LA CACCIA ALLE STREGHE

Rispondiamo alle menzogne, ai teoremi assurdi, alle congetture deliranti elencando i fatti:
la Rash Roma ha sfilato lungo il corteo senza bastoni od altri oggetti “impropri”, portando bandiere e striscione, mettendoci la faccia, a volto scoperto. Se avessimo avuto intenzione di scatenare una “guerriglia urbana” per le strade della nostra città saremmo stati così sprovveduti da avere una presenza tanto riconoscibile?
Il punto è proprio questo: abbiamo marciato con un profilo netto, organizzato, visibile e di massa tutto il contrario, cioè, del castello accusatorio fatto di “organizzazione informale”, a piccoli gruppi, pronti ad infiltrarsi negli spezzoni altrui di corteo per scatenare violenze e per giunta, sempre ben attenti a celare la propria identità dietro un anonimato fatto di maschere e cappucci.
Quello che ci viene imputato, a torto, quindi, è immediatamente smentibile e confutabile dalla prova dei fatti, del materiale video e delle foto.

Ripetiamo, per chi fosse ostinatamente duro di comprendonio, quanto segue: nello spezzone che abbiamo contribuito ad organizzare, hanno sfilato migliaia di giovani che sarebbero arrivati in piazza San Giovanni, con le altre decine di migliaia di persone, se all’altezza di via Labicana non fossero stati travolti da un “carosello” di volanti della polizia che a circa 80 kmh ha di fatto investito i manifestanti e spezzato in due il corteo. Ovviamente non vedremo mai foto e articoli con titoli ad effetto su questa vicenda palesatasi IN UNA ZONA DOVE NON STAVA AVVENENDO NESSUN INCIDENTE.

La Rash Roma non ha bruciato macchine né distrutto madonnine, chi insinua il contrario, mente ben sapendo di mentire: le nostre pratiche sono altre e si svolgono, ogni giorno, nei quartieri alla luce del sole.
Forse è proprio questa presenza, il nostro radicamento nella conflittualità territoriale che a qualcuno sembra dare fastidio.

A breve, pubblicheremo la nostra analisi riguardo la sproporzionata deriva securitaria che, guarda caso, segue la partecipata manifestazione di sabato 15 ottobre e che accumuna il, fino a ieri “radicale” Di Pietro con il ministro Maroni e i fascisti di Casa Pound.

  1. Aurora
    19 ottobre 2011 a 15:48 | #1

    c’avete la faccia come il culo, io ero dietro di voi e parlare di volti scoperti è veramente un insulto, avete ammainato le bandiere e vi siete coperti la faccia, il tutto davanti ai miei occhi. Per quanto mi riguarda avete sputtanato una mobilitazione importante, e avete dato la scusa a quegli schifosi di alemanno e maroni di bloccare i cortei. Avete distrutto la città e quei soldi sono quelli delle mie tasse, visto che io le pago, probabilmente al contrario di voi. Secondo me siete in combutta coi fasci e chissà da dove prendete i soldi. Fate schifo

  2. elisa
    19 ottobre 2011 a 19:40 | #2

    come mai, se avete sfilato a volto scoperto e senza niente da nascondere, nelle foto vi siete coperti tutti gli occhi?
    io ci sono passata accanto a voi, vi ho visti: mi chiedo, se è vero quello che dite: che non avete distrutto niente nè portato oggetti impropri, perchè avevate tutti caschi e scaldacolli o bandane o simili, a che pro?

  3. 20 ottobre 2011 a 12:11 | #3

    Solidarietà ai compagni della RASH. Come suol dirsi: senza se e senza ma. Di fronte alle calunnie, compatti. Scrivere che le tre frecce sono un simbolo d’estrema destra… Pazzesco. Tra l’altro, all’Unità, per sapere chi siete, sarebbe bastato chiedere al loro collaboratore Roberto Arduini, che avete ospitato insieme a Wu Ming 4 all’iniziativa su Tolkien del febbraio scorso.
    Abbiamo segnalato la cosa su Twitter, e in solidarietà a voi (e contro il pressapochismo diffamante) abbiamo adottato come avatar le tre frecce.

  4. ruggero
    20 ottobre 2011 a 13:41 | #4

    Voglio dirvi che sono completamente d accordo con il pensiero che avete espresso e che sinceramente sentire degli ignoranti come i giornalisti che dicono che le tre frecce sono simbolo fascista o che quelli della Rash sono fascisti mi fa veramente molto male e mi mette ancora più rabbia di quanta non ne abbia già perchè anche non essendo li con voi a roma sono uno di voi! dico che dobbiamo farla smettere a quei giornalisti di infangarci e di dire stronzate su di noi perchè non ne possiamo più di loro. riguardo sabato sono in parte d accordo con la violenza che c’è stata ma non come è stata fatta e organizzata. un saluto. un anarchico. Ruggero

  5. 25 ottobre 2011 a 16:29 | #5

    Con riferimento ai primi due commenti qui sopra: non se ne può davvero più degli analfabeti di piazza, digiuni di qualunque cenno storico sui cortei, che quando vedono un casco pensano a chissà cosa, pensano alla “violenza”, brrrrr… Il casco lo portano con sé i servizi d’ordine, compresi quelli sindacali. In questi giorni, come ben ha mostrato Mazzetta:
    http://mazzetta.splinder.com/post/25680809/fenomenologia-del-blecche-blocche
    ci sono imbecilli seriali che su FB infamano e segnalano come “blecche blocche” membri dei servizi d’ordine, gente che, casco in testa (il casco è davvero il livello minimo di precauzione), stava proteggendo *pacificamente* il proprio spezzone di corteo. Proteggendo… da chi? Eventualmente, da chi stava compiendo devastazioni “puerili” (per riprendere l’aggettivo calzantissimo utilizzato dai compagni della RASH), ché non si sapeva cosa avrebbero potuto fare subito dopo. E così, gli stessi che lamentano la mancanza di servizi d’ordine, non sanno riconoscere i servizi d’ordine e li infamano. Già durante gli scontri del 15, via Twitter, mettevamo in guardia contro quest’insulsa, delirante demonizzazione del casco.

  6. Tommy
    27 ottobre 2011 a 22:36 | #6

    Purtroppo vedo anche in questi commenti indignazione su caschi e volti coperti,non ero a Roma e non sempre sono in mezzo a manifestazioni,ma penso che sia sempre meglio non essere impreparati.Riguardo alle cosiddette “forze dell’ordine”quando operano sulla piazza sono sempre travisate e sulla mimetica dove dovrebbe comparire il loro cognome invece…il nulla.Sarebbe carino avere delucidazioni in merito,ma tutto sommato poco cambia.Saluti a tutti
    Tommy

  7. alice
    27 ottobre 2011 a 23:08 | #7

    @Aurora
    guarda che sbagli grosso, io il corteo melo sono fatto tutto il tempo insieme a loro, e nessuno nello spezzone ha mai fatto atti di vandalismo
    il casco uno a manifestazione di questo genere selo porta per tutelare la propria incolumità, cosa che è stata fatta da tante persone dopo il colosseo quando il corteo è stato fatto oggetto di cariche e interventi da parte della polizia -come scritto nel comunicato sopra- in una zona dove al momento non stava avvendendo alcun incidente

  8. alx
    27 ottobre 2011 a 23:36 | #8

    preso da: http://mazzetta.splinder.com/post/25680809/fenomenologia-del-blecche-blocche

    “Se anche a Roma si sono intravisti piccoli gruppi di gente organizzata alla Black Bloc, intendendo con questo i gruppetti che hanno dato vita a parte dei vandalismi precedenti gli scontri di Piazza San Giovanni, è quindi del tutto incoerente usare la definizione per definire all’ingrosso i manifestanti che sono stati impegnati negli scontri con la polizia il 15 ottobre.

    Polizia che non ha esitato a caricare brutalmente spezzoni di corteo innocui e nemmeno, cosa mai vista di recente, a lanciare i blindati in mezzo alla folla pacifica e tranquilla in piazza San Giovanni. Attacchi al corteo e alla piazza che hanno provocato reazioni dai manifestanti, che non possono certo essere ascritte ai Black Bloc, che se c’erano dovevano essere altrove a far danni approfittando del caos e della decisione della polizia di accanirsi sulla piazza.”