Fest” e un dibattito aperto a tutti, singoli e strutture, sulle ragioni dell’antifascismo oggi.

All’interno della sala saranno esposte le mostre fotografiche:
“Il primo antifascismo: gli Arditi del Popolo”
“La Resistenza sconosciuta: partigiani e ribelli nelle borgate romane”

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI

13 aprile 2010 Nessun commento

Il 18 Aprile dello scorso anno il quartiere romano di San Lorenzo è stato attraversato da una marcia di militanti antifascisti, che ha sfilato da Piazzale Tiburtino a Piazzale del Verano per commemorare i combattenti della Resistenza Romana.
Un corteo insolito, diverso dall’ordinario, perché ordinato, marziale, silenzioso così come la ricorrenza imponeva. Un corteo riuscito nell’obiettivo che i suoi promotori si erano prefissati: vedere sfilare UNITE varie anime dell’antifascismo romano in un omaggio doveroso e commosso ai martiri, agli eroi della nostra Libertà.
Un anno è passato da quel giorno e, oggi più di ieri, la vecchia cancrena fascista torna a farsi nuovamente strada spalleggiata e tutelata dalle forze governative. Siamo in un periodo meschino e difficile, fatto di revisionismo, finte verità, populismo da due soldi, un periodo in cui uomini che hanno il potere cercano, attraverso i mezzi più scorretti, di inculcare la credenza che “un caduto fascista sia eguale ad un caduto partigiano”. Attraverso scaltri stratagemmi e mezzucci burocratici, figli entrambi della stessa viltà, si prova (e in alcuni casi con successo) a cancellare le commemorazioni della Resistenza con il fine di sdoganare quelle legate al fascismo
Nel giro di pochi giorni abbiamo così assistito a commemorazioni, più o meno direttamente foraggiate da ambienti economici e politici che contano, delle divisioni Waffen SS italiane, al tentativo di derubricare dai programmi scolastici il tema della Resistenza. Tre settimane fa, l’oltraggio più infame alla Storia gagliarda e ribelle della nostra città: una commemorazione, promossa dal PDL nel cimitero di Milano, per quegli squadristi che 90 anni fa assaltarono i quartieri popolari di Roma per spianare la strada alla dittatura fascista. Allora il popolo di Roma seppe resistere eroicamente con coraggio e determinazione versando copioso il suo sangue. Quel sangue noi lo consideriamo nostro. E’ per gli Arditi del popolo, per i Partigiani, per quei proletari, che in ogni luogo e in ogni epoca, hanno dato la propria vita per i supremi ideali di Giustizia e Libertà che sabato marceremo. Per non scordare MAI il sacrificio l’onore di chi si oppose con Spirito indomito all’infame regime fascista, all’invasore nazista fino a cadere sotto il piombo dell’oppressore o ad avanzare solennemente nella liberazione della nostra città e del nostro paese.

Sabato 18 Aprile ore 15 Piazzale Tiburtino.
RASH Roma, Patria Socialista, Magazzini Popolari Casalbertone.

ONORE E GLORIA ETERNA AI CADUTI PARTIGIANI
INSORGERE RISORGERE!

STADIO DI POLIZIA

8 aprile 2010 Nessun commento

Segnaliamo la seguente iniziativa:

Presentazione del libro collettivo:
“Stadio Italia, i conflitti del calcio moderno”
Sabato 10 aprile 2010 – ore 17,00
Magazzini Popolari Casalbertone, via B. Orero 61

Ribelli? Conformisti? Utili idioti del sistema? Stadio come luogo di sublimazione del conflitto? Terreno di sperimentazione di azioni repressive? Tante sono le domande che girano intorno agli ultras, forma, secondo noi, di aggregazione giovanile come poche altre in una società sempre più fortemente individualista.

Per questo vogliamo parlarne, cercare di capire cosa accade in quel mondo che non ha una sola testa e che ha codici difficili da decifrare. Senza pretese di dare lezioni o indicare strade. E soprattutto senza paraocchi o schemi precostituiti.

Non possiamo non chiederci perchè a sinistra, questo mondo, sia stato abbandonato. Perchè, salvo rari casi, i frequentatori delle gradinate siano stati bollati come idioti che si scontrano per una sciarpa diversa. Gente da tenere lontana. Da irridere e disprezzare. Salvo poi insorgere davanti ai tentativi di infiltrazione della destra nelle curve, come se non si sapesse che per ogni vuoto lasciato, c’è sempre qualcuno pronto ad occuparlo.

Lamentarsi, a cose fatte, serve a poco. Avere l’intelligenza e l’umiltà di capire e comportarsi di conseguenza, invece, è l’unica strada che porta a qualcosa. Ed è questa la nostra strada.

Interverranno i curatori ed alcuni autori del libro.
A seguire proiezione di video e filmati sugli ultras.

Non mi uccise la morte..

6 aprile 2010 Nessun commento

7 MAGGIO 2010: FORZIAMO IL BLOCCO!

3 aprile 2010 Nessun commento

UN APPELLO ALLE FORZE DEMOCRATICHE E ANTIFASCISTE DELLA CAPITALE E D’ITALIA

Esattamente un anno fa, attraverso un infame disegno di legge l’”Ordine del Tricolore”, ambienti governativi cercavano di infliggere l’ennesimo fendente mortale alla storia repubblicana del Paese assimilando partigiani e repubblichini alla medesima visione mistificatrice e senza memoria del nostro passato.

Grazie alla mobilitazione spontanea e di massa dell’Italia antifascista l’aborrito proposito rientrava ma nei mesi successivi sistematicamente si continuava a perseguire, a più livelli, un preciso obiettivo: riscrivere, in spregio alla verità, la storia del passato per meglio controllare quella del futuro. Altrimenti non potrebbe essere in un Paese nel quale politicanti, trasformisti e avventurieri di ogni risma governano facendo e disfacendo leggi a loro piacimento e convenienza personale, sputando senza vergogna sulla Costituzione vergata col sangue di un’intera gioventù che seppe ribellarsi all’arbitrio e alla prevaricazione fatte sistema.

In questo quadro, dove a vincere sono sempre i furbetti potenti di turno, i prepotenti e gli uomini privi di etica, la Resistenza, simbolo reale e metastorico degli alti ideali di Giustizia sociale e Libertà rappresenta un precedente scomodo e ingombrante di cui sbarazzarsi frettolosamente.

Abbiamo così assistito al tentativo truffaldino di derubricare dai programmi scolastici i temi della Resistenza e della guerra di Liberazione, nella nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza, al taglio dei fondi per le celebrazioni in onore dei caduti partigiani (Fosse Ardeatine, Quadraro). Tutto questo mentre ministri non hanno perso occasione di esaltare la “mai dimenticata X MAS”, noti imprenditori vicini al governo hanno sponsorizzato celebrazioni in ricordo delle SS italiane (vedi Nettuno), famigerati criminali neonazisti sono stati dislocati in posizioni strategiche dell’amministrazione comunale (vedi i recenti scandali comparsi sulle cronache cittadine).

Per il 7 maggio CasaPound e Blocco Studentesco, gli orgogliosi fascisti del III millennio, hanno indetto la loro piccola marcetta su Roma, una manifestazione nazionale che intende sfilare per le strade di Roma da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia, in un evidente sussulto di nostalgia mussoliniana. In spregio al dettato costituzionale questo ennesimo tassello di una più articolata, rinnovata “mobilitazione reazionaria” si profila come particolarmente insidioso. La manifestazione, infatti, pur priva di una piattaforma rivendicativa intelligibile, reca con sè il fine strategico e oggettivo di far accreditare i fascisti che la organizzano come forza pienamente accettata e accettabile in una democrazia ferita e miope che ha perso le sue radici e le sue ali.

Un corteo di fascisti che fieramente inneggiano al traditore Mussolini (il guerrafondaio nemico dei popoli, collaborazionista dei criminali nazisti), un corteo di personaggi che puntutamente, da qualche anno a questa parte, rinverdiscono le vili gesta delle squadracce in camicia nera rendendosi responsabili in tutta Italia di vili aggressioni a studenti e studentesse (vedi i recenti fatti dell’Università di Tor Vergata). Un corteo di questo tipo sarebbe un’onta incancellabile per il cuore Libero e Generoso della nostra città.

Non possiamo tollerare che la memoria e la dignità delle migliaia di soldati, partigiani, uomini e donne che generosamente hanno sacrificato la loro vita nella lotta al nazifascismo per consegnarci una società più giusta vengano ancora una volta infangate complici l’oblio, la rassegnazione, l’indifferenza.

Intendiamo dare una risposta chiara e unitaria ai fascisti e ai loro padrini, per questo lanciamo un appello a tutte le forze dell’antifascismo romano e nazionale per bloccare sul nascere questa annunciata presenza in piazza dei nostalgici di Hitler e Mussolini.

Per questo chiediamo accoratamente alle associazioni partigiane, a quelle dei combattenti, ai movimenti, ai centri sociali, ai partiti, ai comitati di quartiere, ai singoli, ai comunisti, agli anarchici, agli antifascisti di ogni tendenza di sottoscrivere questo appello per creare insieme un ampio fronte che esiga la cancellazione del corteo.

Per adesioni, informazioni e quant’altro: forziamoilblocco@yahoo.it

IL NOSTRO ANTIFASCISMO E’ UNA FIAMMA CHE NON HA MAI SMESSO DI ARDERE

26 marzo 2010 Nessun commento

Martedì 23 marzo al fianco dei parenti delle vittime e di alcuni partigiani, abbiamo dato vita a una commemorazione notturna per rircordare i 335 caduti delle Fosse Ardeatine. E con essi quelle migliaia di romani: antifascisti, ribelli, soldati, civili, donne e uomini delle borgate che combatterono al prezzo della loro stessa vita per la libertà del nostro paese e l’emancipazione del popolo. 335 fiaccole volanti si sono librate in cielo, ciascuna per ogni caduto nell’eccidio. Queste fiamme che hanno squarciato l’oscurità della notte stavano a simboleggaire lo spirito ardito e mai domo di tutti coloro che hanno combattuto per un avvenire migliore. Con essi abbiamo ricordato i settanta partigiani della formazione combattente “Bandiera Rossa”, le decine di caduti di “Giustizia e Libertà” e tutti gli altri dissidenti e oppositori al regime. Che il loro sacrificio non sia stato vano, e illumini il nostro futuro cammino. INSORGERE RISORGERE.

Vai alla galleria foto “Fosse Ardeatine – Presente Commemorativo”

ONORE AI MARTIRI DELLE FOSSE ARDEATINE

18 marzo 2010 3 commenti

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“Desidero che le molte verità insabbiate per cinquant’anni vengano finalmente a galla e che alle giovani generazioni siano restituite conoscenze fondamentali per la loro cultura e per il loro senso civico. Infatti ritengo che solo attraverso una limpida e approfondita cognizione dei fatti, un vivo e indelebile ricordo delle atrocità della dittatura e dei sacrifici patiti da migliaia di militari, partigiani e civili, si possa imparare a scorgere i rischi di nuove insidie alla libertà e alla giustizia.
Noi partigiani sopravvissuti che abbiamo sofferto e versato tanto sangue con tanti sacrifici stiamo per sempre con gli acciacchi e le cicatrici che ci hanno inferto nazisti e fascisti.
Ce ne andiamo con rammarico perché con noi scompare la prima Repubblica, ma quello di cui vi supplico, in nome anche di tutte le persone che sono morte, è di lottare affinchè non venga perduta la libertà che vi abbiamo dato.
Fate in modo che non continuino a vincere il falso, il vigliacchio, l’arguto sorriso del disonesto.
Fate in modo che non continuino a trionfare le trame, l’assassinio e il latrocinio.
Noi vecchi che, lo ripeto, stiamo per andarcene vi abbiamo lasciato un bene prezioso: la libertà. Difendetela con tutti i mezzi e ricordatevi che per essa perirono milioni di esseri umani.”

- Franco “Felice” Napoli, comandante militare della cosiddetta “Banda del Gobbo”

Il giorno mercoledì 24 Marzo 2010 si celebrerà il 66esimo anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro compiuto a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 marzo 1944, ai danni di 335 civili e militari italiani, come atto di rappresaglia in seguito ad un attacco partigiano contro le truppe germaniche avvenuto il giorno prima in via Rasella.
Come era ormai consuetudine da un po’ di anni a questa parte, i bambini delle scuole elementari della zona, si sarebbero dovuti recare nel mausoleo eretto in onore delle vittime dell’infame rappresaglia per lanciare 335 palloncini colorati rappresentanti i caduti lì sepolti in una giornata finanziata e organizzata dalle istituzioni di Roma, città medaglia d’oro alla Resistenza.

Purtroppo però, proprio dalle vuote parole pronunciate lo scorso anno dal più importante rappresentante di queste istituzioni, il sindaco Gianni Alemanno, si capiva ciò che sarebbe stato il modus operandi:

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ONORE AL COMANDANTE ARGO SECONDARI

17 marzo 2010 3 commenti

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“Nel corso avventuroso della mia vita, da quando avevo 12 anni e percorrevo gli oceani sulle navi o mi abbeveravo di libertà nelle foreste del Brasile, lontano dalle famiglia, completamente solo, fino ad oggi, dopo quattro anni di guerra vissuta giorno per giorno in trincea, io non ho avuto che una sola forza, in me stesso: una fede senza limiti per tutto ciò che trascende l’attimo fuggente e fida in un avvenire più sano e più umano.”
- Argo Secondari

Ricorre oggi l’anniversario della scomparsa, causata dall’infame viltà squadrista, del Comandante Argo Secondari. Ci riempie di orgoglio, oggi, poter ricordarne la vita e le gesta affinchè, per chi avrà cuore di leggerle, suonino come meravigliosa esortazione all’azione pura, decisa, audace.

Noi non dimentichiamo l’esempio e il martirio di questo solitario Spirito Libero. Il tuo sogno, Comandante, è il nostro sogno. Forza, Bellezza, Giovinezza e Ardimento: Onore a te Immortale Fiamma Nera!

Argo Secondari nasce a Roma il 12 Settembre 1895. Di estrazione sociale borghese è il quinto di sette figli. Dopo la prematura morte della madre, sebbene giovanissimo, viene fatto imbarcare come mozzo in una nave in partenza per il Sud America, dove, fatte perdere le proprie tracce, vive di espedienti. Tra le varie professioni esercita anche quella di pugile ed entra in contatto con i circoli sovversivi dell’emigrazione italiana. E’ sicuramente questa scuola di vita che forgia il suo carattere barricadero, generoso e ribelle e che, allo scoppio del conflitto mondiale, lo conduce, al pari di molti sindacalisti rivoluzionari a fare ritorno in Italia per arruolarsi -assieme ai fratelli- nella guerra contro gli imperi centrali.
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DAX ODIA ANCORA

16 marzo 2010 Nessun commento

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16 MARZO 2003, LA NOTTE NERA DI MILANO

Alcuni compagni usciti dal pub Tipota si scontrano con tre neofascisti armati di coltelli che li colpiscono ripetutamente, ferendone gravemente due. Uno sarà operato d’urgenza mentre Davide “Dax” non arriverà vivo in ospedale. Sul uogo sopraggiungono invece numerose pattuglie di polizia e carabinieri che, ostruendo la circolazione stradale, contribuiscono a ritardare i soccorsi. Poco dopo la partenza delle ambulanze arriva anche un reparto di celere con caschi e manganelli, respinti subito dalle grida indignate dei presenti…un avvertimento…

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