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Archivio per 2011

FOTO CORTEO 5 NOVEMBRE

6 novembre 2011 Nessun commento

Ieri pomeriggio si è svolto il corteo per le strade di Roma sud in riposta allo sgombero dell’ex deposito Atac a San Paolo la scorsa settimana. Partendo dalla metro di Garbatella, luogo dell’appuntamento, il corteo ha visto la partecipazione di centinaia di persone, crescendo lungo il percorso con gli abitanti del quartiere che si aggiungevano alla mobilitazione man mano che questa attraversava i quartieri.

Riportiamo alcune foto dell’evento, nel frattempo la lotta continua..

5 NOVEMBRE – CORTEO

2 novembre 2011 Nessun commento

Sabato 5 novembre 2011, ore 15 metro B Garbatella:
CORTEO in risposta allo sgombero dell’ex deposito Atac di San Paolo
Contro la politica della paura per la dignità – No alle leggi speciali no alla militarizzazione della nostra città.
Sabato 5 la solidarietà è un’arma, con 5 dita sconfiggi il nemico!
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Segue comunicato unitario delle realtà territoriali:

Sgomberato l’ex-deposito Atac San Paolo

Quattro mesi fà abbiamo occupato l’ex-deposito Atac di San Paolo per denunciare la svendita dei beni pubblici messa in atto dalla giunta Alemanno per cercare di porre rimedio ad una gestione fallimentare caratterizzata dallo scandalo parentopoli.
In questi quattro mesi abbiamo costruito una risorsa di socialità per il quartiere ed allo stesso tempo anche un tetto per 20 nuclei familiari senza casa.

Polizia e Comune di Roma restituiscono questo luogo all’abbandono ed alla speculazione trattanto l’autorganizzazione dal basso come un crimine.

BASTA SPECULAZIONI SULLE NOSTRE VITE
LA CRISI LA PAGA CHI L’HA CREATA

SABATO ORE 15 METRO GARBATELLA

Corteo per il quartiere
alla fine del corteo Assemblea pubblica a Largo Leonardo da Vinci

Intervista 20/10/11

24 ottobre 2011 Nessun commento

Categorie:Comunicati, Segnalazioni Tag:

NON CI SONO “BUONI” E “CATTIVI”:
C’E’ IL SISTEMA E I NEMICI DEL SISTEMA

20 ottobre 2011 1 commento

Dalla politica di “lacrime e sangue” alla politica di “lacrimogeni e sangue”. Il primo passo è compiuto, la prima mutazione qualitativa, in direzione regressiva, può dirsi realizzata. Ad essa hanno contribuito, più o meno consapevolmente, tutti i partiti che si riconoscono, con sfumature diverse, in questo Sistema.

Il nostro Paese si trova stritolato nelle spire di una crisi che attanaglia tutti i protettorati (nazioni europee in prima linea) del moribondo gigante unipolare a stelle e strisce e il matrimonio d’interesse tra capitalismo e democrazia rappresentativa, con buona pace di Sinistra e Destra nostrane, si avvia ad un prossimo, imminente divorzio.
Mentre questa crisi totale, provocata dagli organismi finanziari sovranazionali -che de facto dettano l’agenda politica di ciascun singolo governo europeo- distrugge in forma criminale ciò che nell’ultimo ventennio è rimasto in piedi dello Stato sociale, la nostra classe politica non trova di meglio da fare che offrirci lo spettacolo rivoltante del litigio infinito per chi sia l’interlocutore e l’esecutore più affidabile dei diktat che, proprio dalle centrali bancarie e finanziarie europee, provengono e per giunta, con crescente arroganza.
Sarebbe a dire: affidiamoci a chi ha scientemente provocato il male per sconfiggerlo! Un paradosso..

La verità è che il nostro Paese si trova schiacciato sotto il tallone dell’imperialismo economico, beninteso, non di un altra nazione ma di quello Stato Transnazionale (grandi capitalisti, banche, finanza) che da oltre vent’anni governa indisturbato -e di sicuro non nell’interesse dei popoli- il cosiddetto “occidente libero”. Le classi politiche e di governo “locali” altro non fanno che esercitare il ruolo di comitati di propaganda delle decisioni prese altrove, proprio per questa ragione, i loro sbandierati interventi di cosmesi correttiva non daranno mai risposta alcuna alle piaghe sociali del III millennio. Crediamo, al contrario, che una ripresa decisa dell’antagonismo e della lotta di classe, nel nostro e negli altri paesi, debba necessariamente partire dall’analisi profonda, prima, e dalla recisone decisa, poi, di questo nodo epocale.
E invece.. la Sinistra neoliberista si accoda a quanti, prendendo a pretesto 6 macchine bruciate nel corso di un corteo, invocano leggi speciali, fermi e arresti di polizia preventivi, daspo ecc. ecc.
All’interno di questa “sindrome di Weimar” si consuma la parabola pavloviana del deputato Antonio Di Pietro capace di passare – nel giro di 2 settimane- dal massimalismo radicale del “ci scappa il morto in piazza” all’invocazione di una nuova legge Reale!

Le emergenze di questo Paese si chiamano: precarietà e povertà diffusa nell’universo giovanile, diritto alla casa e allo studio negati, disoccupazione dilagante, 4 morti sul lavoro ogni giorno.. potremmo andare avanti a lungo..
Qualcuno, invece, grazie al mistificatore e sapiente uso dei mezzi d’informazione, ha interesse nel farci credere che il vero mostro, da esporre al pubblico ludibrio, sia un ragazzino immortalato dai flash mentre tira un estintore in piazza.. Per favore non fateci ridere, anche perché, potrebbe essere proprio una risata quella che presto vi seppellirà.

Per la costruzione di un polo anticapitalista
Un nemico! Un fronte! Una lotta!

LA CACCIA ALLE STREGHE

18 ottobre 2011 8 commenti

Rispondiamo alle menzogne, ai teoremi assurdi, alle congetture deliranti elencando i fatti:
la Rash Roma ha sfilato lungo il corteo senza bastoni od altri oggetti “impropri”, portando bandiere e striscione, mettendoci la faccia, a volto scoperto. Se avessimo avuto intenzione di scatenare una “guerriglia urbana” per le strade della nostra città saremmo stati così sprovveduti da avere una presenza tanto riconoscibile?
Il punto è proprio questo: abbiamo marciato con un profilo netto, organizzato, visibile e di massa tutto il contrario, cioè, del castello accusatorio fatto di “organizzazione informale”, a piccoli gruppi, pronti ad infiltrarsi negli spezzoni altrui di corteo per scatenare violenze e per giunta, sempre ben attenti a celare la propria identità dietro un anonimato fatto di maschere e cappucci.
Quello che ci viene imputato, a torto, quindi, è immediatamente smentibile e confutabile dalla prova dei fatti, del materiale video e delle foto.

Ripetiamo, per chi fosse ostinatamente duro di comprendonio, quanto segue: nello spezzone che abbiamo contribuito ad organizzare, hanno sfilato migliaia di giovani che sarebbero arrivati in piazza San Giovanni, con le altre decine di migliaia di persone, se all’altezza di via Labicana non fossero stati travolti da un “carosello” di volanti della polizia che a circa 80 kmh ha di fatto investito i manifestanti e spezzato in due il corteo. Ovviamente non vedremo mai foto e articoli con titoli ad effetto su questa vicenda palesatasi IN UNA ZONA DOVE NON STAVA AVVENENDO NESSUN INCIDENTE.

La Rash Roma non ha bruciato macchine né distrutto madonnine, chi insinua il contrario, mente ben sapendo di mentire: le nostre pratiche sono altre e si svolgono, ogni giorno, nei quartieri alla luce del sole.
Forse è proprio questa presenza, il nostro radicamento nella conflittualità territoriale che a qualcuno sembra dare fastidio.

A breve, pubblicheremo la nostra analisi riguardo la sproporzionata deriva securitaria che, guarda caso, segue la partecipata manifestazione di sabato 15 ottobre e che accumuna il, fino a ieri “radicale” Di Pietro con il ministro Maroni e i fascisti di Casa Pound.

LA SANTA ALLEANZA DEI DEMENTI

18 ottobre 2011 2 commenti

L’Unità + Terra:
La mancanza di capacità analitica, il pressappochismo, l’assoluta incomprensione di fenomeni diversissimi tra loro e il gettarli nel medesimo calderone fatto di una mostruosa ignoranza (del presente come del passato) fanno di queste due testate la retroguardia dell’informazione.
Le “Tre frecce” simbolo dell’antifascismo da quasi un secolo, attraverso le penne di questi signori, diventano segno dell’estrema destra.
Povero Gramsci…

GRANDE E’ LA CONFUSIONE SOTTO AL CIELO…

17 ottobre 2011 12 commenti

Sabato abbiamo sfilato vedendo gli “indignati” di partito dare dei fascisti agli antifascisti. Avevano con loro le immancabili bandiere arcobaleno della “pace”, bandiere che si sono ben guardati dallo sventolare e portare in piazza pochi mesi fa, quando il nostro Paese ha partecipato attivamente ai criminali bombardamenti su obiettivi civili di un altro paese: la Libia. Abbiamo ascoltato il loro capo parlare in nome di un movimento del quale non farà, con buona sua pace, mai parte.

Dobbiamo forse ricordare a tutti la condotta ambigua e da “infiltrati” di Vendola e della sua Sel, degli Ezio Mauro e di varie testate come la Repubblica, su temi come l’acqua bene pubblico e comune, sulla guerra in Libia, sulla TAV, sulla precarietà? Potremmo andare avanti a lungo…

Oggi ci tocca leggere sull’Unità, da cui una volta per tutte, in un sussulto di dignità, si dovrebbe avere la decenza di togliere il nome del fondatore in rispetto ad una figura di ben altro spessore rispetto al giornalismo odierno, che le “tre frecce” antifasciste sono il logo di un network d’estrema destra…

Dietro le “tre frecce”, sabato, hanno sfilato qualche migliaio di militanti antifascisti, soprattutto giovanissimi, che hanno scandito slogan lungo tutto il corteo contro crisi e palazzo, banche e finanza, politicanti e giornalisti d’accatto, e che sarebbero arrivati in piazza san giovanni con le altre decine di migliaia di persone se all’altezza di via Labicana non fossero stati travolti da un “carosello” di volanti della polizia che a circa 80 kmh ha di fatto travolto i manifestanti e spezzato in due il corteo. Ovviamente non vedremo mai foto e articoli con titoli ad effetto su questa vicenda palesatasi in una zona dove non stava avvenendo alcun incidente.

Siamo noi gli indignati dagli “indignados” dei partiti della Sinistra liberale, liberista, ipocrita e moralista.

Questi signori, infatti, una volta deposto Berlusconi quale cambiamento epocale sono disposti ad offrirci? Una politica di maggiore attinenza a quanto stabilito dai centri economici-finanziari di Bruxelles? Cioè maggiore genuflessione ai vampiri dell’alta finanza, all’imperialismo economico delle banche targate UE? Ma non erano questi gli unici responsabili, nell’assordante silenzio di una politica ridotta a comitato d’affari, della crisi che stiamo subendo?

E’ vero, nel corteo, e non lo neghiamo, sono stati compiuti atti di teppismo puerile, gesti irrazionali da frustrati, ma di fronte alla piaga sociale di una generazione cui è negato il lavoro, la casa, un futuro, cioè diritti e bisogni essenziali,il problema, per media, opinionisti d’accatto e pennivendoli, può inevitabilmente e puntualmente ridursi a fiumi d’inchiostro e parole sull’operato di qualche ragazzino che, evidentemente, non ha altro mezzo per esprimersi?

Se la giornata di sabato ci ha insegnato qualcosa, è che questo Paese ha bisogno di un soggetto politico forte che sia ingrado di chiudere i conti con le caste politiche di ogni colore, porre al centro del suo agire le parole d’ordine della Giustizia Sociale, della Sovranità nazionale e dell’Indipendenza.

Al giornalista dell’Unità chiediamo maggiore attenzione ricordandogli di pesare bene le parole, perchè ogni parola ha un peso.

Un nemico, un fronte, una lotta!

FOTO 15 OTTOBRE

15 ottobre 2011 Nessun commento

HOSTEL, comunicato ore 13.30:

13 ottobre 2011 1 commento

L’invio del reparto celere ci ha costretto a lasciare l’occupazione dell’ex ostello della gioventù.
Invitiamo, quindi, i compagni a non convergere su viale delle Olimpiadi.
Ricordiamo i motivi della nostra azione: denunciare la mancanza di spazi formali per la gioventù.
Il 15 ottobre si avvicina, una giornata di grande mobilitazione soprattutto giovanile ma Roma – le sue Istituzioni – nega accoglienza ai giovani.
E’ una vergogna che la capitale sia l’unica grande città europea a non avere un ostello della gioventù, i locali di viale delle Olimpiadi, infatti, sono da mesi oggetto di palesi manovre speculative.

Gioventù verso il 15 ottobre, avanti con la lotta!

(sezione fotografica in aggiornamento)