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Questa categoria di Indymedia Italia e' dedicata ad articoli e analisi su energie, risorse idriche, rifiuti, riciclaggio, deforestazioni, clima.
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ANIMAL LIBERATION |
15/08/2006 |
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Incontro nazionale per la liberazione animale
Dopo l'entusiasmante incontro dell'anno passato, che ha visto coinvolte tante persone da ogni parte d'Italia, molte realtà dell'animalismo radicale hanno rilanciato quello che vuole essere un appuntamento annuale del movimento.
L'incontro del 2005 è risultato un momento importante per discutere tematiche e strategie, approfondire conoscenze e relazioni, in un clima disteso ma ricco di fermento. Non bastano certo le bastonate e la repressione ai cortei per spezzare un movimento.
L'obiettivo primario dell'incontro, che si svolgerà dall'1 al 3 settembre a Montepastore (BO) è quello di allargare e migliorare la rete di attivisti e di gruppi locali, in modo che il cambiamento di rotta di questa società basata sullo sfruttamento parta dal basso, da chi predilige non delegare ma autorganizzarsi.
La crescita di visibilità e di forza del movimento animalista radicale in Italia sono un segnale concreto e le esperienze della lotta contro Morini, il lager Parrelli e della campagna AIP contro le pellicce ne sono un esempio. Se questo è vero, è vero anche che molto di più può essere fatto per allargare a macchia d'olio il messaggio e il fronte di lotta.
A questo scopo un incontro con portavoce di realtà internazionali come l'Animal Liberation Front e con quelle italiane, è fondamentale per la condivisione delle conoscenze affinché le offensive di lotta lanciate negli ultimi anni riescano a smantellare il mondo dello sfruttamento animale pezzo dopo pezzo.
Durante l'incontro si terranno conferenze, workshop pratici, discussioni e azioni di protesta, per unire nel modo migliore teoria e pratica, in modo che l'una faccia da stimolo all'altra.
All'incontro non sono ammessi fascisti, sessisti e chi pratica discriminazioni razziali.
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SCANDALO PFIZER |
15/05/2006 |
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Salvare le vite è il loro interesse...
Nel 1996 in Nigeria, durante un'epidemia di meningite, la casa farmaceutica Pfizer, sperimentò l'antibiotico Trovan su circa 200 bambini senza informare i genitori e senza il consenso delle autorità nigeriane. Dopo la somministrazione sperimentale di quel farmaco, 5 bambini morirono e molti altri riportarono gravi danni fisici probabilmente dovuti all'assunzione del farmaco.
Recentemente, grazie a un documento tenuto nascosto per 5 anni dal
governo nigeriano e venuto alla luce grazie a qualcun* che ha preferito rimanere anonim* per tutelare la propria incolumità, s'è appreso che secondo una commissione di esperti medici nigeriani la Pfizer Inc. ha violato la legislazione internazionale durante l'epidemia del 1996 testando un farmaco non approvato su bambini colpiti da infezioni cerebrali in un ospedale da campo.
Sempre secondo il rapporto, la casa farmaceutica scelse i pazienti di un ospedale da campo nella città di Kano, dove i bambini erano stati portati per essere curati da una forma spesso mortale di meningite, e qui attraverso un "evidente sfruttamento dell'ignoranza" [circostanza sempre negata dai vertici della Pfizer], sperimentò illegalmente su bambini un farmaco non autorizzato.
Il farmaco in questione è il Trovan [trovafloxacina], un antibiotico fluorchinolonico il cui impiego, all'epoca dei fatti in Nigeria, la Food and Drug
Administration non aveva ancora approvato negli Stati Uniti. Solo nel 1997 avrebbe approvato il suo uso in età adulta, mentre ancora oggi non ne ha autorizzato l'uso pediatrico.
Quando nel 2001 tutta questa faccenda iniziò a farsi luce, la Pfizer si difese sostenendo che aveva inviato i suoi ricercatori a Kano per puri scopi filantropici, per aiutare a combattere l'epidemia che aveva ucciso più di 15.000 africani almeno. La commissione ha rigettato tale spiegazione, precisando che gli scienziati di Pfizer avevano completato i loro test e lasciato la città mentre “l'epidemia stava ancora imperversando”.
Queste dichiarazioni della casa farmaceutica, avvengono due anni dopo la sospensione
dell'autorizzazione alla commercializzazione del Trovan in Europa,
stabilita nel 1999 poiché si era dimostrato gravemente epatotossico [150 casi circa di epatotossicità accertata] e poiché non aveva alcun effetto comprovatamente superiore ad altri antibiotici.
All'epoca della sperimentazione in Nigeria, la Pfizer stava sviluppando il Trovan per distribuirlo negli Stati Uniti, dove si pensava che avrebbe fruttato al netto 1 miliardo di dollari all'anno; difatti, grazie allo strapotere della Pfizer la Food and Drug statunitense non ne ha mai sospeso l'impiego ma lo ha limitato al solo ambito ospedaliero.
Leggi il Dossier completo sulla Pfizer
:: iniziative ::
19/5/2006 - Presidio/Volantinaggio contro la Pfizer Italia
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CONTRO IL CARBONE DELL'ENEL |
05/09/2006 |
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Né a Civitavecchia né altrove
Devono essere stati davvero cattivi, a Civitavecchia, se l'Enel insiste con il carbone. Quando i comitati contro il carbone occuparono l'Aurelia a Tarquinia, e obbligarono il presidente del Lazio Marrazzo a bloccare i lavori di riconversione a carbone della centrale dell'ENEL di Torre Valdaliga Nord, qualcuno pensò che il vento cambiasse direzione, e portasse i fumi lontano da Civitavecchia. Ma il Tar del Lazio, il 20 aprile, ha dato ragione all'Enel e i lavori sono ripartiti.
Lo spettro di una centrale a carbone a due passi da casa torna, dunque, più inquietante
che mai. La piovra Enel riallunga i suoi tentacoli sul territorio, da cinquant'anni colonizzato
dalla multinazionale dell'energia. Il ricatto occupazionale funzione, perché l'Enel è il principale datore di lavoro, oltre che di veleno, per gli abitanti di Civitavecchia e dintorni. Non ci si stupisca, dunque, se anche la CGIL è favorevole
al carbone come transizione al metano. Come se il metano non
fosse un compromesso già al ribasso per i comitati che di idrocarburi,
a Civitavecchia, non vogliono più sentir parlare; come se una centrale a metano fosse un mutamento troppo drastico: come mai, allora, dall'altra parte della recinzione, a
Torre Valdaliga Sud, la Tirreno Power brucia metano nell'altra ex-centrale a olio combustibile?
E allora a Civitavecchia si torna in piazza sabato 13 maggio, per l'ennesima volta, contro il carbone né lì né altrove: un'intera giornata di mobilitazione. In zona sono abituati alle battaglie lunghe: a Montalto, a due passi da Civitavecchia, trent'anni fa la centrale nucleare fu scongiurata da un analogo movimento popolare. Allora si combatteva l'atomo, nel terzo millennio il carbone, come a Manchester nell'800: l'avversario è ancora più rozzo. Sarà dura.
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DEVASTAZIONI AMBIENTALI |
08/02/2006 |
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LOMELLINA: spianare, costruire, inquinare
La Lomellina, territorio a sud ovest di Milano, è una terra fertile fatta di paesini, cittadine come Mortara e Vigevano e sterminate campagne coltivate a risaia. Ma mentre oggi la risaia è l’amplesso tra la coltura meccanizzata e l’arricchimento chimico dei terreni, con gravi inquinamenti delle falde acquifere superficiali, minacce più gravi arrivano dal business dell’incenerimento dei rifiuti.
Un’attività iniziata con la costruzione di un inceneritore a Parona e recentemente implementata con la costruzione di una seconda caldaia - utile solo al guadagno di chi la gestisce - che porta l’incenerimento a quasi 400 mila tonnellate annue a fronte di gravi inquinamenti atmosferici che nessuno pensa di monitorare. Nonché al problema conseguente dello stoccaggio delle ceneri, avvenuto in impianti inadeguati e pericolosi nella quasi totale indifferenza delle popolazioni residenti. Anticamente questa era una terra di boschi e paludi; oggi è la pattumiera delle ecomafie del Nord e il terreno di azione di politici incompetenti che non sanno porre freno alla cementificazione e all’abbandono di villaggi e paesi.
Spianare, costruire, inquinare sono le parole d’ordine. Ma anche scappare - soprattutto per i giovani - da un posto diventato invivibile e rischioso per la salute.
.: Approfondisci sul newswire :.
LOMELLINA: presto una nuova autostrada
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LIMITROFO A CHI? |
27/01/2006 |
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Imc sicilia si autosospende
Ci risiamo.
Indymedia Sicilia (o meglio, attivisti definiti "limitrofi" ad essa) e' stata accusata per l'ennesima volta di non essere in grado di "gestire il newswire". Non e' la prima volta.
Vani, fin ora i tentativi di spiegare il funzionamento e la policy che Indy s'e' data come network (e che quindi non dipende dai singoli admin): invece di confrontarsi su pratiche e metodi, c'e' chi da tempo preferisce pretendere comportamenti che poco hanno a che vedere con indymedia e i suoi principi fondanti.
Nell'attesa che chi ha minacciato di aggredire fisicamente gli "attivisti limitrofi" capisca che non esistono gestori ne' redazioni di indymedia, abbiamo condiviso il problema con tutto il network e scelto di sospendere la categoria Imc Sicilia...
:: Continua in Imc Sicilia ::
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BIG PHARMA STRIKES AGAIN |
19/09/2005 |
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Polli, l'influenza del brevetto
L'influenza dei polli ha fatto 60 vittime in due anni, ma per i media è già diventata un flagello mondiale (una "New Orleans sanitaria"). Effettivamente, le vittime previste dagli epidemiologi potrebbero essere molte di più, soprattutto nel caso in cui l'influenza potesse trasmettersi da persona a persona e nei Paesi che non potranno accedere alle medicine necessarie. Se pandemia sarà, non cadrà dal cielo, anche perchè i polli non volano.
Ma tra l'inondazione di New Orleans e l'epidemia di febbre aviaria una somiglianza c'è: erano entrambe previste, ma per rispettare le leggi del mercato si sono sacrificate delle vite umane. Infatti, il rischio della "pandemia" è noto da tempo. Già nel gennaio del 2004, mentre in Vietnam morivano i primi polli e infettavano le prime persone, alcuni scienziati previdero che presto il virus, se lasciato a se stesso, sarebbe mutato in una forma trasmissibile da persona a persona. Con un vaccino contro l'influenza tradizionale, il pericolo di un contagio da persona a persona dell'influenza dei polli poteva essere scongiurato già allora, prima che l'influenza dal Vietnam si diffondesse altrove. Il pericolo, infatti, e' che in qualche individuo i due virus possano ricombinarsi e dare vita al virus letale.
Il vaccino era in preparazione, ma Solvay e Glaxo, le multinazionali farmaceutiche che lo distribuivano, non
hanno messo a disposizione il farmaco per il Vietnam perché le politiche commerciali imponevano che le prime confezioni fossero riservate ai clienti "migliori": il Vietnam era in fondo alla lista. Alle politiche commerciali/criminali del capitalismo si aggiunge il fatto che i brevetti esistenti rendono meno facile produrre un vaccino. L'influenza tra i polli si e' diffusa, e ora il pericolo di un contagio tra umani e' aumentato. E di pandemia ormai si parla in termini allarmistici. La fila per acquistare il futuro vaccino contro l'influenza aviaria è già lunga, e Big Pharma si frega le mani per un inaspettato rilancio fondato su una paura alimentata ad arte: quanto denaro entrerà nelle casse delle case farmaceutiche, se il governo italiano ha già prenotato 35 milioni di dosi di vaccino? Ma nessuno dice che il vero allarme è il brevetto.
L'industria
mondiale del pollame | I rischi
dell'allevamento intensivo | Il sistema dei
brevetti
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PARADISI NEL CEMENTO |
25/05/2005 |
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La foce del Neto a rischio devastazione ambientale
A pochi kilometri da Crotone, la Foce del Neto, una riserva naturale ad alto interesse naturalistico e paesaggistico, già protetta da normative regionali e europee, sembra oggi essere gravemente minacciata dal business del mattone selvaggio.
Il costruttore israeliano David Appel, imprenditore internazionale che sarebbe coinvolto in vicende di corruzione con il premier del suo paese, Ariel Sharon, avrebbe in progetto di edificare una mega cittadella turistica, chiamata "Euro Paradiso", in prossimità di quest'area.
Continua in categoria Calabria
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NICARAGUA: CONTRO LE MULTINAZIONALI |
26/02/2005 |
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Riparte la marcia dei bananeros
Per la quarta volta i bananeros di Chinandega si sono messi in marcia. Molti
ormai anziani, malati, hanno percorso sotto un sole cocente i 140 chilometri
che separano Chinandega da Managua. A questa marcia si sono uniti anche i
lavoratori della canna da zucchero anch'essi stroncati dall'uso dei
pesticidi.
Questa, raccontano, é una marcia di sola andata. Sono determinati a stare sotto il palazzo dell'assemblea nazionale del Nicaragua (Parlamento) fino a quando non avranno avuto una risposta definitiva e positiva alle loro richieste: il rispetto della sentenza di indennizo da parte delle multinazionali americane come la United Fruit, la Del Monte, la Dole e la Chiquita Brands International per i danni causati loro dal micidiale pesticida Nemagon, giá illegale negli Usa (dal 1977) ma
indiscriminatamente utilizzato per anni dalle sue multinazionali in Centro
America.
Alcun* compagn* dall'Italia stanno seguendo la marcia, raccontando la sofferenza unita alla non rassegnazione che sta portando queste donne e questi uomini affetti da tumori, deformazioni e sterilitá, ad affrontare questa fatica schierandosi contro l'insolenza dei giganti transnazionali americani, che - oltre ad averli sfruttati, uccisi, avvelenati - si rifiutano di rispettare
una sentenza che li condanna al risarcimento, che sarebbe giá poca cosa! Stanno compiendo questa marcia con gravi problemi economici e relativi digiuni, aiutati solo dalla solidarietá della gente che incontrano
strada facendo.
Arriveranno a Managua il 2 marzo, in migliaia, sotto il palazzo dell'assemblea nazionale dove si stanzieranno in un drammatico presidio, sfidando fame e caldo e qualcuno la morte fino a quando non avranno raggiunto l'obbiettivo .
Aggiornamenti:
- 08/04/05 / Occupata la Procura per la Difesa dei Diritti Umani
- 31/03/05 / Secondo incontro della Commissione Interistituzionale
- 30/03/05 / Lentamente si compiono gli accordi
- 24/03/05 / La tenda della Ciudadella
- 24/03/05 / Riadeguato l'accordo con il Ministero della Sanità
- 23/03/05 / Bananeros: un mese di lotta
- 19/03/05 / Raggiunti i primi accordi
- 18/03/05 / Ultim'ora
- 14/03/05 / Azione di solidarietà con i Bananeros a Roma
- 10/03/05 / La societa' civile si mobilita
- 09/03/05 / Si interreranno vivi
- 08/03/05 / Lettera al Presidente Bolaños
- 05/03/05 / La ciudadela del Nemagon
- 04/03/05 / La DOLE si proclama innocente!!
- 02/03/05 / Sono arrivati
- 28/02/05 / A un passo dall'arrivo...o dall'inizio
- 24/02/05 / Il silenzio vale più di tante parole
- 22/02/05 / Sono Partiti
Link: www.itanica.org | La marcia dei bananeros del 2004
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SMOG, ENERGIE E CITTA' |
19/02/2005 |
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Il fumo che non ci piace
Mentre entra in vigore il protocollo
di Kyoto,
l'accordo che dovrebbe limitare le emissioni dei gas che provocano
l'effetto "serra", le citta' soffocano nel fumo del traffico. Migliaia
di persone l'anno muoiono
di smog in Italia, ma il petrolio uccide ancor prima di uscire dal
pozzo, come mostra la storia dell'Iraq. Servono rimedi drastici, si
dice. La risposta del governo: comprate
piu' auto, 100 milioni di euro
destinati a chi, per combattere lo smog, cambiera' la macchina (anche
se esistono metodi
ben piu' "casalinghi" per inquinare meno con la
stessa auto...).
D'altronde, se si puo' riscoprire
il nucleare con una mano mentre
l'altra mette pressione sulle
centrali iraniane, si puo' anche risolvere il problema del traffico
comprando piu' macchine, come suggerisce il ministro Matteoli. Nemmeno
questa opaca situazione basta quindi a
mettere in discussione la "civilta'
dell'automobile". Anzi, come tanto altro denaro pubblico, i 100
milioni promessi finiranno nelle casse dei produttori automobilistici
nazionali, quelli che sembrano piu' in difficolta'. E dire che esistono
buone
ragioni per investire sui trasporti pubblici, ma pubblici davvero:
ne' basati sulla precarieta'
di chi ci lavora ne' sul portafogli
di chi li usa. E infatti, qualcuno blocca i
binari e smette di
pagare il biglietto, qualcun altro in bici si
riprende le citta'. Senza aspettare l'autobus o lo stato, c'e' chi si
muove lo stesso.
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NO AL TRAFORO |
15/02/2005 |
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Terzo traforo, sostanze chimiche in liberta'
I laboratori del Gran Sasso, costruiti grazie all’interessamento
del prof. Zichichi per conto dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare
(INFN), realizzati di fianco la galleria nel punto di massima
profondità (1400mt), sono stati creati per lo svolgimento di importanti
esperimenti di Fisica Nucleare; in particolare per la ricerca sui neutrini.
Negli esperimenti condotti nei laboratori sotterranei del Gran Sasso sono
utilizzate numerose sostanze
chimiche, alcune delle quali
molto pericolose e
stoccate in notevoli
quantita. Tutto cio'
senza i minimi
criteri di sicurezza, come dimostrano le foto.
Continua in categoria Abruzzo
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TSUNAMI |
08/01/2005 |
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Onda anomala in asia
Sono passate gia' due settimane dal maremoto
che ha sconvolto il Mar Indiano, e l'Est Asia. Mentre prosegue la conta dei morti e non si riesce ad averene un bilancio definitivo, balzano agli occhi alcuni importanti interrogativi.
I sistemi di monitoraggio [1] - [2] contro
gli tsunami esistono da
circa 40 anni nel Pacifico e, sebbene questi
non avrebbero potuto fare nulla nelle regioni più vicine all’epicentro
del terremoto, vicine all'epicentro del terremoto, avrebbero forse potuto limitare i danni nelle regioni dello Sri Lanka che sono state colpite dopo circa due ore e mezzo
dall’inizio dell’evento sismico.
Le uniche isole raggiunte tempestivamente dall'allarme sono state Honolulu, le Hawaii oltre a quella
dove è situata la base Usa di Diego Garcia. Resta il dubbio del perche'
non sia stato dato ordine di diramare le
informazioni. L'effetto di questi ritardi e' purtroppo sotto gli
occhi di tutti/e.
L'emergenza
umanitaria è enorme. Migliaia di mine
sono state dissotterrate dall'onda, ed in Aceh i
danni maggiori causati da questo disastro naturale saranno molto
probabilmente aumentati da divieto
del governo Indonesiano di arrivare sul posto a mezzi e organizzazioni
umanitarie. A tutto cio' si somma la situazione degli Srilankesi detenuti in Australia detenuti in quantoclandestini che , nonostante la catastrofe,
continuano ad essere deportati -
(en).
Nagamuthu Ramalingam Wickiramasingham, segretario generale della Associazione Culturale Victorian Tamil, ha recentemente dichiarato che
sono presenti all'incirca 500 Srliankesi nelle comunita' australiane, e
che per quanto si sappia non ci sono stati altri provvedimenti da parte
del Ministero dell'immigrazione a parte quello di cercare di deportarli.
Ma tutto questo sembra toccare poco il mondo dei media
italiani, impegnati, con la solita spettacolarizzazione del dolore, da un lato a battere sul tempo l'aggiornamento del
numero di morti e dall'altro a rammaricarsi per i danni subiti dall'industria
turistica che è alla base della situazione di povertà in quelle
zone, dove gli unici interventi dell'occidente sembrano essere quelli
rivolti alla costruzione di paradisi esotici e villaggi
turistici per vip - [1].
C'e' poi chi da questa tragedia sembra comunque ricavare guadagni o opportunità. Avvoltoi o fini strateghi - [1]?
Intanto in Italia la comunita srilankese si mobilita e richiede permessi di soggiorno umanitari. [audio]
Alcune ipotesi sulle cause dello tsunami
Contributi da nw:
TSUNAMI,
qualche considerazione, TSUNAMI ce n'e' ancora , TSUNAMI: le
reazioni dei migranti del sud est asiatico, Militari
italiani subito dall'Iraq all'Oceano Indiano, Bush e lo
tsunami,
Tsunami:
rischio di epidemie, tsunami e
globalizzazione per soli ricchi, Sumatra, il
capitolo più nero, Aceh, chi
gestirà l'emergenza?.
Audio: Radio laser
Dagli altri imc:
Manila |
Aotearoa | Melbourne | imc
Perth
Rassegna stampa dal manifesto
Dai media statunitensi
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DISASTRI AMBIENTALI |
03/01/2005 |
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Omicidio colposo per 5 dirigenti Montedison
Continua la tragica storia del petrolchimico di Marghera (VE), di 157 operai morti di tumore e dei processi istituiti a carico dei responsabili degli impianti.
A metà dicembre la Montedison è stata considerata responsabile civile delle morti per Cvm registrate tra il 1973 e il 1980. Sono stati condannati per omicidio colposo
Alberto Grandi, prima amministratore delegato di Montedison e poi presidente dell'Eni; Emilio Bartalini, resposabile del servizio sanitario della Montedison; Renato Calvi, direttore della divisione petrolchimica della Montedison; Giovanni Monforte, ex vicepresidente Montefibre; Piergiorgio Gatti, altro ex amministratore delegato della Montedison.
Per i reati ambientali e i relativi risarcimenti inizieranno altri processi in sede civile: le stime dei danni per la laguna di Venezia arrivano sino a 10 mila miliardi di lire. Ma altre 20 imputazioni sono cadute: tuttora, i reati ambientali vanno in prescrizione dopo 4 anni, e questo fa il gioco di chi si puo' permettere di sostenere lunghi processi. Va sottolineato che l'ammontare del rimborso che i condannati
dovranno risarcire alla famiglia di Tullio Faggian (deceduto nel 1999 per
angiosarcoma, l'unico per cui non e' scattata la prescrizione) e' di appena 50.000
euro a ciascuno dei due figli e 8.000 euro a ogni fratello del deceduto
costituitosi parte civile - una cifra ridicola, pensando ai costi sanitari e legali che queste famiglie hanno sostenuto.
Fino al 1973-74 la cancerogenicità del cloruro di vinile non era nota: ma neppure dopo quella data la Montedison ha realizzato gli impianti
necessari, indugiando almeno fino al 1980. L'inefficienza dei controlli
sulle emissioni e il disinteresse dei dirigenti alla tutela della
salute di chi lavora hanno causato le numerose morti e malattie che hanno colpito i lavoratori di quell'azienda. Contro l'Enichem (ex Montedison) ci sono vari processi in corso in varie
parti d'Italia, visto che, ovunque si sia insediata, ha causato disastri
ambientali e morte sul lavoro. Negli archivi degli altri IMC locali,
approfondimenti sul polo petrolchimico di Augusta,
su quello di Manfredonia,
e sulla Maremma contaminata dall'attività estrattiva dell'Eni ( 1 | 2 | 3 )
; inoltre, su Falconara Marittima e
su Mantova ( 1
| 2 |
3 )
Gli atti del processo: http://www.petrolchimico.it
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