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Cos'è Hasta Siempre Bagna?
HSB è soprattutto un bisogno, un vuoto da riempire,
un'esigenza in altro modo inesprimibile.
Per ricordare un amico, un compagno di tante battaglie,
un ragazzo che non ha mai avuto paura di schierarsi,
di prendere una parte,
che non è mai stato indifferente
a quello che gli succedeva intorno.
Uno che non si arrendeva mai,
che era pronto ogni volta a denunciare
le disuguaglianze, lo sfruttamento, le ingiustizie.
"Uno che si sbatteva un casino"
Per ricordare un ribelle che adorava stare in gruppo
e condividere le proprie passioni.
HSB per il "Bagna",
Matteo Bagnaresi,scomparso troppo presto.
Dopo quel 30 marzo 2008,
sentivamo la necessità di fare qualcosa.
Così nasce HSB,
un modo per stare insieme,
un modo per colmare, almeno in parte,
un vuoto molto grande.
HSB è anche una festa.
Una festa per portare avanti delle idee e delle lotte.
Una festa politicamente scorretta,
perché oggi se non si è politicamente scorretti
si è complici.

***

HASTA SIEMPRE BAGNA 2014 - 13 e 14 giugno 2014

Musica_Teatro_Controinformarzione_Cucina_Spazio Bimbi.

San Polo di Torrile (PR) - Parco Villa del Fulcino

Venerdi 13 giugno 2014

apertura h18:00

bancarelle d'artigianato e autoproduzioni sostenibili
infopoint e controinformazione.
spazio bimbi
cucina con torta fritta e salumi - bulgur vegan o con pollo - stinco di maiale e patatine fritte

h 21:30 spettacolo teatrale ''LA SPREMUTA'' - Rosarno, migranti, 'ndrangheta, un monologo di e con Beppe Casales
video promo dello spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=2ZBd0XrAH2E
info su spettacolo e autore: http://beppecasales.blogspot.it/p/la-spremuta.html

a seguire :

apre le danze finalmente ad HSB: _LAB FREQUENCY - https://soundcloud.com/lab-frequency
con un dj set a piu mani fatto di bassi poderosi e frequenze imprevedibili.

subito dopo,da venezia: _WATERPROOF LIVE!
incredibile improvvisazione tribaleggiante di basso batteria e due didgeridoos campionati in tempo reale
http://www.youtube.com/watch?v=kxWcMrMm2yc
https://soundcloud.com/waterproofdnb

_ZION TRAIN dj set
non servono presentazioni per il gruppo che ha scritto la storia della scena dub-elettronica degli ultimi 20 anni.

..e proveranno a chiudere la serata: _bufo&ziro aka Los Buganderos..

Sabato 14 giugno 2014

apertura h 18
bancarelle d'artigianato e autoproduzioni sostenibili
infopoint e controinformazione.in collaborazione con mercatiniera

_GRIGLIATONA MONDIALE
carne verdure e panini alla griglia per tutta la notte

h 21
_sgt CALACA live
https://www.facebook.com/Sgt.Calaca

h 22
_BLUES BOAT live da venezia
blues,jazz,funk e una voce da pelledoca

h 23

_ICE ALIEN & NOTA from The Souls S.C. (la loggia records)
soulfullhouse,garage,northern soul, e tutto cio' che ha fatto stile nei dancefloor cosparsi di borotalco di tutta inghilterra

_A.V.A. (audiovisuals alchemy)
qualcuno che facesse andare il led wall 4x3 ci voleva...

_FAULTY KRU dj set
http://m.mixcloud.com/faultykru/
https://soundcloud.com/faultykru
finalmente con noi i migliori selettori di elettronica di tutta la provincia!

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In data 22 Maggio c.a. a Parma, un militante antifascista, durante l'orario di lavoro è stato avvicinato da una quindicina di persone, riconosciute come neofascisti di Casapound. Il responsabile di Casapound Parma, Pier Paolo Mora, ha più volte minacciato il nostro compagno davanti al posto di lavoro e alla presenza di clienti e colleghi. Senza rispondere alle provocazioni è stato chiesto ai neofascisti di allontanarsi e questi, ripetendo frasi come "è meglio se ti licenzi, appena finisci il servizio ti spacchiamo la faccia..." se ne sono andati.
Questo ennesimo episodio conferma la natura squadrista di un'organizzazione che dietro l'immagine di "bravi ragazzi impegnati nel sociale" nasconde la sua anima fascista fatta di provocazioni e accoltellamenti (come quello di sabato 17 Maggio a Trento).
Preoccupante è, inoltre, la loro organicità all'interno di strutture paramilitari nazifasciste come documentato dalle foto che ritraggono un loro militante impegnato nella strage di Odessa (Ucraina).
Non ci faremo intimidire da questi episodi e invitiamo la stampa e la cittadinanza ad aprire gli occhi sulla vera natura di questa organizzazione.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
FRONTE ANTIFASCISTA PARMA

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Come fruitori ed abitanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, a malincuore, ci sentiamo di dovere intervenire rispetto ai fatti di domenica 18 maggio di Piazzale Bertozzi.
Premesso che solitamente non replichiamo a dichiarazioni strumentali ed infamanti di noti neofascisti come Pier Paolo Mora e Paolo Babarelli,  in questo caso riteniamo necessario farlo per dovere di informazione e chiarezza nei confronti dei nostri numerosi compagni e frequentatori, degli abitanti delle case occupate, del quartiere Oltretorrente e della città.
Lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio non organizza “ronde”  di stampo paramilitare ne tantomeno spedizioni punitive contro chichessia, ma svolge esclusivamente attività ricreative, sociali e politiche pubbliche, come la Palestra Popolare “Luca Malpeli”, la biblioteca “LIBERAMENTE”  l’infopoint “BARRICATE 1922”, i cineforum, presentazioni di libri e dibattiti, attività artistiche  e musicali, oltre a condividere diverse abitazioni occupate  ed ospitare diversi collettivi studenteschi e organizzazioni politiche di chiaro stampo antifascista e anticapitalista.

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ANTEFATTO


A Parma esiste da qualche anno un gruppuscolo di neofascisti  affiliati a Casapound che, protetti e coccolati da Questura, Gazzetta di Parma e politici del centro-destra, mettono in atto ridicole azioni notturne, regolarmente esaltate il giorno dopo sul giornale locale.
Nella notte tra lunedì e martedì 6 maggio 2014 i neofascisti  hanno fatto una di queste “temerarie” incursioni mettendo delle casette giocattolo davanti all’ingresso del Comune di Parma e facendo poi una foto da spedire di corsa  ai servizievoli  amici in Gazzetta.
L’accusa?
 Secondo i neofascisti  più di metà degli alloggi pubblici, cioè  le case popolari, sarebbero assegnate agli immigrati, mentre “…in strada ci sono centinaia di italiani che ne fanno richiesta ma non vengono minimamente presi in considerazione.” (1)


Ce n’è anche per il  sindaco Pizzarotti accusato di “… aver dimenticato gli italiani ed essere diventato il sindaco  degli immigrati.”
Noi sappiamo che il ruolo dei fascisti nella storia è sempre stato quello di cercare di dividere e distruggere le lotte dei lavoratori per il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto all’istruzione e anche in questo caso non si smentiscono.

La loro propaganda falsa e distorta infatti  cerca di dividere e contrapporre i lavoratori italiani a quelli immigrati, insinuando che esistano incredibili privilegi di cui godrebbero  i cittadini immigrati, al fine di scatenare una guerra tra poveri utile solo ai finanziatori di  Casapound.


Nell’opuscolo che segue cercheremo di smontare tutta la massa di falsità che si nasconde dietro questi luoghi comuni, analizzando in particolare 2 questioni:

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Lettera aperta al Sindaco di Parma Federico Pizzarotti

Scriviamo questa lettera prima di tutto per fare chiarezza, per contestualizzare il problema abitativo a Parma, per ricercare soluzioni che vadano oltre gli annunci pubblicitari e possano risolvere la questione segnando un forte cambio di rotta rispetto alla gestione cittadina delle politiche abitative degli ultimi 15 anni.
La Rete Diritti in Casa nasce dal Comitato Antirazzista, è autonoma nonostante spesso collabori con altre realtà e lavora sulla questione abitativa da ormai più di 10 anni. In questi anni centinaia di sfratti sono stati rinviati, grazie alla solidarietà attiva dei picchetti antisfratto, decine di case sono state occupate, si è prodotto tanto a livello di analisi e dossier, di crescita personale e collettiva dei militanti e dei migranti che ci attraversano.
Oggi la situazione delle case occupate a Parma parla di 10 occupazione abitative attive, per un totale di 138 persone di cui 25 minori che si trovano all'interno di case occupate. Questo dato tutt'altro che trascurabile ha un effetto significativo sul numero di famiglie o singoli che rimane da gestire al Comune.
E' vero: l'occupazione è un atto illegale, un'illegalità giusta diciamo noi. Di fronte alla vergogna dello spreco di edifici lasciati marcire per anni mentre così tante persone vivono in strada, l'occupazione è la sacrosanta riappropriazione di chi non può far altrimenti. Non raccontiamoci la manfrina che chi occupa è il “furbo”, vuole saltare la fila, non ha voglia di pagare l'affitto.
Oggi le liste per le case popolari sono sature, le liste per i dormitori sono sature, con casi di persone cacciate fuori dai dormitori a dicembre, e, come riconosce l'Assessore Rossi, i servizi sociali del comune non hanno le risorse per far fronte all'emergenza. In una casa queste famiglie hanno la possibilità di ricominciare, di trovare un lavoro, di assumere dei ritmi di vita normali, mentre in un dormitorio vincono l'alienazione, la miseria, l'abbrutimento generale.
Chi oggi occupa una casa non ha i soldi per pagarsi l'affitto e non vuole vivere per strada: che colpa ha commesso? Deve morire per strada così che poi monti quell'indignazione da bar, così che poi le istituzioni riconoscano la “tragedia” della povertà?
É un dato dell'ISTAT di questi giorni che un milione di famiglie sono senza alcun reddito. Tenere le case sfitte e abbandonate (spesso senza motivo) al giorno d'oggi è immorale, uno spreco da combattere. Non solo con le armi dell'informazione, della propaganda, della sensibilizzazione, ma anche con le armi dell'azione diretta, della riappropriazione dal basso, dell'impegno tangibile. Questa è la nostra risposta, ma qual è quella delle istituzioni?
Noi giochiamo a viso scoperto, combattiamo la legge ingiusta, senza paura delle conseguenze, come fecero in tanti prima di noi, dai partigiani a Rosa Parks, passando per Don Milani e i comitati di base degli anni '70. Ed è qui che si pone il nodo centrale della questione. Sindaco lei deve scegliere chi vuole essere, che parte vuole assumere, come rapportarsi con i movimenti e con chi occupa una casa, deve dirci chi oggi è il criminale, il povero che occupa una casa o chi possedendone a decine le lascia vuote a puri fini speculativi.
O sarà il Sindaco sceriffo, che firmerà decreti di sgombero, che dirà “non posso fare niente”, che non andrà oltre deboli proclami e sterili azioni intraprese nel recinto di una prassi e di una normativa che serve per avvantaggiare i soliti, che ha causato la situazione in cui viviamo. Il Sindaco del rispetto della legalità, di quella stessa legalità che la ha obbligata a dover mandare i nostri rifiuti all'inceneritore, firmando un bel “pagherò” in termini di salute e tumori per la cittadinanza; di quella stessa legalità che stimola il mercato del gioco dell'azzardo, con tasse risibili e controlli inesistenti, facendo sì che oggi la nostra città sia invasa da Slot; di quella stessa legalità del patto di stabilità e dei debiti, che seppur commessi da ladri, per opere inutili e faraoniche, vanno comunque pagati, a costo di tagliare servizi e stipendi.
Oppure può essere il Sindaco della gente, il Sindaco degli ultimi, il Sindaco schierato al fianco di chi oggi, dopo aver lavorato per anni, con paghe da fame e orari e condizioni da schiavo, non si può permettere di pagare un affitto, ovvero di garantire una rendita a chi invece spesso non lavora. Può scegliere di stare dalla parte di quei tanti muratori che dopo aver costruito centinaia di case si trovano nel paradosso di non possederne nessuna. Può scegliere di tutelare la salute, fisica e psichica, di chi, senza alcuna alternativa, si è trovato obbligato ad occupare una casa, cancellando le ordinanze di sgombero che lei ha firmato ma che ha evidentemente scritto qualcun altro.
Può scegliere se scrivere la storia, ricorrendo allo strumento della requisizione per attuare quella redistribuzione della ricchezza che è per noi l'unica possibile via d'uscita da questa crisi causata anche e soprattutto dalla volontà di non andare ad intaccare le grandi ricchezze e le rendite.
Un sindaco in Italia già lo fece, si chiamava Giorgio la Pira, e così facendo scrisse la storia. Un esempio unico di coraggio e virtù.
Nel 1951 La Pira divenne sindaco di Firenze, democristiano, giurista, antifascista e padre costituente, si trovò in una città con più di 2000 sfrattati, e emanò una requisizione delle case abbandonate per poter ospitare queste famiglie. Il Consiglio di stato gli diede ragione contro i ricorsi dei proprietari privati, proprio perchè le sue requisizioni erano temporanee e non definitive, erano requisizioni e non espropri, ed erano state effettuate per evitare problemi di ordine pubblico. La Pira applicava la legge, e a ragione, perchè credeva che la legge fosse il garante della libertà individuale solo fino a quando lo Stato poteva garantire i diritti fondamentali, cui si rifaceva la Costituzione. Se lo Stato non poteva garantire casa, reddito e dignità, avrebbe dovuto la legge piegarsi agli usi che avrebbero permesso il ripristinarsi dell'ordine sociale.
Qualche decennio dopo un altro sindaco di Firenze, attuale Presidente del Consiglio, ha deciso di dichiarare guerra ai movimenti per il diritto all'abitare aiutato dal suo fedele pasdaran Angelino Alfano, attuale ministro degli Interni ed ex portaborse di Berlusconi.
Sta a Lei scegliere se vuole essere il nuovo La Pira o l'ennesimo Renzi di turno, se vuole improntare la sua politica su un cambiamento e dei segnali forti e radicali o se vuole limitarsi a sistemare i conti e a limitare i danni, anche se a questo punto bisognerebbe chiedersi dove sta la differenza rispetto ad un commissario prefettizio.
Anche la recente legge di Renzi che include la cancellazione della residenza per chi abita in case occupate è secondo noi contro ogni fondamentale diritto umano, in Italia attraverso la residenza passano i diritti alla salute e all'assistenza che evidentemente sono necessari a chi si trova senza un tetto! Come non prevedere una residenza fittizia cui ricorrere per tutti i senza tetto? Non stiamo parlando di clandestini, ma di gente che ha i documenti 'in regola' e che anzi rischia anche di perdere il permesso di soggiorno dopo magari aver lavorato per 15 anni nel nostro paese e aver pagato tasse e contributi, come molti dei nostri occupanti, e si trova a perdere tutto a causa di uno sfratto.
Per concludere con ogni evidenza il problema non riguarda solamente noi a Parma, ma un'idea perversa di società e sviluppo che ciancia di diritti, sostenibilità ed eguaglianza ma poi si arrende subito ai pescecani del cemento, delle banche e delle grandi proprietà.
Se i nostri progetti saranno fermati dagli speculatori in questa città si aprirà una ferita profonda. Sarà miseria, sarà delinquenza, sarà mancanze di prospettive, e probabilmente sarà anche tanta rabbia cieca. E la responsabilità sarà anche della dirigenza del suo Comune.
La stessa amministrazione che destina ingenti parti del bilancio per la assistenza sociale andrebbe a distruggere quelle esperienze già funzionanti, autogestite che sono radicate sul territorio e non pesano assolutamente sulle casse del comune.
La invitiamo nelle case occupate, in Casa Cantoniera, progetto che quest'anno spegne undici candeline, al Sovescio, ad Artlab per toccare con mano il lavoro che facciamo, per sentire la gioia di chi costruisce insieme a noi relazioni sociali libere, di chi è riuscito a determinare la gestione della propria esistenza. Siamo convinti di essere il futuro, e basta venire ad una nostra cena per farsi contaminare dal clima inebriante che si respira nel meticciato di cui siamo composti, uniti non dalla stessa appartenenza geografica, dall'estrazione sociale o da altre sovrastrutture, ma coesi nella solidarietà attiva, nella lotta, nei percorsi di autogestione, di mutuo soccorso.
Ed è questa le resistenza per la quale tutti noi vogliamo lottare, per difendere quello che ci siamo conquistati, spesso a caro prezzo, lottando contro un modello di sviluppo avverso alle forme organizzative autogestite e libertarie ed una società che sta assumendo sempre più tratti barbari e disumanizzanti.
Le auguriamo una attenta lettura del nostro dossier di modo che possa trovare lo spunto per fare quelle scelte coraggiose che noi tutti auspichiamo.

RETE DIRITTI IN CASA

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SABATO 17 MAGGIO
ORE 17
PARTENZA DA LARGO 8 MARZO

La casa è un diritto di tutti! - Corteo Antifascista in quartiere Montanara

Per l'ennesima volta i fascisti di Casa Pound si dimostrano per quello che sono. A questo giro ci hanno voluto disgustare con uno striscione e un comunicato sul tema del diritto alla casa. Un diritto che a parer loro dovrebbe essere riservato agli italiani di "razza", e per questo propongono una modifica nelle assegnazioni di case popolari affinchè venga data la precedenza agli italiani. Si potrebbe parlare tranquillamente di leggi razziali. A chi si lamenta, come loro, che molte delle case popolari vengano assegnate agli immigrati, rispondiamo che questo avviene perchè le loro condizioni sociali ed economiche sono spesso peggiori di quelle degli italiani, e questo avviene perche le leggi razziste dello stato italiano li pongono nella condizione di dover accettare i lavori più umili e peggio pagati a tutto vataggio dei nostri italici imprenditori. La battaglia per il diritto alla casa è terreno comune dove lavoratori italiani ed immigrati devono necessariamente unirsi contro chi di questo diritto ne fa un buisness. Parliamo dei grandi costruttori che in questi anni hanno attinto a piene mani dalle casse pubbliche per finanziare quelle grandi opere inutili che hanno creato il debito comunale. Parliamo di chi è in possesso di centinaia di case e non deve fare altro che vivere di rendita aspettando che i nostri stipendi finiscano nelle loro tasche. Di tutto questo i fascisti non parlano, del resto negli anni passati sono sempre andati d'amore e daccordo con la giunta Vignali. D'altra parte i fascisti sono da sempre schierati con chi ha soldi e potere. Non ci stupisce quindi che in un momento come questo, dove i movimenti di lotta per la casa in Italia e a Parma resistono alla repressione dello Stato fatta di sgomberi e denunce, anche i fascisti facciano il loro lavoro cercando di dividere e di portare a desolidarizzare con chi sta lottando in prima persona per il diritto all'abitare di tutti. Gli sportelli della Rete Diritti in Casa e le occupazioni, invece, vanno proprio nella direzione opposta: sempre più italiani o coppie miste ne fanno parte e le pratiche di lotta, dai picchetti antisfratto alle riappropriazioni, sviluppano una sempre più ampia solidarietà tra lavoratori, disoccupati, precari di provenienze diverse e la coscienza che chi sfrutta e specula colpisce tutti i più deboli e i più poveri.

Respingiamo con forza questi regurgiti fascisti!
Solo uniti si vince!

Fronte Antifascista - Parma
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/475847995849725/?ref=22

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Siamo soddisfatti per la giornata del 25 Aprile 2014, una data che avevamo pensato come momento di sintesi di tutte quelle lotte portate avanti durante il resto dell'anno e che secondo noi costituiscono la necessaria spina dorsale dell'antifascismo. Lotte che parlano del diritto alla casa, ad un lavoro e una vita dignitosa, liberi dalla guerra e dal razzismo, lotte che fanno in modo che il giorno della Liberazione si allontani dalle liturgie, per valorizzare e attualizzare il sacrificio fatto durante la lotta partigiana. Il 25 Aprile non è una ricorrenza e così è stato fin dall'inizio. Il primo ad uscire dalla consuetudine è stato il sindaco Pizzarotti, che si è tolto per un momento il sorrisone fisso con cui lo vediamo abitualmente. Incalzato da più persone rispetto alle ordinanze di sgombero che ha firmato in queste settimane, il Signor sindaco si è arrabbiato mostrando una grinta e un'audacia inaspettata. Ci auguriamo di rivedere questa grinta nei futuri incontri con le banche, l'Unione Industriali con Iren, con Proges, occasioni in cui lo vediamo sempre ridere e stringere le mani a chi in questi anni ha guadagnato milioni di euro passando sul cadavere di Parma e dei suoi cittadini.
Ma andiamo avanti e veniamo a noi. Dietro il nostro striscione più di duecento persone: studenti, lavoratori, occupanti e militanti hanno dimostrato con determinazione la volontà di opporsi alle politiche antipopolari dell'Unione Europea e alle ricadute che queste hanno nelle nostre vite. Il nostro non è stato un corteo silenzioso, durante tutto il percorso si sono susseguiti gli slogan contro l'abbassamento dei salari, per il diritto alla casa, contro privatizzazioni, spese militari e guerra; ci siamo chiesti a gran voce cosa ci facesse un partito come il PD nel corteo del 25 Aprile. Lo stesso Partito Democratico del "piano casa" che nega la la residenza agli occupanti di case, lo stesso partito che tramite il Job Act precarizzerà ulteriormente le vite di milioni di lavoratori. Tutta la loro ipocrisia si dimostra nelle parole del presidente della provincia Bernazzoli che ha avuto il coraggio di dichiarare: "La società in cui viviamo oggi è quella che i nostri padri vorrebbero? Io credo di no: c'è troppa disuguaglianza, un'ingiustizia palese ecc..." Veramente disgustoso!
Lontano dalla retorica e dalla celebrazione, il nostro 25 Aprile è passato anche per un'azione di denuncia, andando a liberare simbolicamente la storica Piazza del mercato, la Ghiaia, da sempre simbolo della Parma popolare, oggi completamente in mano ai privati a cui il Comune paga ogni anno un'affitto (160.000 euro) per poter svolgere i mercati settimanali. Tutto questo i media locali hanno preferito ignorarlo, dedicando più spazio a piccoli episodi piuttosto che ai contenuti espressi lungo il corteo e in Piazza Ghiaia. Mentre noi denuciavamo questo scandalo, il sindaco Pizzarotti citava Gramsci dal palco. "Vivo sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti". E tu sindaco Pizzarotti da che parte stai? Dalla parte di chi è sfruttato o di chi sfrutta? Dalla parte di chi non ha la casa o di chi specula su questo diritto? Noi la nostra parte la conosciamo da tempo, siamo parte di chi vive con stipendi da fame e si deve accontentare di lavori precari, siamo parte di chi occupa le case, siamo parte di chi vuole costruire una "città futura" libera dalle disuguaglianze e dai privilegi.

Fronte antifascista
Gruppo anarchico Cieri-Fai
Kollettivo Giovanile Autogestito
Insurgent City
Partito Comunista dei Lavoratori
Raf Parma
Rete Diritti in Casa
SPA Sovescio
U.S.I. Parma

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Siamo tutti partigiani
Facciamo la storia

Progetto per una ricerca sulla storia della guerra e della Resistenza nel Parmense sostenuta e finanziata da una sottoscrizione popolare.
a cura di Centro studi movimenti e Anpi provinciale di Parma

VIDEO

Ogni giorno, almeno da un decennio, giornali e sondaggi ripetono che la maggioranza delle persone che vivono nella nostra epoca – e i giovani soprattutto – non ha memoria storica o ha una visione distorta e confusa del passato. Non solo, cioè, l’attuale società manca di conoscenza e consapevolezza delle proprie radici ma, problema forse maggiore, non sa cosa “farsene”. Si è diffusa la convinzione che il passato non abbia più nulla da insegnare perché si è convinti che ciò che viviamo sia sempre accaduto e sempre accadrà, e che nulla possa cambiare: se il tempo è un eterno presente, il futuro non sarà che una sua insignificante ripetizione.

Ciò che si è spezzato, oggi, non è solo il filo della memoria antifascista quanto il filo stesso della storia. E se è il ruolo della storia che è venuto meno, da qui bisogna ripartire per tentare di capire la trasformazione: altrimenti cosa può farsene della memoria chi non riesce più a collocare nella storia la sua esistenza? In questo sta la differenza forse più profonda tra conservare o trasmettere la memoria e attivare la consapevolezza storica, attivare cioè la consapevolezza di vivere in un flusso di tempo storico. La consapevolezza di esistere in un presente determinato da ciò che è stato e, a sua volta, determinante per ciò che sarà il futuro.

A questa situazione non si possono contrapporre nostalgie e conservatorismi ma studi nuovi e rigorosi, i cui risultati possano essere utilizzati da tutti e quindi contribuire a una maggiore consapevolezza democratica.

È questa non facile operazione che il Centro studi movimenti di Parma, che già da tempo si muove in questa direzione, in collaborazione con l’Anpi provinciale, propone a tutta la cittadinanza, dando inizio ad una nuova ricerca sulle vicende del periodo bellico, resistenziale e postbellico in provincia di Parma. Crediamo infatti che la storia della Resistenza non possa essere conservata da pochi sacerdoti della memoria, nel privilegio della condivisione di una piccola minoranza. È necessario restituirla alla collettività, alla polis nel suo insieme. È un bene comune del quale non ci si può disinteressare.

Per questo, il sostegno collettivo che chiediamo, anche nella forma concreta e materiale di una sottoscrizione popolare ad un progetto di ricerca condiviso, è immediatamente un gesto politico.

È un gesto politico perché la polis, o almeno una parte di essa, sceglie consapevolmente quale passato valorizzare, sceglie di sostenere e condividere le conoscenze sulla Resistenza per la collettività nel suo complesso.

Chiediamo dunque alla città di dare il proprio contributo a questa ricerca, inviandoci documenti, foto, diari, memorie, testi, lettere che ci aiutino a sapere di più di quegli anni e di quegli eventi.

E chiediamo anche di sostenerci, sottoscrivendo oggi per un libro che ognuno riceverà ad aprile 2015.
Dai dunque il tuo contributo e riceverai una copia del volume disponibile ad aprile 2015

Puoi versare sul Conto corrente postale n. 001017933001
alla Libreria La Bancarella di via Garibaldi
alla Libreria Fiaccadori di strada al Duomo
(sottoscrizione minima 10 euro)

Centro studi movimenti
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Il movimento di Parma e si stringe attorno a Giorgio Ghirarduzzi e alla sua famiglia, vittima di un testardo atteggiamento della giunta comunale che vorrebbe espropriarlo della sua officina. Una giunta comunale che, in perfetta continuità con le giunte precedenti e con il governo Renzi, ha un atteggiamento autoritario verso chi difende i propri diritti, mentre avalla speculazioni e privatizzazioni del patrimonio pubblico, a spese di tutti noi cittadini.

Giorgio è figlio di Zeffirino, il partigiano "Dick" e voce di Radio Popolare, compagno di Mario Lupo e di tutti noi. Sappiamo che il Comune dovrà vendere cara la pelle per ottenere questo sgombero.  Già oggi, i vigili, di fronte alla sua determinazione che si esplica utilizzando tutti i mezzi possibili, dai ricorsi alla resistenza fisica, hanno dovuto fare dietro-front.

Ci attiveremo al suo fianco, come abbiamo fatto oggi, perchè questa ennesima ingiustizia non venga attuata.

FORZA GIORGIO!

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Prefettura e Comune di Parma hanno notificato agli abitanti della casa occupata di Piazzale Bernieri e dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio di Via Bixio, dei provvedimenti amministrativi che negano la concessione della residenza e le ordinanze di sgombero immediato dei due edifici. Le 37 persone che abitano i due spazi, di cui 5 bambini, avevano strappato il diritto ad ottenere la residenza nelle case da loro abitate e ristrutturate, grazie alla mobilitazione del movimento per la casa dei mesi passati. Il riconoscimento della residenza è stato invece negato in base ad un’odiosa norma contenuta nell’art. 5 nel decreto legge per il Piano Casa approvato recentemente dal governo Renzi e diventato efficace dal 29 marzo.

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