978 Morti…

7 dicembre 2009 Nessun commento

Spinti dalla propria coscienza, la notte fra il 6 e il 7 dicembre una ventina di militanti della RASH Roma hanno compiuto due azioni dimostrative per attirare l’attenzione pubblica sul dramma delle morti sul lavoro.

La prima al Colosseo, nel cuore di Roma, dove è stato esposto uno striscione assieme a delle croci bianche con degli elmetti da operaio sopra i quali sono stati scritti i nomi di alcune delle tragedie più grandi che hanno colpito il popolo lavoratore negli ultimi anni (come ad esempio Enel Civitavecchia, Porto di Genova o Thyssenkrupp Torino 6 dicembre 2007, di cui ieri ricorreva il secondo anniversario). La seconda azione è stata al parco Ildefonso Shuster, a San Paolo, davanti al monumento ai caduti di Nassirya: sono state messe altre croci e lasciati ancora dei caschetti e un altro striscione, con l’intento di far riflettere su quante energie e quanta attenzione venga data a dei “ragazzi” pagati dallo Stato per impegnarsi nelle guerre imperialiste in giro per il mondo, a difendere gli interessi di quei soliti pochi che detengono i mezzi di produzione, che ricoprono (che se ne rendano conto o no) il ruolo di mercenari, utilizzati per sottomettere altri popoli; mentre ai lavoratori, agli operai, ai braccianti morti sul posto di lavoro non viene data nemmeno una briciola di attenzione in confronto.

1328: milletrecentoventotto morti ogni anno. E’ la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 e il 2005: poco meno di 4,5 morti al giorno. Nel 2006, 1280 ‘morti bianche’. Per il 2007 il contatore si è fermato ben oltre i mille morti. Il dato finale per il 2009, che avremo fra qualche mese, non sarà diverso dagli anni precedenti.
Questo succede in Italia, uno dei paesi più ricchi al mondo. A considerare solo la faccia emersa della tragedia, i dati ufficiali.

In Italia ogni giorno muoiono più di 3 persone sul posto di lavoro.

Si legge talvolta qualche trafiletto su qualche giornale, e purtroppo ci si abitua facilmente a questa triste statistica.
Ma questa non è solo una statistica. Questa è realtà tangibile, questo è un urlo disperato che viene dalla voce dei lavoratori:

OGNI GIORNO IN ITALIA MUOIONO PIU’ DI 3 PERSONE SUL POSTO DI LAVORO!

Per i media questi numeri non fanno notizia, per noi sì.
Stia quindi bene attento chi ogni giorno infanga il nome della classe lavoratrice, si guardi a lungo allo specchio colui che ignora questi dati.
I lavoratori sono sfiniti dalla guerra costante che vivono sulla loro pelle giorno per giorno sul posto di lavoro, sono sfiancati dal costante pericolo che corrono per guadagnarsi da vivere.
Che questi dati allarmanti fungano da monito a chi ogni giorno specula sulla pelle dei proletari.

Basta bugie, basta inganni. La vera guerra è qui,
a casa nostra,
ora.

GLI ANGELI NON SIETE VOI SOLDATI DELLO STATO,
MA CHI OGNI GIORNO MUORE PER IL PROLETARIATO.


Vai alla galleria foto “Azione Dimostrativa sulle Morti Bianche”

LA BANDIERA ROSSA SVENTOLA SUGLI UFFICI DEGLI SQUADRISTI

26 novembre 2009 Nessun commento

ROMA 26/11/2009

Oggi giovedì 26 novembre, 30 persone hanno occupato gli uffici della “Barani Group”, il service di “sicurezza” che ha prestato il braccio all’infame azione squadrista, verificatasi due settimane fa ai danni dei lavoratori che occupavano la sede dell’ Eutelia, pianificata dall’amministratore delegato della fabbrica.
La nostra azione aveva un duplice obbiettivo:

1) ESSERE MONITO CATEGORICO A TUTTI QUEI NOSTALGICI CHE, IN UN CLIMA DI CRESCENTE INTIMIDAZIONE A DANNO DI CHI LOTTA PER LA PROPRIA DIGNITA’ E IL PROPRIO POSTO DI LAVORO, RIMPIANGONO IL TRISTE ARMAMENTARIO DELLA CAMICIA NERA, DEL BASTONE E L’OLIO DI RICINO. CARI SIGNORI RISPONDEREMO COLPO SU COLPO ALLE VOSTRE INDEGNE PROVOCAZIONI, PRONTI A SCENDERE IN STRADA A DIFESA E AL FIANCO DI TUTTI QUEI LAVORATORI OFFESI E UMILIATI DALLA TRACOTANZA PADRONALE.

2) RIAPRIRE IL DIBATTITTO SU QUANTO, NELLO SPECIFICO, ACCADUTO NELLA NOTTATA DEL BLITZ ALL’EUTELIA. DIETRO ALL’ODIOSO SCENARIO DELL’ATTACCO AI LAVORATORI CHE PRESIDIAVANO IL PROPRIO POSTO DI LAVORO SI CELA, INFATTI, UN’OSCURA MANOVRA. ALCUNI DOCUMENTI SAREBBERO STATI TRAFUGATI DAL DELEGATO AZIENDALE GRAZIE ALLA COPERTURA FISICA DI QUESTI UTILI IDIOTI, SPACCIATISI PER TUTORI DELLE FORZE DELL’ORDINE..
VOGLIAMO VERITA’ E CHIAREZZA CRISTALLINA SU QUANTO ACCADUTO!

NEMICI DEI PREVARICATORI, DI CHI TRAMA PER DIVIDERE E OFFENDERE LE SACROSANTE LOTTE DEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI. AL FIANCO DI CHI LOTTA NELLE FABBRICHE, NEGLI UFFICI, NELLE SCUOLE PER LA GIUSTIZIA SOCIALE.

RASH Roma – Patria Socialista – Magazzini Popolari Casalbertone

Prossime Iniziative:

20 novembre 2009 Nessun commento

qui_belfast

Qui Belfast è una raccolta di articoli, pubblicati nel corso di vent’anni, con cui Silvia Calamati, oggi collaboratrice di RAI News 24, cerca di aprire ancora una volta una breccia nel muro di omertà e connivenze costruito attorno al conflitto nord-irlandese: una censura il cui prezzo più alto è stato pagato da migliaia di cittadini innocenti. Girando in lungo e in largo le sei contee nord-irlandesi la giornalista ha raccolto le voci di gente comune, ma anche di personalità di spicco del mondo politico e culturale e religioso. Ha inoltre seguito il difficile processo politico che ha portato, dagli inizi degli anni Ottanta, alla firma dello storico “Accordo del venerdì santo” dell’aprile 1998. Nonostante tale accordo non si è ancora giunti a una “pace con giustizia” in Irlanda del Nord. Oggi il tentativo di far affievolire in tempi brevissimi una memoria storica di un conflitto in cui Londra ha avuto pesantissime responsabilità si scontra con il pressante bisogno di portare alla luce la verità su quel che è accaduto, così come richiesto dai familiari delle vittime, dai più prestigiosi organismi internazionali per i diritti umani e da giornalisti indipendenti (come Brian Feeney, del quotidiano The Irish News di Belfast, o Roy Greenslade, del londinese The Guardian), i cui articoli sono riportati in questo libro.


spartaro

Berluscoiti
Quando, nel 1994, Silvio Berlusconi annunciò alla nazione la sua volontà di «scendere in campo» per strappare l’Italia a un non meglio precisato complotto partitocratico, il fondatore del potente gruppo Mediaset, nonché padrone indiscusso della televisione, ottenne un immediato consenso presentando se stesso come uomo lontano dal «chiacchiericcio della politica» ma sempre pronto a «rimboccarsi le maniche» per regalare al Paese la stessa (seppur poco trasparente) fortuna che aveva arriso alle sue innumerevoli aziende e alla sua squadra di calcio. Erano, questi, i tempi di «un milione di posti di lavoro» promessi agli elettori, conquistati dal «contratto con gli italiani» che il futuro Presidente del Consiglio avrebbe sottoscritto negli studi televisivi nel nome della «politica del fare». Da quel momento in poi, Silvio Berlusconi ha presieduto ben tre Governi ma, mentre l’Italia è sprofondata nella più grave crisi economica dell’ultimo mezzo secolo, regalando a tutto il mondo – grazie alle figure del suo leader – l’immagine di un popolo di pagliacci e veline, anche la tanto sbandierata praticità del Cavaliere ha finito per mostrare il suo vero volto. È stato così che Silvio Berlusconi, più che per «la politica del fare», è divenuto noto per «la politica del farsele», inaugurando una nuova stagione di scandali sessuali capaci di travolgere giornalisti, ministri e showgirl in una girandola di episodi esilaranti e disgustosi al tempo stesso. Gli stessi episodi che, con la consueta cattiveria, la matita di Alessio Spataro mette nero su bianco spiando i «berlus-coiti» del re di Arcore. Un premier «affamato», sì. Ma non solo di potere!

La Ministronza
Il fumetto satirico dedicato a Giorgia “Mecojoni” Meloni, la Ministronza del governo Berlusca, che fa indignare tutti i parrucconi della politica italiana e ridere tutti i lettori di satira!
Esilarante e dissacrante, nato da un blog, da uno dei migliori fumettisti satirici della nuova generazione.

“Vignette di scarso valore e intrise del più banale maschilismo da caserma” (Gianfranco Fini)
“E’ indecente e volgarissimo” (Stefania Prestigiacomo)
“L’ennesimo picco di volgarità che ha come bersaglio una donna” (Mara Carfagna)
“Fosse stata la Bindi, sarebbe successo il finimondo” (Il Secolo d’Italia)
“Volgare maschilismo che offende tutte le donne” (Rosi Bindi)
“Aspettiamo un fiume di dichiarazioni in difesa soprattutto della donna e della rappresentante delle istituzioni da parte di tutti coloro che in altre occasioni hanno gridato allo scandalo per affermazioni di gran lunga meno offensive” (Maurizio Gasparri)

L’AUTORE:
Alessio Spataro (Catania, 1977) è uno dei protagonisti della scena satirica italiana. Le sue vignette compaiono regolarmente sulle pagine di «Internazionale», «Carta», «il Manifesto» e «Liberazione».
Sito: www.pazzia.org.

Riposa in pace Compagno Kostolom

19 novembre 2009 Nessun commento

Kostolom1

Il 16 Novembre 2009 a Mosca è morto un compagno.

Ivan Khutorskoy, anche conosciuto come “Kostolom”, era un antifascista, ed è morto per i suoi ideali.
Ivan era uno dei fondatori del movimento antifascista militante russo.
Era uno di quei pochi ragazzi che si opposero alle orde neo-naziste che dominavano la scena punk/hardcore negli anni 90 e inizio anni 2000.
Mentre la maggior parte della scena scendeva a compromessi con i nazisti, Kostolom e I suoi amici più stretti cominciarono a cacciare i fascisti dai concerti e le iniziative. Presto Ivan divenne il fondatore e il rispettato leader della RASH Mosca.
Con il passare degli anni combatté senza tregua la feccia neo-nazista per le strade, organizzando la sicurezza ai concerti punk/hc, prendendo parte attiva alle manifestazioni, addestrando ragazzi e ragazze nell’autodifesa e nelle arti marziali.
I nazisti odiavano Ivan, lo temevano e consideravano uno dei loro nemici più pericolosi. Le sue foto, i suoi indirizzi insieme a tante minacce di morte erano stati pubblicati su numerosi siti internet neo-fascisti.
Era stato attaccato tante volte, vittima di varie imboscate sotto casa, aggredito da numerosi nemici con coltelli, mazze e cacciaviti. Era abituato oramai a essere ricoverato per settimane negli ospedali, spesso in equilibrio fra la vita e la morte. Ma rimase sempre fedele ai suoi credi e ai suoi ideali.
Sempre in prima linea, sempre pronto a combattere il nemico, anche quando in forte minoranza numerica. Il suo soprannome era Kostolom, in russo significa spaccaossa.

Ivan è stato assalito vicino casa. I codardi gli hanno sparato due volte dietro la nuca, troppo codardi per affrontalo anche con una pistola nelle mani.
Ha vissuto come un guerriero ed è morto come un vero eroe.

Riposa in pace Ivan “Kostolom” Khtorskoy, continueremo per te la tua battaglia!

DAL NULLA SORGEMMO

16 novembre 2009 Nessun commento

Presentazione del libro di Valerio Gentili 
“La legione romana degli Arditi del Popolo”

arditi_trionfale

Sabato 21 novembre 2009, ore 17,00
Casa del Popolo di Trionfale, p.le degli Eroi 9.

Gli Arditi del Popolo marciano militarmente a squadre. Il primo battaglione è quello di Porta Pia-Salaria, segue il Tiburtino, poi il battaglione Trionfale e ancora i battaglioni Trastevere, Testaccio, Ponte, Popolo, Prati, Borgo, Santa Croce, Celio e San Giovanni. Il Direttorio nazionale è al completo così pure il Direttorio romano. Imponente è il battaglione Trionfale formato quasi completamente da fornaciai, di quei forti lavoratori che sono stati tra i più provati durante le cinque giornate e con coraggio indomito e con esemplare spirito di sacrificio, hanno saputo meravigliosamente fiaccare la prepotenza fascista. Visi bronzei, spalle quadrate, uomini d’acciaio animati da una fede ardente, dominati da una decisa, formidabile volontà di vittoria [...]

Tratto da ”Tutto il popolo di Roma per le vittime del Fascismo“, “L’Avanti!”, ed. romana, 19 novembre 1921

PROMUOVONO: Patria Socialista, Casa del Popolo di Trionfale

ASSALTO AL CIELO

1 novembre 2009 Nessun commento

rivoluzione_09

Sabato 7 novembre 2009:

ore 17,00 – Sally Brown, via degli Etruschi 3a:
Dibattito con la partecipazione di Carlo Fredduzzi (giornalista esperto di storia sovietica). A seguire aperitivo russo
ore 22,00 – Spazio Sociale 26, via dei Volsci 26:
Festeggiamenti.

Sul finire di ottobre di quasi un secolo fa pattuglie d’avanguardia di soldati e operai, a Mosca e Pietrogrado, davano l’assalto ai cadenti fortilizi del vecchio ordine, postzarista e neodemocratico, liberando verso l’alto le energie giovani e creative della parte più avanzata della società. Armato di fede e volontà l’esercito di popolo (comunisti, anarchici, socialisti) cambiavano per sempre il corso della storia, infondendo coraggio e determinazione alla lotta degli oppressi e dei lavoratori in ogni parte del mondo.

Senza voler tessere lodi acritiche di un uomo o di un partito, senza fini agiografici fuori tempo massimo, ma con pervicace spirito critico e autocritico che si misuri coi limiti storici dell’utopia, intendiamo affrontare ciò che resta in una società che sembra essere la negazione ontologica dell’ardimento e della volontà, di quel meraviglioso spirito rivoluzionario.

RASH Roma e Patria Socialista

Stefano, un altro ragazzo ucciso dallo Stato

1 novembre 2009 Nessun commento

stefano_cucchi

Non mi uccise la morte
ma due guardie bigotte
mi cercarono l’anima
a forza di botte

La morte di Stefano, ragazzo di 31 anni, è l’ennesima dimostrazione della deriva di uno stato autoritario in ogni sua azione. E questo ci preme ribadire con forza fin da subito. Perchè 20grammi di fumo non sono prova di reato, ma anche perchè la vita delle merde che hanno stroncato l’esistenza di Stefano non vale un grammo davanti i nostri occhi. L’arresto e le torture, il ricovero e l’allontanamento forzato dalla famiglia in cerca di notizie. La storia surreale che si consuma nella capitale è la cartina di tornasole di un sistema securitario armato per uccidere, per reprimere, per scoraggiare. La sicurezza sbandierata da ogni scranno parlamentare, eccola. La sicurezza di essere pedine in mano ad infami sempre pronti a fare i leoni protetti da ombra, silenzio e cameratismo spicciolo. La loro sicurezza, quella che uccide. Per farci sentire sempre più sicuri. Sicuri, da morire.

STEFANO VIVE

SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA CUCCHI

Categorie:Segnalazioni Tag:

AO’ THE FESTIVAL 2009

26 ottobre 2009 Nessun commento

ao_the_fest_09ao_the_fest_09

30 – 31 ottobre, L.O.A. Acrobax, via della Vasca Navale 6, Roma.

Anche questo anno la RASH Roma partecipa all’organizzazione dell’Aò the Festival; suoneranno 20 gruppi provenienti da tutta Italia (vedi locandine) presso l’ex cinodromo della capitale, il quale sarà sicuramente più accogliente del luogo di svolgimento dello scorso festival (sia per il pubblico che per gli organizzatori).

GENOVA 2001 – LO STATO SI ASSOLVE

19 ottobre 2009 Nessun commento

guardie_genova

A distanza di 8 anni dal G8 genovese, dalle aule dei tribunali arriva il primo verdetto: 11 persone pagheranno caro per tutto quello che è successo e sono state condannate in appello a 100 anni di carcere complessivi. Lo stato si assolve ed assolve la polizia, i carabinieri, e tutti i reparti speciali che parteciparono a quei 3 giorni. Non ci sono responsabili per la sospensione dei diritti, per le cariche ed i pestaggi in piazza, per le torture le vessazioni all’interno della caserma di Bolzaneto come per i pestaggi e gli arresti ingiustificati all’interno della scuola Diaz, le false testimonianze, le molotov inventate o fatte ritrovare, fino all’omicidio di Carlo Giuliani.
L’altro verdetto è che danneggiare delle vetrine, resistere a cariche indiscriminate e tentare una difesa legittima oggi può costarvi un’accusa di devastazione e saccheggio, tra i 7 ed i 15 anni di carcere: esprimere la propria radicalità diventa più pericoloso che commettere un omicidio.
8 anni dopo provano a mettere una pietra tombale sulle giornate di Genova, sulla nostra storia, seppellendo 11 attivisti tra le mura di un carcere.
Impedire che accada tutto questo è doveroso, ora piu’ che mai.
NON ESISTONO BUONI E CATTIVI
NON LASCIAMOLI SOLI

La memoria è un ingranaggio collettivo