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Archivio per la categoria ‘Iniziative – Azioni’

Balbo t’è pas’è l’Atlantic mo miga la Perma

19 settembre 2010 1 commento

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Parma 12 settembre, commemorazione della battaglia d’Oltretorrente: RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone presenti!

In seguito all’inasprirsi delle violenze fasciste contro le organizzazioni e le sedi del movimento operaio e democratico, l’Alleanza del Lavoro (organo di un ampio fronte sindacale) proclamò per il 1º agosto 1922 uno sciopero generale nazionale in “difesa delle libertà politiche e sindacali”. Contro la mobilitazione dei lavoratori si scatenò la violenza delle squadre fasciste lungo tutta la penisola.

L’Alleanza del Lavoro sospese lo sciopero il 3 agosto, ma le aggressioni aumentarono e solo in poche città fu organizzata la resistenza alle azioni delle camicie nere. Le spedizioni punitive ebbero così un totale successo con la distruzioni di circoli, cooperative, sindacati, giornali ed amministrazioni popolari.

A Parma, sola eccezione, gli sviluppi dello sciopero furono ben diversi: la città divenne teatro di una resistenza armata alle squadre fasciste che, dopo cinque giorni di combattimenti, risultò vittoriosa. I lavoratori avevano risposto compatti allo sciopero e, forti delle tradizioni locali del sindacalismo rivoluzionario, mostrarono ancora una volta grande capacità di mobilitazione e di combattività. Nei giorni di agosto furono mobilitati dal Partito Fascista per la spedizione su Parma circa 10.000 uomini, giunti dai paesi del Parmense e dalle province limitrofe; a comandarle venne inviato Italo Balbo, già protagonista di analoghe spedizioni militari a Ravenna e a Forlì. La popolazione dei borghi dell’Oltretorrente e dei rioni Naviglio e Saffi rispose all’aggressione innalzando barricate, scavando trincee ed organizzandosi in una difesa estrema delle proprie case e sedi politiche. Mentre a livello nazionale lo sciopero si esauriva e il fronte democratico veniva sconfitto, a Parma la resistenza si faceva sempre più tenace. Gli scontri coinvolsero attivamente tutta la popolazione e venne superata ogni polemica politica tra le diverse tendenze: arditi del popolo, sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici, comunisti, popolari, repubblicani e socialisti combatterono le camicie nere, coordinati dagli Arditi del Popolo, squadre paramilitari fondate dal socialista Guido Picelli. Gli scioperanti dell’Oltretorrente, armati di vecchi e scalcinati fucili modello 91 o altre armi rudimentali, combattendo da dietro mobili , carri e improvvisate trincee scavate in strada seppero opporre un’incredibile resistenza ai fascisti. Essi, dopo numerosi tentativi di superare le barricate, fecero azioni di rappresaglia compiendo numerose devastazioni nelle zone centrali della città, specie al circolo dei ferrovieri, negli uffici di numerosi professionisti democratici e nelle sedi del giornale “Il Piccolo”, dell’Unione del Lavoro e del Partito Popolare. Mentre infuriavano i combattimenti si iniziarono le trattative per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura. La notte tra il 5 e il 6 agosto le squadre fasciste smobilitarono e lasciarono velocemente la città senza essere riuscite a penetrare nelle zone controllate dagli antifascisti. Il 6 agosto il generale Lodomez, comandante militare della piazza, assunse i pieni poteri e proclamò lo stato di assedio. Nella mattinata i soldati, festosamente accolti dalla popolazione, entrarono nei rioni dell’Oltretorrente e del Naviglio e, in poco tempo, la situazione tornò alla normalità. Complessivamente durante gli episodi delle Barricate le perdite degli squadristi fascisti ammontarono a 39 morti e 150 feriti , mentre gli scioperanti d’Oltretorrente ebbero 5 morti e un numero ignoto (ma sicuramente basso) di feriti.


Vai alla galleria foto “Commemorazione Resistenza dell’Oltretorrente – Parma”

Saluti dalla Colombia

5 agosto 2010 Nessun commento

Pubblichiamo un filmato della seconda marcia antifascista tenutasi a Bogotà in Colombia, organizzata dalle sezioni RASH colombiane, ha visto la partecipazione di circa duemila fra membri e simpatizzanti del movimento Red & Anarchist SkinHeads.

2006 – 2010 VALERIO VIVE

3 luglio 2010 Nessun commento

Ringraziamo tutti i partecipanti e gli organizzatori dell’iniziativa in memoria di Valerio Marchi; pubblichiamo una sua intervista e alcune fotografie dell’evento.

Un intervista del 2004 a Valerio Marchi – sociologo e prezioso storico dei movimenti giovanili scomparso nel 2006 – sui cambiamenti in atto all’interno del mondo del calcio e degli Ultrà in Italia. Una riflessione sulle trasformazioni avvenute nel mondo del calcio sia economiche, legate ai processi di globalizzazione, ma anche politiche e culturali. Cambiamenti che il movimento Ultras ha attraversato da protagonista (nel bene e nel male), rimodulando prima se stesso e poi il modo di essere tifosi nel ventunesimo secolo, in uno scenario segnato da contraddizioni e interrogativi tuttora attualissimi.


Vai alla galleria foto “Valerio Marchi – il tuo sapere la nostra vita”

VALERIO MARCHI: IL TUO SAPERE, LA NOSTRA VITA

29 giugno 2010 2 commenti

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“Valerio il tuo sapere è la nostra vita”. E’ la scritta che campeggia sotto al ritratto di un “vecchio” skin, sul muro al civico 41 in via dei Volsci a Roma. Il muro è quello della libreria Internazionale. Il graffito è quello dedicato a Valerio Marchi, fatto a pochi giorni dalla sua morte, nel 2006. Al suo ricordo, al suo sapere conquistato e sempre condiviso è dedicata anche: Valerio il tuo sapere la nostra vita, l’iniziativa che si svolgerà in via dei Volsci giovedi 1 e venerdi 2 luglio.
Prosegui la lettura…

QUANDO LA SOLIDARIETA’ DIVENTA AZIONE – Blitz al Pertini

26 giugno 2010 1 commento

Questa mattina alle ore 7,30 circa 40 militanti di Patria Socialista, RASH Roma e Magazzini Popolari Casalbertone hanno ‘consegnato’ simbolicamente 50 kg di zucchero al reparto penitenziario dell’ospedale Sandro Pertini, reparto in cui venne lasciato morire Stefano Cucchi il 22 ottobre scorso dopo le percosse delle guardie carcerarie.

Questo il testo del volantino distribuito durante l’azione:

In memoria di STEFANO CUCCHI, vittima della viltà e della prevaricazione

15 Ottobre 2009: Stefano Cucchi viene fermato da una pattuglia dei Carbinieri nei pressi del Parco degli Acquedotti, trovato in possesso di un modesto quantitativo di hascisch è arrestato e tradotto in caserma. Al processo per direttissima nel tribunale di piazzale Clodio, il giorno seguente, Stefano già reca sul volto i segni delle prime percosse. Dall’abisso della sezione penale dell’ospedale Pertini, dove viene trasferito, la figura di Stefano riemergerà soltanto attraverso una serie di fotografie crude e raccapriccianti: il suo volto tumefatto, gli occhi incavati, la mascella spezzata. Il suo corpo esanime, martoriato, simbolo di una violenza crudele e insensata.

Dichiarato morto la mattina del 22 Ottobre, Stefano Cucchi è diventato il simbolo dei diritti calpestati e della triste, infinita, serie di omicidi istituzionali nelle “patrie galere”.

17 Giugno 2010: Tredici persone – 3 guardie carcerarie; un funzionario, 6 medici e 3 infermieri dell’ospedale Pertini – vengono rinviati a giudizio dai Pm che si occupano dell’inchiesta sulla morte di Cucchi. Le accuse per le guardie carcerarie sono le solite: lesioni ed abuso di autorità. L’accusa per il personale sanitario è invece di aver omesso volontariamente perfino i più elementari interventi che avrebbero potuto salvare la vita al ragazzo, addirittura la somministrazione di un cucchiaino di zucchero.
E’ per queste persone che siamo qui oggi, per ciò che rappresentano nella vita quotidiana e per ciò che colpevolmente non hanno voluto fare quei maledetti giorni dell’Ottobre scorso.

Nel consegnare simbolicamente 50 kg di zucchero al reparto penitenziario di questo ospedale, pretendiamo che quello che è accaduto a Stefano Cucchi non accada più.

Che mai più la prevaricazione di chi vede nella divisa che veste l’impunità al di sopra della Giustizia, possa permettersi di strappare la vita di ragazzi innocenti come Stefano.

Che mai più il personale sanitario, custode in terra della salvaguardia della vita degli uomini, si permetta di asservirsi alla barbarie istituzionale che governa e disonora il nostro Paese, venendo meno per viltà e convenienza al Giuramento che ha donato loro il camice che indossano.

“In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario…

…e a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.”

dall’antico Giuramento di Ippocrate

PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI

RASH Roma – Magazzini Popolari Casalbertone -Patria Socialista

POPOLI D’EUROPA INSORGETE!

4 giugno 2010 Nessun commento
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La RASH Roma partecipa alla manifestazione nazionale dei sindacati di base di sabato 5 Giugno,  appuntamento alle ore 15 a piazza della Repubblica.

LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA!
SOLIDARIETA’ E LOTTA UNITARIA CON I LAVORATORI GRECI ED EUROPEI!

MASSACRO A BORDO DELLA FREEDOM FLOTILLA

31 maggio 2010 1 commento

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Stamattina l’esercito Israeliano ha attaccato la Freedom Flotilla uccidendo almeno 19 persone e ferendone altre.
La Freedom Flotilla è una flotta carica di aiuti umanitari, tra cui cemento, medicine, alimentari e anche case prefabbricate. Sulla nave erano presenti oltre 700 passeggeri di 40 nazionalità diverse, tra cui molte organizzazioni umanitarie, parlamentari, giornalisti, reporter, medici, e ong come Free Gaza Movement o European Campaign to end the Siege on Gaza.

L’attacco si configura come un atto di pirateria, in quanto le imbarcazioni si trovavano a largo della costa Israeliana, in acque internazionali a circa 75 miglia dalla costa israeliana. L’attacco immotivato ha scatenato anche la reazione di alcuni Stati e persino l’Unione Europea sta aprendo un’inchiesta in merito, attualmente l’unica reazione istituzionale italiana è stata di condanna per le numerose morti.

Appuntamento oggi alle 17 a piazza San Marco (Roma) - qui tutti gli altri appuntamenti in Italia

“ROMA COMBATTENTE” di Valerio Gentili

17 maggio 2010 Nessun commento

Presentazione del libro “ROMA COMBATTENTE” di Valerio Gentili
Sabato 22 Maggio 2010 – ore 18,30
Casa del Popolo di Trionfale – P.le degli Eroi 9

A seguire cena a sottoscrizione per le attività della Casa del Popolo.
Saranno esposte due mostre su Arditi del Popolo e Resistenza sconosciuta di partigiani e ribelli nelle borgate romane.

Nel 1915, la Prima Guerra Mondiale devastò l’Europa ma non servì a risolvere le contraddizioni che avevano spinto i diversi eserciti nazionali a schierarsi l’uno contro l’altro. Per una moltitudine di soldati italiani, inquadrati nei reparti di fanteria e destinati a sopportare in trincea la parte più dura e sanguinosa della battaglia, abbracciare la causa del conflitto aveva significato lottare affinché, insieme alle dinastie imperialiste, venisse sconfitto un ordine sociale ritenuto ingiusto. All’indomani della firma dei trattati di pace, quando fu chiaro che la guerra non si sarebbe mai trasformata in rivoluzione, gli uomini che avevano animato il fenomeno del combattentismo progressista insorsero e, da Roma, diedero origine alle organizzazioni a cui occorre fare riferimento per comprendere come, in Italia, ebbe origine, insieme alla resistenza al fascismo, anche il fenomeno della lotta armata: una storia scomoda che, con passione e rigore, Valerio Gentili sceglie finalmente di raccontare, rendendo onore alla vita, al sacrificio, alla memoria di tanti uomini diversi per orientamento ideologico (comunisti, anarchici, repubblicani, sindacalisti rivoluzionari, arditi, legionari fiumani ecc) ma uniti da una “intuizione resistenziale” per la quale, primi fra tutti, imbracciarono le armi per resistere all’incombente dittatura. Il contesto era quello dell’immobilismo paralizzante del partito socialista che, anzichè formare militarmente i suoi iscritti e/o cooptare il consenso del proletariato ex combattente (come fatto negli stessi anni in Russia con esiti favorevoli e in Germania con esiti sfavorevoli), se lo mise contro.

L’avvento del fascismo fu davvero ineluttabile? Lo sono anche i nuovi fascismi?

Una pagina di Storia poco dibattuta ma gravida di insegnamenti per il presente.

IL NOSTRO 25 APRILE

24 aprile 2010 Nessun commento

25 APRILE 1945 – 25 APRILE 2010

« Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini. »

Già nei primi anni ’20, San Lorenzo, quartiere proletario, si contraddistingue tra gli altri per la sua netta avversione al Fascismo ; avversione che nasce dal popolo, spontanea, istintiva e personale.
Sorgono così i primi movimenti degli Arditi del Popolo, comunisti, socialisti, anarchici, sempre circondati dall’adesione e dalla solidarietà dei ceti popolari e San Lorenzo diventa sede organizzativa di questi e roccaforte della resistenza al fascismo con il totale appoggio della popolazione, che li sostiene e spalleggia con tutti i mezzi in suo possesso.
Celebre a tal proposito “la battaglia di San Lorenzo” del 1921, quando giungono a Roma centinaia di camice nere provenienti da Milano per reprimere uno sciopero generale; questi marciano fieri ed inquadrati verso il rione sovversivo, né infamano gli abitanti, quando, nei pressi di Piazzale Tiburtino, devono indietreggiare, devono miseramente ritirarsi dinnanzi all’avanzata dell’impavido battaglione degli Arditi del Popolo di San Lorenzo, capeggiato da Renato Gentilezza.

Ma il 28 Ottobre del 1922 arriva inesorabilmente per tutta Roma e poi per tutta Italia, anche per chi da sempre aveva cercato di opporsi a tale infamità, per chi aveva cercato di combatterla ancor prima che potesse spargere tutto il suo terrore e le sue vittime.

E’ il 19 Luglio del 1943 e San Lorenzo sembra morire, spegnersi, andare distrutta sotto il pesantissimo bombardamento da parte delle truppe alleate; ma la tanta gloria dei giorni passati, della ferma volontà di lottare contro ciò che non è giusto, l’onore della gente che è morta per questa causa non poteva essere andato completamente perso. Ed infatti si trova solamente e momentaneamente sopito sotto le ceneri pronto a risorgere più forte di prima.

Difatti così accade in quel periodo cominciato l’8 settembre del 1943 e terminato convenzionalmente il 25 Aprile del 1945, passato alla storia sotto il nome di Resistenza Italiana; periodo durante il quale l’Italia antifascista tutta, con le sue molteplici anime, si è sacrificata, ha versato il suo impegno e spesso anche il suo sangue per liberarsi dal male assoluto rappresentato dal fascismo, per porre fine a quella dittatura che ha macchiato la storia del nostro Paese per più di vent’anni, per tornare ad essere la terra di tutti e non di pochi infami.
25 Aprile 1945, quindi, data da celebrare ogni anno, da onorare oggi più di ieri in maniera dignitosa, ma che attualmente molti gruppi politici alla guida del nostro Paese cercano meschinamente di nascondere, di darle poca attenzione e importanza al fine da far risaltare altri episodi storici così da poter compiere subdolamente i loro “giochi”.

Per tale motivo lo scorso 17 Aprile, noi della Rash Roma, assieme ai ragazzi di Patria Socialista e dei Magazzini Popolari Casalbertone, abbiamo promosso per le strade di questo quartiere un corteo insolito, diverso da quelli più volte riproposti dalle altre realtà antagoniste perché ordinato, marziale come la ricorrenza imponeva e distaccato dalle classiche celebrazioni istituzionali dalle quali non ci sentiamo rappresentati e che definiscono semplici “ movimenti giovanili ”, formazioni di stampo chiaramente neo-fascista.
Vogliamo in questa giornata, vigilia del 25 Aprile, innanzitutto ringraziare San Lorenzo e suoi abitanti per l’ospitalità mostrataci in questi anni, non senza che si presentassero difficoltà ed incomprensioni, ma soprattutto invitare tutta la sua popolazione a rispondere ancora una volta No al fascismo, a ripercorrere le strade romane con fierezza in ricordo della Liberazione e ad essere , memore del proprio passato, la portabandiera della Resistenza Romana.