Per chi suona l'allarme?
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Due cassonetti incendiati, vicino casa di Romano Prodi,
dallo scoppio di due pentole esplosive artigianali la cui origine viene rivendicata con una lettera spedita alla redazione
bolognese de "La Repubblica" a firma della "Federazione Anarchica Informale".
Tale sigla viene fuori ora per la prima volta ed e' una novita' rispetto ai gia' noti pacchi esplosivi.
Sette libri esplosivi destinati a Romano Prodi [ 1 ] [ 2 ] [ 3 ], al Presidente della BCE, Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, al Direttore dell'Europol Jeuergen Storbeck, alla sede dell'Eurojust [ 1 ] [ 2 ] (la superprocura che coordina a livello europeo l'attivita' giudiziaria degli Stati membri e che ha sede all'Aja), agli uffici del capogruppo del Partito Popolare Europeo Hans Poettering [ 1 ] [ 2 ], al Capogruppo dei popolari spagnoli a Bruxelles Jose Ignacio Salafranca [ 1 ], all'europarlamentare laburista Gary Titley [ 1 ].
Molti associano i libri esplosivi alle pentole che hanno incendiato i cassonetti e suppongono
che a spedirli siano gli stessi "anarchici federati informali".
La Federazione Anarchica Italiana (FAI) ha accusato, con un comunicato [ ita ] [ en ], coloro che hanno scritto la lettera di voler creare confusione, accostando una
sigla conosciuta ad una prassi da loro non condivisa.
Le forze di polizia di diversi
paesi si organizzano insieme e in Italia riprende la campagna di caccia.
Il
governo ipotizza perfino un'ulteriore estensione della norma (270 bis)
sull'associazione eversiva e la polizia centralizza le indagini che sono tutte volte a schedare, individuare, cogliere in flagranza di reato molte persone della cosiddetta area anarco-insurrezionalista,
gia' tirata in ballo in altre tante occasioni tra le quali quella sugli
attacchi
ai tralicci e ai ripetitori firmati con frasi di solidarietà a
Marco Camenisch sui quali indagano le procure di Milano, Torino, Genova, Bologna,
Pisa, Roma e Napoli; della bomba esplosiva che venne fatta ritrovare in pieno
centro
a Bologna, legata a tre buste
indirizzate al Tg4, alla Benetton di Treviso e alla caserma di carabinieri di
San Fruttuoso a Genova nei giorni del G8 di Genova del 2001 [ 1 ].
A partire dallo stesso anno si parlo' delle Cellule contro il Capitale, del Carcere, i Carcerieri e le loro Celle,
conosciute anche in Spagna come Celula contra el Capital, la Carcel, los
Carcelaros y las Celdas, che hanno firmato
pacchi
esplosivi o incendiari inviati in luoghi italiani e spagnoli tra Roma,
Milano e la Spagna - dall'Iberia a El Pais e al liceo
spagnolo Cervantes
di Roma.
La "Brigata 20 luglio"rivendicò, nel
dicembre del 2002, la bomba artigianale esplosa nei giardini accanto alla Questura di Genova e
nel febbraio dello stesso anno ancora un marchingegno dello stesso tipo esploso su un motorino vicino al Viminale.
"Solidarietà internazionale" firmò tra il '98 e il '99 l'invio di pacchi esplosivi a
Milano, prima alla caserma dei carabinieri Musotto e poi al Duomo.
Le perquisizioni a proposito dei libri esplosivi del Natale 2003 iniziano proprio da Bologna, citta' dalla quale essi
- secondo gli inquirenti - sono stati spediti, e la Procura di Bologna decide di bloccare
tutti i pacchi e i plichi diretti a istituzioni e uffici dell'unione europea.
Governo e media ufficiali amplificano la questione facendo apparire gli avvenimenti alla stessa stregua dei peggiori crimini eversivi della storia.
Il sistema integrato di polizia europea [Europol] (che il sito dell'unione europea descrive come una forma di "cooperazione tra gli Stati membri nei campi della prevenzione e della lotta contro le forme gravi di criminalità internazionale organizzata, ivi compresi il terrorismo e il traffico illecito di stupefacenti") aggiunge le suddette esplosioni natalizie al capitolo dell'antiterrorismo di cui si occupa dal 1999.
Nel settembre 2001 fu da loro realizzato infatti un rapporto su "Terrorist activity in the European
Union: situation and trends" dove si paventava il "risorgere" del "terrorismo anarchico" a
livello europeo.
Il sistema di controllo messo in moto e l'allarmismo creato sulla minaccia alla sicurezza non hanno comunque impedito ai libri esplosivi di arrivare a destinazione.
Su questa questione è stata fatta anche una richiesta di chiarimenti al Ministro Pisanu, che ha risposto l'8 gennaio alla Camera [Resoconto].
Il fatto diventa dunque pretesto per una ulteriore ondata repressiva, fatta a colpi di decreti e perquisizioni, che baratta la sicurezza con restrizioni sempre maggiori degli spazi di liberta' privati e di quelli del confronto politico.
Approfondimenti su Statewatch.org
Comunicato stampa Circolo anarchico Berneri di Bologna
Mozione su repressione e provocazioni antianarchiche della Federazione Anarchica Italiana - FAI
Bologna 24 gennaio: l'anarchia e' prioritaria.
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