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Indymedia piemunt
Una citta' ed una regione al centro di vicende sociali ed economiche sempre
piu' importanti.
Occupazioni, sgomberi, lavori in corso. Alternative che si creano e si
propongono.
Indymedia
piemunt prova a raccontare con i suoi metodi un territorio vasto e
discontinuo.
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Reclaim your piemunt!!!
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RADIO BLACKOUT TRASLOCA |
13/11/2006 |
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Sospese le trasmissioni per un mese
Radio 2000 Blackout cambia casa per la seconda volta. I vecchi studi di via Antinori sono in questi giorni abbandonati mentre vengono ultimati i lavori nella nuova sede in via Cecchi 21.
Dopo sei anni di permanenza in via Antinori, nel cuore della "Torino bene", Radio Blackout torna con gioia in un quartiere popolare, a pochi metri da Porta Palazzo e Stazione Dora.
Gli ampi locali di via Cecchi permetteranno un'organizzazione ed un uso degli spazi certamente impensabili nelle sedi precedenti: una sala regia completamente insonorizzata, una stanza riservata esclusivamente alla redazione informativa ed un intero piano dove si terranno riunioni ed iniziative di auto-finanziamento.
.::Attenzione::.
In questa fase di trasloco, per circa un mese, le trasmissioni in diretta sono sospese e, a sostituirle, musica in rotazione.
Per qualche tempo non sarà possibile raggiungere telefonicamente nè ascoltare RBO in streaming. E' possibile contattare la redazione della radio via mail oppure ogni lunedì sera alle 21.00 durante le riunioni di redazione in via Cecchi.
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TORINO: PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI |
02/10/2006 |
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Processo agli antifascisti e antirazzisti: si entra nel vivo
Il due ottobre, si terrà la prossima udienza del processo contro gli antifascisti torinesi. Di fatto la prima della fase dibattimentale in senso proprio.
La fase preliminare del processo riguardante i fatti accaduti a maggio di fronte al CPT e dopo le cariche di polizia al corteo antifascista indetto in risposta all'aggressione al Barocchio dell’11 giugno 2005 si concluse il 17 gennaio.
Venti attivisti torinesi furono inquisiti, dieci di essi vennero privati della loro libertà con varie misure restrittive che furono parzialmente revocate solo dopo sette mesi. La sospensione di questi provvedimenti venne più volte negata.
Fin dalle udienze preliminari (22 dicembre - 12/14/17 gennaio), si rese evidente la linea durissima e spropositata che la magistratura intendeva adottare
Gli antifascisti sono stati rinviati a giudizio per devastazione e saccheggio, un’accusa che vale dagli 8 ai 15 anni di galera.
Per lo stesso reato 18 antifascisti milanesi che l’11 marzo scesero in piazza contro il corteo di Fiamma Tricolore sono stati condannati con rito abbreviato a 4 anni di carcere.
Gli antifascisti torinesi rischiano di più, poiché, in caso di condanna, non sarà loro concesso lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato.
Intanto si stanno profilando nuovi scenari repressivi all’ombra della Mole. L’11 dicembre inizierà a Torino il processo contro 9 antirazzisti accusati di interruzione di pubblico servizio per aver aperto uno striscione contro i CPT durante l’intervento del nazileghista Borghezio nel lontano novembre del 2000.
In questo anno si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà, lotta e controinformazione, tra cui, nelle ultime settimane, la 3 giorni contro la repressione
In vista dell’apertura della fase dibattimentale prevista per il due ottobre si stanno moltiplicando le iniziative anche in altre città: Milano, Alessandria, Imola, Trieste.
PRESIDIO
DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA
2 ottobre 2006, dalle ore 9.00
Via Falcone ang. C. so Vittorio
.: DOSSIER :.
.: Post dinamico per la raccolta di informazioni e/o materiale pertinente :.
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TORINO: NUOVE RIVOLTE AL CPT |
05/06/2006 |
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Rivolte CPT
Aggiornamento: nuova fuga dal CPT nella notte del 6 settembre.
Tra la mezzanotte e l’alba del 3 giugno il
CPT
di corso Brunelleschi è
stato nuovamente teatro di una rivolta dei
migranti reclusi, la seconda in meno di un mese. Nella notte tra l’11 e il
12 maggio i migranti si erano ribellati,
uno dei loro era riuscito a fuggire mentre altri due erano stati pestati a
sangue e trasferiti in carcere.
Non erano trascorsi che pochi giorni dall’elezione del nuovo presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’uomo che con il Ministro Turco
ideò e firmò la legge che
ha istituito i CPT per immigrati.
La rivolta del 3 giugno è stata tra le più estese e determinate che si
siano verificate all’interno del Cpt di Torino, sin dalla primavera del
1999, quando venne aperto.
Poche e frammentarie le notizie
filtrate dall’interno della prigione. La scintilla che ha
scatenato la protesta dei reclusi, pare, sarebbe stato il violento pestaggio di un
egiziano che aveva tentato di evadere. Ne sono seguite ore di duro scontro,
nel corso del quale 16 reclusi sono riusciti a fuggire facendo perdere
le proprie tracce, mentre 7 poliziotti sono stati feriti.
I media imbeccati dalla questura, con l’intento di criminalizzare
ulteriormente gli immigrati, mettono l’accento sulle distruzioni avvenute
nel CPT e sul fatto che tra i rivoltosi vi fossero spacciatori e migranti
che già avevano tentato la fuga da altri Cpt.
Un giornalista de La Stampa, Massimo Numa, è arrivato a dipingere i
container
immersi nel filo spinato di Corso Brunelleschi come hotel a cinque stelle,
distrutti dai barbari in fuga.
Nella serata del 3 giugno alcuni solidali hanno tracciato scritte sui muri
del cpt e lanciato slogan.
Forte si è levato il grido “libertà”. Quella libertà che nessuna prigione
può ingabbiare.
Il comunicato di solidarietà
della Commissione antirazzista della FAI
Sulle evasioni di venerdi'
Nuovo CPTdi Torino a Lombardore?
*AGGIORNAMENTI* Ancora disordini e repressione al CPT
Nella notte del 28 giugno si cerca di nuovo la libertà
Precedenti rivolte
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OCCUPAZIONE E AUTOGESTIONE |
05/08/2006 |
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Nuova occupazione a Collegno
In risposta ai due sgomberi delle ultime settimane si continua a occupare alle porte di Torino.
Ad un anno di distanza, sempre a Collegno nasce il MEZCAL Occupato.
Lo stabile, in disuso da almeno dieci anni, in centro al Parco della Certosa è stato occupato venerdì 4 agosto verso le 20.
come arrivare
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10 ANTIFASCISTI ALLA SBARRA PER "DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO" |
06/05/2006 |
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Torino 10 giugno corteo contro la repressione
Il 27 giugno avrà inizio il
processo a carico di 10
antifascisti torinesi. Su di loro pende un
accusa
gravissima devastazione
e saccheggio, un
accusa che vale da 8 a 15 anni
di galera.
I fatti.
Un
anno fa, nella notte dell11 giugno, nella città
della Mole, una
squadraccia fascista armata di
coltelli e bastoni si introdusse di
notte nella casa
occupata Barocchio: due occupanti vennero accoltellati.
Uno di loro, lintestino trapassato da un fendente,
dovette essere
operato durgenza. Solo per un caso non
cè scappato il morto.
Non è che uno dei tanti episodi che vedono
protagonisti i
fascisti, i cui
attacchi sono trattati da stampa e
politici come meri episodi di
cronaca nera.
Il corteo svoltosi il 18 giugno per denunciare
la
gravissima aggressione fascista venne caricato in via
Po. Due
manifestanti vennero tratti in arresto. Un
mese più tardi, il 20
luglio, altri arresti. In tutto
10 antifascisti, che, in buona parte,
si faranno sei
mesi tra galera e domiciliari. È linizio di una lunga
parabola repressiva.
Il 17 gennaio vengono rinviati
a giudizio.
In
questo lungo anno
Torino e le sue valli hanno celebrato le loro
olimpiadi
della repressione tra arresti, sgomberi e
teoremi giudiziari.
Teoremi
che vedono protagonisti sempre gli stessi
magistrati, Laudi e
Tatangelo, quelli della montatura
contro Sole, Edo e Silvano, quelli
dellinchiesta
contro i valsusini accusati di devastazione e
saccheggio per la ripresa di Venaus dell8 dicembre.
Se i loro
teoremi dovessero passare, i primi a pagare
sarebbero gli antifascisti
torinesi, ma subito dopo
sarebbe il turno dei valsusini, degli
antifascisti
incarcerati a Milano l11 marzo per lopposizione al
corteo di Fiamma Tricolore e di chiunque manifesti
pubblicamente la
propria opposizione allordine
costituito.
Questa partita non si
gioca nelle aule giudiziarie
dove si esercitano i riti della
giustizia di Stato,
ma nelle piazze. Proprio in quelle piazze che i
signori del Tav e quelli della gomma, i politici
bipartisan e i loro
clienti, polizia e magistrati,
vorrebbero fossero luogo di una città
Luna Park, tutta
lustrini e cotillons, una città ignara e silente,
moderna ma pur sempre borghese con la vetrinetta
lustra e la polvere
sotto il tappeto.
La libertà dei 10 antifascisti torinesi è
la libertà
di noi tutti.
Il 10 giugno, ad un anno dalle
coltellate fasciste
al Barocchio, si terrà un corteo nazionale contro
la
repressione a Torino. Appuntamento alle ore 15 a Porta
Susa
Il testo dell'appello
Le adesioni
Il testo
del manifesto
Le info
per chi viene da fuori
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RESISTENZA NO TAV |
13/12/2005 |
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Venaus: il popolo riconquista la Valle
.:Aggiornamento 28 dicembre:.
La notte dei
fuochi - per la difesa della montagna, contro tutte le nocività
Adesioni: Falò di Yule | Pinerolese
Giornata NO TAV a Chambery - 7 gennaio
.:Adesioni:.
Comitato lotta popolare NO TAV e Centro sociale Askatasuna
Osservatorio ecologico
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CORTEO NO TAV A TORINO IL 17 DICEMBRE :: ORE 14 PORTA SUSA [Post dinamico] Info Treni e pullman
Il presidio di Venaus che blocca l’avvio del cantiere Tav viene sgomberato durante la notte di mercoledì 6 dicembre. Pisanu aveva avvertito tutti che in Val di Susa c'erano gruppi di "eversori": ed ecco che infatti un migliaio di poliziotti, visibilmente eccitati e istigati a uccidere da un vicequestore, aggrediscono con violenza i manifestanti che stanno dormendo ferendo diverse persone. E subito tutti i media ed i politici a blaterare di "scontri e tafferugli" quando invece si tratta di una premeditata aggressione contro chi non puo' difendersi nemmeno scappando. Ma la provocazione ottiene l'effetto contrario a quello sperato e la protesta si allarga.
Da Torino e da tutta l'Italia arriva sostegno alla lotta dei valligiani, non solo sotto forma di presidi in varie citta', ma con la presenza di decine di migliaia di persone che giovedi' mattina danno vita a una imponente e sorprendente manifestazione. Il corteo, determinato a riprendersi le zone del presidio sgomberate dalla violenza di Stato, blocca l'autostrada, accerchia il cantiere, ne smonta le strutture e costruisce delle barricate per fronteggiare la polizia. Il giorno seguente, venerdi', il presidio viene ricostruito.
Cosi' continua la resistenza della Val di Susa all’ennesima sfida della lobby delle grandi opere, di cui fa parte lo stesso lo stesso ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, Pietro Lunardi, proprietario in
pratica della Rocksoil. La Rocksoil ha ottenuto, guarda caso, il subappalto anche per i lavori della TAV, e questo dà un elemento in più per capire come mai una valle alpina sia stata accerchiata dalla polizia.
....::: Cronologia :::...
Sabato 10 - Venerdì 9 -
Giovedì 8 - Mercoledì 7 - Martedì 6 (raccolta audio) - Lunedì
5 - Domenica 4 - Sabato
3 - Venerdì
2 - Giovedi 1
dicembre - Mercoledi
30 novembre - Martedì
29
Panoramica e feature precedenti
....::: Radio2000Blackout (TO) :::...
Streaming di Radio Blackout (TO) (sito temporaneo) su questi relay: radiolina | 10011.org
Servizi
audio sulle giornate di mobilitazione || Servizi audio di radio blackout
...::: Ulteriori Feature sull'argomento
Ottobre 2006
Sciopero Generale
NO TAV: Blocchi ad oltranza
Corteo 17 dicembre
Maggio: Prime denunce
...::: Sostegno :::...
Mobilitazioni e Comunicati di Solidarietà
...::: Multilanguage :::...
Translations (français, português, deutsch, español)
...::: Contribuisci! :::...
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